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Messaggero-Vertecchi: "Si ritorna al censo,no ai progetti di divisione sociale"

Vertecchi: "Si ritorna al censo, no ai progetti di divisione sociale" ROMA - Come giudica la riforma della Moratti? "E' un ritorno al passato, agli Anni Cinquanta, quando la scuola era classista ...

02/12/2001
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Il Messaggero

Vertecchi: "Si ritorna al censo,
no ai progetti di divisione sociale"
ROMA - Come giudica la riforma della Moratti?
"E' un ritorno al passato, agli Anni Cinquanta, quando la scuola era classista e divideva i giovani per censo", Benedetto Vertecchi, pedagogista, in parte ispiratore della riforma sui Cicli di Berlinguer, stronca il progetto in atto.
Qual è l'aspetto che giudica più negativamente?
"Non si può equiparare la formazione professionale all'istruzione scolastica. E' un errore creare due canali paralleli, licei-avviamento al lavoro, che solo formalmente saranno comunicanti. La verità è che d'ora in poi le appartenenze sociali marcheranno di più il destino dei giovani. Bisognerebbe garantire a tutti pari opportunità di istruzione".
Anche l'Ulivo tagliava un anno di scuola, riducendo quella di base a 7 anni. Un errore, o no?
"No, non era un errore. Perché elementari e medie sono ridondanti. Per capire, va analizzata la storia d'Italia. Le elementari inizialmente erano concepite come una scuola "terminale", l'unica che formasse gli italiani. Poi è arrivata la media. Ed il livello è salito, ma anche questa era una scuola "terminale", che rilasciava un titolo e dentro aveva un po' di tutto. Ecco perché era giusto riorganizzare la scuola di base, eliminando il carattere doppiamente terminale di entrambe, accorciando un tempo-scuola che nel suo insieme è eccessivo. Così, invece, la Moratti lascia intatte le vecchie contraddizioni".
Quali saranno le conseguenze del taglio che riguarderà le superiori?
"I problemi ricadranno sul grosso della popolazione. Viene indebolito un "tratto" di cultura che serve a compensare gli squilibri di partenza e ad allineare ragazzi che provengono da situazioni diverse".

A. Ser.


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