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Sorpresa scuola: ai prof bonus da 400 euro e gli scatti restano interi

Oscuro il modo di reperire i finanziamenti necessari a coprire questa sorta di social-card.

12/03/2015
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Il Messaggero

 RIFORMA
ROMA Tanto tuonò che alla fine piovve davvero. Arriverà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla riforma della Scuola. Il governo è pronto a presentare il provvedimento che, da una parte, punta a rivoluzionare il mondo dell'istruzione e dall'altra a responsabilizzare il Parlamento. Perché è al lavoro delle Camere che si lega il successo o l'insuccesso della riforma.
Tre sono le parole chiave - che vanno a sommarsi al concetto di autonomia scolastica e alla partita dei precari da stabilizzare - in uscita oggi da palazzo Chigi: mai più classi pollaio con un sistema che dovrebbe contemplare, anche grazie al piano dell'Edilizia scolastica, classi composte da non più i 25 alunni, gli scatti d'anzianità, che restano per i docenti di ruolo, e la Carta del prof: un nuovo bonus di 400 euro per tutti gli insegnanti a partire già dal primo anno da poter utilizzare per l'acquisto di materiali culturali. Che siano libri o biglietti per il teatro. Oscuro il modo di reperire i finanziamenti necessari a coprire questa sorta di social-card. Perché, a far di conto, solo per gli oltre 600mila docenti di ruolo attuali il costo dell'operazione viaggerebbe sui 240 milioni di euro.
Ma è ancora sul tallone d'Achille della riforma che si concentra l'attenzione: l'immissione in ruolo dei docenti precari. Quelli che potranno contare sulla stabilizzazione (né 180mila né 150mila) sono i docenti delle Graduatorie a esaurimento, ma non tutti. Da una pletora di circa 133mila insegnanti ne saranno assunti circa 110mila, tolti quelli che nel frattempo hanno trovato un lavoro altrove, cambiando anche professione, pur restando iscritti nelle Gae. A questi si aggiungono i vincitori (circa 3mila) dell'ultimo concorso bandito dall'ex ministro Francesco Profumo, nel 2012 (ma non gli idonei).
I VINCITORI DI CONCORSO

Non tutti otterranno subito una cattedra: s'ipotizza, infatti, l'immissione in ruolo per 100mila precari e di 10-15mila supplenti con un contratto a termine e una “corsia preferenziale” per il prossimo concorso. Restano, invece, fuori gli insegnanti di seconda fascia delle Graduatorie d'istituto, circa 50mila. Resta da capire, infine, se queste assunzioni saranno reali o soltanto giuridiche - e quindi congelate - che prevedono l'entrata in ruolo effettiva con decorrenza economica soltanto nel 2016. E ieri è arrivata una mina vagante che potrebbe di nuovo stravolgere le cifre: la decisione del Consiglio di Stato di ammettere nelle graduatorie a esaurimento 3mila precari esclusi.
GLI SCATTI
Restano, inoltre, gli scatti d'anzianità per i quali si pensava a un contenimento fino al 30%. Del resto, per abolirli, ridurli o semplicemente modificarli, si dovrebbe prima metter mano al contratto nazionale di lavoro degli insegnanti. Il governo pare abbia trovato altre “risorse fresche” per pagare, a partire dal 2019, gli avanzamenti legati al merito e le indennità per le nuove figure di docente Mentor e di Staff (solo per quest'ultimi la cifra necessaria per il primo anno supera i 164 milioni di euro). Altro ritocco, apportato all'ultimo minuto, riguarda gli sgravi fiscali per le scuole paritarie che servono più di un milione di studenti. Una doccia fredda che toglie dal ddl le agevolazioni per le famiglie con figli iscritti ai licei paritari, lasciando, invece, gli sgravi per le scuole elementari e medie.
Camilla Mozzetti


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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