Scuola, 'promossi' gli stage della Moratti Ma il 56 % degli intervistati boccia il 'taglio'
Scuola, 'promossi' gli stage della Moratti Ma il 56 % degli intervistati boccia il 'taglio' di un anno delle superiori: contrarie soprattutto le donne di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Gli italiani n...
Scuola, 'promossi' gli stage della Moratti
Ma il 56 % degli intervistati boccia il 'taglio' di un anno delle superiori: contrarie soprattutto le donne
di ANNA MARIA SERSALE
ROMA - Gli italiani non vogliono "accorciare" la durata della scuola. La nuova proposta di ordinamento, almeno nelle linee essenziali, piace, ma la maggioranza dei cittadini boccia la riduzione di un anno del ciclo di studi. Soprattutto le donne sono contrarie al "taglio". Alla domanda se si è d'accordo o meno con l'uscita anticipata dalle aule ha risposto "no" il 61,7% delle femmine e il 46,4% dei maschi (totale 56%). Con una marcata differenza di opinione tra maschi e femmine, per la diversa mentalità dei due sessi su un paio di punti fondamentali. L'uomo, in generale, ha meno successo a scuola, vorrebbe lasciare i banchi il prima possibile ed è più interessato ad entrare precocemente nel mondo del lavoro. La donna, invece, è più studiosa, raggiunge risultati migliori, ed ha un rapporto più soddisfacente con gli insegnanti. Da qui una minore spinta a lasciare in anticipo gli studi.
Analizzando l'età degli intervistati, poi, ci si accorge che la maggioranza dei "no" viene dai più giovani: il 65,2% delle persone comprese nella fascia tra i 14 e i 30 anni è totalmente contrario alla riduzione degli studi; da 31 a 60 anni la percentuale scende a 48,8% e oltre i 60 anni sale al 63,6%. E' quanto emerge da un sondaggio condotto dall'Istituto di ricerche Bpa di Bologna, che ha intervistato 3.054 cittadini, un campione rappresentativo per età, sesso, titolo di studio e zona di residenza.
La riforma del ministro Letizia Moratti prevede di ridurre le superiori da cinque a quattro anni. La riforma dell'ex ministro Luigi Berlinguer, invece, tagliava la scuola di base (un settennato unitario che aveva inglobato elementari e medie). Ebbene, sull'accorciamento di un anno vengono "bocciate" entrambe le riforme. Ma alla domanda dove fosse meno doloroso tagliare solo il 7,4% ha detto che sarebbe stato favorevole alla riduzione di elementari o medie, mentre il 58% avrebbe preferito mantenere l'attuale quinquennio delle superiori e il 34,6% dice di essere d'accordo con il progetto Moratti.
Sulle esperienze in azienda c'è un plebiscito di "sì". L'alternanza scuola lavoro, gli stages nelle fabbriche, nelle imprese commerciali, negli studi professionali, raccolgono consensi unanimi. Solo il 6% risponde negativamente, mentre il 94% approva senza riserve.
La formazione professionale acquisterà importanza e dignità al pari dei licei. Verrà ridimensionato il numero degli indirizzi e molto probabilmente si formeranno due canali. I licei, appunto, che assimileranno anche molti degli attuali tecnici. E, in alternativa, le scuole di avviamento al lavoro, ovvero la formazione professionale. Il 64,7% è favorevole a questo nuovo impianto. Di più. Non sembra preoccupare la divaricazione tra i due filoni, istruzione-formazione: il 66,2% degli intervistati, infatti, non ritiene che vi sia il rischio di creare meccanismi selettivi e classisti (è contrario il 33,8%).
La nuova scuola per alcuni aspetti viene bocciata e per altri promossa. Ma anche il vecchio sistema, a sorpresa, riceve giudizi positivi. Alla richiesta di dare un voto sui livelli raggiunti, il 58,3% dichiara che sono "soddisfacenti"; il 23,8% li definisce "molto soddisfacenti" e solo un 15,5% bolla la vecchia scuola come "insoddisfacente". Anche il rapporto con gli insegnanti non è male: il 40,2% lo ritiene "soddisfacente"; il 45,1% a tale giudizio aggiunge l'aggettivo "molto". Per il 12,2%, invece, è "insoddisfacente".