Se gli studenti amano poco la scuola e i prof non se ne preoccupano
Secondo il rapporto internazionale un quindicenne su quattro non si trova con gli insegnanti: e questo ha un effetto negativo anche sui risultati
In giro per il mondo quattro studenti su cinque si considerano fortunati ad andare a scuola perché a imparare si trovano bene con i propri insegnanti, hanno un forte senso di appartenenza e si sentono felici in classe. E si sa, ma il rapporto Ocse Pisa 2012 lo conferma, chi è contento impara meglio e ottiene risultati migliori.
E le scuole italiane? La relazione studenti-prof nel nostro Paese non è così virtuosa come altrove. Gli studenti, nel sondaggio condotto dall’organizzazione per lo sviluppo con questionari consegnati a campione ai quindicenni, sono meno contenti che altrove. E i risultati ne risentono. Siamo al di sotto della media Ocse come livello di competenza (485 punti su 496 di media) e ben al di sotto come livello di “benessere” degli studenti: uno studente su quattro in Italia non si trova bene a scuola e non riesce a sviluppare quella relazione positiva con gli insegnanti che servirebbe ad un apprendimento migliore. Peggio di noi solo Grecia, Russia e Slovacchia.
Il punto è che non sembra tra le priorità dei professori quella di prestare attenzione non solo al rendimento ma anche al “clima” in classe tra studenti e tra studenti e insegnanti. E invece secondo l’Ocse «il risultato accademico che arriva a spese del benessere degli studenti non è una piena realizzazione delle finalità della scuola: lo sviluppo socio-emotivo degli studenti riveste tuttavia per la maggioranza degli insegnanti la stessa importanza della padronanza delle materie studiate».