Repubblica-Caso Garagnani, perché ho inviato ispettori a scuola
Caso Garagnani, perché ho inviato ispettori a scuola Mi spiace se al Galvani c'è stata impressione opposta EMANUELE BARBIERI* ...
Caso Garagnani, perché ho inviato ispettori a scuola
Mi spiace se al Galvani c'è stata impressione opposta
EMANUELE BARBIERI*
In merito a 'L'ira del Galvani' ed alla richiesta di autorevoli interventi, credo sia utile precisare alcuni aspetti della vicenda. Gli ispettori non sono stati inviati dal ministro Letizia Moratti ma dal sottoscritto, in quanto direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per l'EmilaRomagna. E non c'è stata nessuna sollecitazione in tal senso da parte dell'onorevole Garagnani. La decisione di chiedere a due ispettori di acquisire tutti gli elementi conoscitivi utili alla comprensione delle situazioni determinatasi in alcuni licei ed istituti di Bologna nasceva da due ordini di esigenze: fornire all'Ufficio 'interrogazioni parlamentari' del Ministero una descrizione dei fatti, la più obbiettiva e diretta possibile, per rispondere alle interpellanze che erano state avanzate sull'iniziativa dell'onorevole Garagnani; tutelare i diritti degli studenti e dei docenti degli istituti coinvolti assicurando il più rigoroso rispetto delle prerogative delle diverse componenti e degli organi della scuola e dell'amministrazione scolastica. L'incarico è stato affidato agli ispettori della scuola secondaria superiore appartenenti a questa direzione regionale (anche se non bolognesi).
Il senso complessivo della vicenda è quello sopra sommariamente descritto come si può dedurre dalle dichiarazioni del preside del Minghetti, coinvolto in analoga situazione: 'Quando c'è una interpellanza parlamentare è giusto fornire informazioni e così è stato. Gli ispettori non sono venuti ad accertare le denunce anonime'. Sono veramente dispiaciuto se al liceo Galvani, per incomprensione o per altri motivi, che non riesco a comprendere e che mi riservo di approfondire, si è avuta una impressione che non ho difficoltà a definire opposta a quella che era nelle mie intenzioni. Di questo ho già avuto modo di parlare con il preside De Notariis al quale rinnovo pubblicamente la mia stima. Spero che questo serva a chiarire alcuni equivoci e a ripristinare il clima di fiducia e serenità indispensabile affinché la scuola possa svolgere l'alta funzione a cui è istituzionalmente chiamata.
*Direttore generale dell'Ufficio Scolastico regionale per l'Emilia Romagna