Retescuole: Il Pdl risponda alle domande cui deve veramente rispondere
Il Senatore Valditara oggi si è affrettato a precisare che il Pdl, una volta tornato al governo, non abolirà le graduatorie a esaurimento
di Raffaele Ruggiero
Il Senatore Valditara oggi si è affrettato a precisare che il Pdl, una volta tornato al governo, non abolirà le graduatorie a esaurimento. E va bene.
Il problema è che questa precisazione, abbastanza pleonastica, ha la scadenza di un latticino e una consistenza politica uguale a un’asserzione in base alla quale, se si accende il fuoco sotto una pentola, si produce dell’acqua calda.
Al Senatore Valditara e al suo partito in questi giorni è stato chiesto ben altro. E, visto che siamo in tema di programmi elettorali, e che fino ad oggi il Pdl non ha sentito l’esigenza di produrne uno, proviamo a ricordare alcune delle domande cui dovrebbe, invece, rispondere:
1 - Cosa intende farsene il Pdl del piano di assunzioni triennale?
2 - Cosa intendeva il Senatore, giorni fa, con l’espressione “La scuola non è un serbatoio di posti di lavoro”?
3 - Come fa a dire, a cuor leggero, che il governo Prodi non ha affrontato il problema dei precari, visto che il centro-sinistra ha approvato, in due anni, più assunzioni di quante ne abbia fatte la destra in cinque e ha mitigato sensibilmente l’instabilità – prodotta dal centro-destra – delle graduatorie, che il Senatore dice di voler garantire?
4 - Come giudica, a tal proposito, il livello di caos cui la Casa delle libertà aveva ridotto le graduatorie permanenti dopo una serie impressionante di interventi balordi che le avevano portate al subbuglio più estremo, costringendo i lavoratori a trasferte quotidiane di ore, esponendoli a un potere contrattuale mai visto da parte delle scuole private, spillando loro migliaia di euro per titoli a pagamento e trasformando miti studiosi e paciose docenti in esperti di contenzioso amministrativo?
5 - Cosa pensa della frase pronunciata dall’On. Aprea, in base alla quale, alludendo alla riforma Moratti, bisogna riprendere “dove era stato interrotto il processo riformatore avviato dal governo Berlusconi”?
6 - Intende il Pdl ripresentare il progetto di legge sull’albo regionale degli insegnanti, presentato nel 2001 dalla sua collega di partito, Angela Napoli?
7 - Cosa intendono dire, il Sen. Valditara e l’On. Aprea, quando dicono che la scuola va ’sburocratizzata’ e che questo processo deve spingersi fino a dare la possibilità alle scuole di scegliersi autonomamente gli insegnanti?
8 - Cosa intendono dire, inoltre, quando dicono che in Italia ci sono troppe ore di lezione nelle scuole?
9 - Cosa intendono dire quando dicono che in Italia ci sono troppi insegnanti?
10 - E’ vero che l’On Gelmini avrebbe già pronto un Ddl per estendere il buono scuola in tutta Italia, alla stregua della Lombardia, generalizzando un sistema in cui i figli delle famiglie benestanti che pagano la retta a un paritario e superano un certo tetto di spesa riceveranno il voucher e i figli delle famiglie meno ricche, siccome frequentano la scuola statale, non riceveranno aiuti?
Chiunque abbia vissuto nella scuola dal 13 maggio 2001 al 10 aprile 2006 sa che questa sortita, più che improvvida, è addirittura offensiva, soprattutto per i precari.
In ogni caso, se il Pdl dovesse essere folgorato sulla via di Damasco, c’è sempre tempo per dare le risposte importanti, non quelle pleonastiche.
La scuola italiana, fiduciosamente, attende.