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Repubblica it.-Lavoro, licenziamenti facili I sindacati: "Sciopero generale"

da Repubblica.it Cgil, Cisl e Uil scelgono la linea dura: "Il governo deve ritirare la delega" Lavoro, licenziamenti facili I sindacati: "Sciopero generale" Iniziative dal 5 al 7 dicembre E il 1...

27/11/2001
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la Repubblica

da Repubblica.it
Cgil, Cisl e Uil scelgono la linea dura: "Il governo deve ritirare la delega"

Lavoro, licenziamenti facili I sindacati: "Sciopero generale"
Iniziative dal 5 al 7 dicembre
E il 14 tocca al pubblico impiego

ROMA - L'ottimismo del governo espresso in mattinata dal vicepremier Gianfranco Fini e dal ministro al Welfare Roberto Maroni dura lo spazio di una riunione. Il tempo necessario ai sindacati di vedersi e decidere la risposta alla rigidità dell'esecutivo sull'articolo 18 dello Statuto dei lavorati, quello sui licenziamenti facili. La risposta è quella immaginata sin da ieri: sciopero generale di tutti i lavoratori dipendenti. Sciopero spalmato lungo tre giorni, da 5 al 7 dicembre, con assemblee di base e incontri con i parlamentari. Niente manifestazione in piazza, dunque ma pur sempre una risposta dura, come spiega pure Pezzotta della Cisl: "La nostra non è una linea morbida, anzi".

Eppure, Maroni, al mattino, sembrava convinto che tutto andasse per il meglio: "Non ci sarà sciopero su un fatto marginale", aveva detto. E come lui Fini: "Non c'è uno scontro sociale, non si è trattato di una grande rottura".

Non la pensano così i sindacati. Angeletti della Uil ribadisce le parole pronunciate ieri dopo l'incontro fallito con Berlusconi: "Questa è una rottura politica". Sergio Cofferati della Cgil va nella stessa direzione: "Il nostro obiettivo è quello di costringere il governo a ritirare le norme sull'articolo 18 e l'arbitrato. Serviva una risposta immediata alle risposte negative che ci ha dato il governo non solo sui licenziamenti facili, ma anche sulla mancanza di risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego".

E infatti per i lavoratori del pubblico impiego c'è una tabella specifica di protesta. Contro la decisione del governo di non inserire in Finanziaria le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti ci saranno otto ore di sciopero generale fissate per il 14 dicembre.

"E' solo l'inizio", aggiunge Cofferati, che poi attacca il governo: "Vedremo in seguito come calibrare gli atti e i passi successivi, anche in relazione all'atteggiamento dell'esecutivo e all'iter parlamentare dei provvedimenti in questione. Appare evidente un rapporto stretto di interessi convergenti tra governo e Confindustria. E' chiaro che le soluzioni individuate dall'esecutivo sono quelle che Confindustria ha ripetutamente chiesto e che in questo caso il governo avalla. Per questo noi le vogliamo contrastare".

Ed è lo stesso concetto espresso da Angeletti, anche lui duro con Berlusconi: "Solo un rapporto stretto con Confindustria può giustificare questo atteggiamento. Un atteggiamento per noi inaccettabile".

(27 novembre 2001)


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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