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"Spezzare aiuta i ragazzi a riposarsi e ad apprendere meglio”

di Benedetto Vertecchi

24/03/2015
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la Repubblica

«NON ne posso più»
Di che cosa professor Vertecchi?
«Di sentir dire che le vacanze degli studenti italiani sono troppo lunghe, e i nostri cicli scolastici troppo corti. Se ne discute da quando andavo a scuola io. Cioè qualche secolo fa...».
Lei è docente di pedagogia sperimentale all’università Roma Tre. Sono veramente dannosi tre mesi di vacanza?
«No, sono semplicemente troppo concentrati. Basterebbe seguire il modello tedesco, ossia frazionarli nell’anno. Ma smettiamola con la favola secondo la quale il nostro calendario scolastico sarebbe troppo breve. Al contrario, è tra i più lunghi d’Europa ».
Frazionare le ferie o mandare gli studenti a lavorare?
«Fare qualche lavoretto durante l’estate è positivo, purché non si traduca in uno sfruttamento di manodopera. Ma la vera strategia è modificare i cicli di studio».
Non più 90 giorni tutti insieme?
«Sì, spezzettare le vacanze impedisce che ci sia una rottura dell’apprendimento. E favorisce i ragazzi: facendo più interruzioni infatti sono meno stanchi ».
Poletti propone un solo mese di vacanza e il resto da utilizzare per apprendere un lavoro.
«Ho i miei dubbi. Ritengo che un mese di stacco dalla scuola sia troppo poco. E poi l’apprendistato di un mestiere non è qualcosa che si conclude con una vacanza estiva. L’unica strategia è alternare meglio lezioni e riposo». (m. n. d. l)

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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