Scuola, domani la fiducia subito 100 mila precari assunti
Da oggi maxiemendamento in aula: slitta la chiamata diretta. Un membro esterno per valutare i professori
Roma Il ddl sulla Buona Scuola approda oggi in aula. Anzitempo e senza relatore. E, soprattutto, riarticolato in un maxiemendamento con cui i relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), ieri mattina, hanno proposto alla commissione Istruzione di Palazzo Madama una mediazione per ottenere il ritiro della valanga di emendamenti ostruzionistici presentati dalle opposizioni. E su cui, a fine giornata, il governo ha autorizzato la fiducia. Un testo che «contiene molto chiaramente la fattibilità assoluta e concreta del piano assunzionale dei docenti precari così come è stato concepito dal governo, nel rispetto dei tempi», ha spiegato la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini. Piano che stabilizzerà 100 mila docenti precari, e in cui hanno trovato spazio anche i circa 6 mila 500 idonei al concorso 2012, pure loro da immettere in ruolo a settembre, mentre slitta a dicembre il concorso per altre assunzioni a tempo indeterminato che dovrà bandire il ministero dell'Istruzione. E poi: l'inserimento di un membro esterno nel comitato che valuterà gli insegnanti, un tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali dei privati alle scuole, un fondo di perequazione per le scuole con meno risorse, la valutazione triennale dei presidi. Rinviati invece di un anno la chiamata diretta dei professori da parte dei presidi, come l'organico dell'autonomia e gli albi territoriali. «Ci sono alcuni punti rilevanti di miglioramento del testo: per esempio viene migliorato l'equilibrio del comitato che deve stabilire i criteri per assegnare ai docenti la quota premiale. O la carta dello studente inserita nella delega sul diritto allo studio e il limite di 100 mila euro per lo school bonus, posti dalle opposizioni che invito a leggere con attenzione questo emendamento», è stato l'appello di Puglisi. Inascoltato
LE CRITICHE
«Questo maxiemendamento non cambia la sostanza, faremo ulteriori subemendamenti», ha fatto sapere la capogruppo del M5s in commissione, Enza Blundo. Stessa chiusura dalla Lega come da Sel: «Il solo ostruzionismo è stato fatto dal governo e dalla maggioranza, che hanno impedito alla commissione di lavorare e votare», ha dichiarato la capogruppo Loredana De Petris, mentre per il segretario della commissione, il forzista Marco Marin, aRenzi ha privilegiato il solito compromesso al ribasso con la minoranza interna». Alla fine, a decidere a maggioranza, è stata la conferenza dei capigruppo, durante un'animata riunione, stabilendo lo stop dei lavori in commissione e calendarizzando per oggi in aula l'esame del maxiemendamento così come riscritto dai relatori. «Era stato già deciso tutto. Il Pd l'ha chiesto, Ncd l'ha confermato e gli altri sono andati dietro. Noi volevamo discutere gli emendamenti in modo serio, cercando di capire insieme dove si poteva arrivare», ha raccontato il capogruppo leghista Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord al Senato, uscendo dalla conferenza dei capigruppo. E la presidente dei fittiani, Cinzia Bonfrisco: «Mettendo la fiducia, Renzi stroncherà ogni possibilità di dialogo». Fiducia che in tarda serata è stata autorizzata dal consiglio dei ministri.
Sonia Oranges