Riforma, il CdM ha autorizzato la fiducia sul maxiemendamento: martedì 30 sarà legge?
Dopo aver bypassato il “pericoloso” voto in VII Commissione, il DdL arriverà in Aula mercoledì 24 per la discussione generale: il giorno il voto di fiducia. Immediato sarà il passaggio del testo, stavolta “super-blindato”, a Montecitorio, dove potrebbe ricevere il sì definitivo l’ultimo giorno di giugno. Dobbiamo aspettarci altri cambiamenti del testo? No, il tempo è scaduto
Alessandro Giuliani
Manca solo l’ufficialità, ma la notizia è praticamente certa: il consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia sul maxiemedamento al DdL ‘La Buona Scuola’. A sostenerlo, nella tarda serata di martedì 23 giugno, sono le agenzie di stampa, che associano l’informazione a non meglio precisate “fonti di governo”.
La riforma, quindi, arriverà in Aula il pomeriggio di mercoledì 24 giugno, dove si procederà alla discussione generale: è stato quindi superato, bypassandolo, il “pericoloso” voto in VII Commissione. Il testo, poi, si appresta a ricevere, giovedì 25, senza mandato al relatore, il voto di fiducia.
Praticamente immediato sarà il passaggio del testo, stavolta “super-blindato”, a Montecitorio, dove potrebbe ricevere il sì definitivo l’ultimo giorno di giugno: martedì 30.
Il via libera all’iter di approvazione serrato è arrivata dalla conferenza dei capigruppo di martedì 23, che ha deciso di passare la parola direttamente all'Aula. Anche se il testo è stato “offerto” alle opposizioni, in vista di una mediazione per un possibile accordo, le possibilità di vedere cambiamenti di testo sul filo di lana sono ridotte al lumicino.
Le opposizioni, come la fronda interna al Pd, dovranno accontentarsi di quelle incluse nelle ultime ore nel maxiemendamento: la valutazione dei presidi triennale e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l'aggiunta di un membro esterno; l'assunzione dei circa 6 mila 500 idonei al concorso 2012 inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari operativo da settembre, che quindi diventano quasi 107mila; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali alle scuole. Per chi sperava in altri cambiamenti, dovrà attendere la prossima riforma.