Scuola, passa l’articolo sul «super preside». Giannini: nessun dirigente padrone
È ripreso oggi in Aula alla Camera l’esame del ddl sulla “Buona scuola” per arrivare al voto finale mercoledì. Dopo il via libera ai primi sette articoli, la scorsa settimana, è arrivato l’ok all’articolo 8 (organico dell’autonomia). «OK art. 8 #labuonascuola con organico dell'autonomia ogni istituto programma la propria offerta anche in rete con altre scuole», ha commentato in un tweet la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini.
Ruolo dei presidi
In serata l'aula della Camera ha approvato l'articolo del ddl sulla riforma della scuola che attribuisce ai presidi il potere di chiamata diretta dei docenti dei propri istituti. I voti a favore sono stati 214, i no 100 e gli astenuti 11. Il nuovo articolo 9 del ddl, assai modificato rispetto al testo originario del governo, attribuisce ai dirigenti scolastici il potere di conferire ai docenti della scuola l'incarico triennale, che è rinnovabile. La proposta di incarico per la copertura dei posti assegnati alla scuola è rivolta ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, dopo la candidature presentate dagli stessi docenti. Nel caso di più proposte di incarico, è il docente a dover optare. L'articolo afferma che l'incarico al professore è affidato così da “valorizzare il curriculum, le esperienze e le competenze professionali”.
Il preside può effettuare anche colloqui per poter scegliere i professori. Inoltre l'Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei dirigenti scolastici. È anche possibile l'utilizzo di docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali è abilitato purché egli possegga titoli di studio validi per l'insegnamento della materia in questione e abbia seguito dei corsi disciplina da impartire, abbia seguito dei corsi di aggiornamento ed abbia “competenze professionali coerenti”. Con l’articolo 9 #labuonascuola nuovi strumenti per autonomia, non ci sarà nessun preside-padrone ma dirigente responsabile e valutato @MiurSocial», ha scritto su twitter Stefania Giannini, ministro dell'istruzione.
Bocciato emendamento minoranza dem
L’assemblea ha respinto gli emendamenti soppressivi dell’articolo 9 presentati da Sel e M5S. Ha ottenuto invece 84 voti a favore un emendamento al ddl scuola presentato dalla minoranza dem a firma di Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, Monica Gregori, Margherita Miotto e Rosy Bindi, che chiedeva di rivedere i «superpoteri» dei presidi, tra cui quello di chiamare direttamente i docenti dell’organico dell’autonomia. L’emendamento 9.04 è stato comunque respinto dall’aula con 276 voti contrari della maggioranza e di Forza Italia. Duro l’intervento di Fassina: «Sarebbe utile se lei, ministro Giannini, dopo le sue affermazioni sugli insegnanti e sulla protesta della scuola, lasciasse il suo incarico per ricostruire un clima positivo tra governo e mondo della scuola».
Oggi protestein tutta Italia
«Siamo pronti alla condivisione e al confronto», ha assicurato Renzi. Deciso ad andare incontro alle richieste della piazza del 5 maggio anche per disinnescare lo scontro frontale con i sindacati. Che restano divisi. Con i Cobas che hanno già annunciato il blocco degli scrutini per due giorni alla fine delle lezioni, scatenando l’ira del Garante, e i confederali che restano alla finestra, in attesa che il governo scopra le carte. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio in piazza Montecitorio oggi e domani dalle 16 e mercoledì dalle 9, un’iniziativa pubblica e aperta con interventi a staffetta. Aderisce anche l’Unione degli studenti, che - sottolinea il coordinatore Danilo Lampis - «promuoverà azioni in tutto il Paese, assemblee, occupazioni di scuole, scioperi bianchi, lezioni in piazza, per urlare a gran voce che la vera Buona Scuola non ci sta alle imposizioni dall’alto».
Cisl contro Cobas: blocco scrutini inopportuno
È la Cisl che appare più conciliante. «Nessun cambio di rotta», ha precisato il segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrima. «Stiamo seguendo una linea chiara e coerente. Siamo impegnati a verificare come e quanto la dichiarata disponibilità al confronto si tradurrà, da parte del governo, nella disponibilità ad accogliere le richieste unitariamente sostenute». Ma la Cisl non ha accolto positivamente la lotta dei Cobas: «Viene da chiedersi che senso abbia assumere come questione centrale del dibattito il blocco degli scrutini, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l’attenzione dal cuore delle questioni». E ancora: «Rompere e indebolire il fronte sindacale è responsabilità che ricade per intero su chiunque inneschi e alimenti polemiche pretestuose e strumentali».