Più autonomia sugli organici e meno oneri per i dirigenti scolastici
Per scuole e dirigenti potrebbero arrivare diverse novità con i provvedimenti attesi martedì sul tavolo del Consiglio dei ministri
Cambierà la gestione amministrativo-contabile delle scuole (l'esercizio finanziario dovrà iniziare il 1° gennaio in armonia con la gestione del bilancio dello Stato). I presidi avranno meno oneri e più autonomia, anche per evitare la costituzione di “classi pollaio” (potranno, cioè, derogare ai limiti di legge per avere aule meno affollate). Viene rimpinguato, con 35 milioni di euro, il Fondo unico nazionale per la retribuzione dei dirigenti scolastici; e dopo una serie di tentativi (andati sempre a vuoto) Invalsi e Indire verranno accorpati nell'Ipav (Istituto per l'autonomia e la valutazione scolastica, che dovrà decollare il 1° gennaio 2016).
Per scuole e dirigenti potrebbero arrivare diverse novità con i provvedimenti attesi martedì sul tavolo del Consiglio dei ministri. Si punta a “sburocratizzare” l'attività del preside: tutte le competenze in materia di cessazioni del servizio, pratiche pensionistiche, trattamento di quiescenza e di previdenza, progressioni e ricostruzioni di carriera, liquidazione del Tfr, vengono trasferite, dal 1° settembre 2015, agli Uffici scolastici regionali. Per gestire il surplus di lavoro gli Usr potrebbero contare su una quota del personale proveniente dalle province svuotate dalla legge Delrio. Inoltre, un decreto interministeriale (Istruzione-Economia) cambierà la gestione amministrativo-contabile degli istituti, con l'obiettivo di una robusta semplificazione, «anche negli adempimenti nello svolgimento delle attività negoziali».
L'accorpamento di Invalsi e Indire potrebbe scivolare nel disegno di legge (fino a ieri l'articolo era ancora contenuto nel decreto legge). L'obiettivo è quello di rafforzare l'autonomia del sistema nazionale di valutazione, che è appena decollato (a marzo le scuole dovrebbero iniziare la predisposizione dei rapporti di autovalutazione, da rendere pubblici a metà luglio - se non ci saranno intoppi, come già accaduto nei mesi scorsi).
Il cambio di passo, forse più importante, è la valorizzazione dell'autonomia scolastica (la legge istitutiva è del 1997, ma finora è praticamente rimasta sulla carta). Si punterà sul «curriculo della scuola» per il potenziamento dell'offerta formativa. Si promuoveranno forme di flessibilità dell'autonomia didattica e organizzativa: ci potrà essere un adattamento del calendario scolastico e un potenziamento del tempo scuola «anche oltre i modelli e i quadri orari» (ma nei limiti del costituendo organico dell'autonomia).
Il Miur prova anche a rafforzare il digitale, con un piano ad hoc e un investimento di 50 milioni. Si proverà a potenziare le infrastrutture di rete, sentite le Regioni, con particolare riferimento alla connettività e al wi-fi nelle scuole. Si implementerà pure la strumentazione e i processi di governance del Miur. In pratica, tutti gli adempimenti dovranno essere sempre più online (e sempre meno cartacei).