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Sui conti la mina dei precari miliardi di spesa per i ricorsi

La Flc-Cgil ha già in mano 20mila cause formalizzate in cui si chiedono i risarcimenti e la stabilizzazione di chi si è visto rinnovare i contratti oltre i 36 mes

23/02/2015
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Il Messaggero

I COSTI
ROMA La scuola che cambia, per cambiare il Paese. Anzi, per traghettare l'istruzione, come ha spiegato il ministro Stefania Giannini. Ma per il sistema scolastico italiano restano non pochi dossi da smussare. A partire da uno dei punti più delicati, inseriti all'interno della riforma “La buona scuola”. Il paragrafo in questione rientra nel capitolo assunzioni docenti precari. L'esecutivo ne è certo, lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è tornato a ricordarlo: «Entro settembre assumeremo 150mila docenti precari» (149mila per l'esattezza) inseriti nelle graduatorie a esaurimento. E per gli altri? Per gli insegnanti delle graduatorie d'istituto o per quelli che, pur non avendo ancora ottenuto l'abilitazione, da anni salgono in cattedra a coprire i posti mancanti, le assenze dei docenti di ruolo? Sono 141.116 i docenti che sono tali, senza esserlo nei fatti, cui lo Stato rinnova di anno in anno i contratti per le supplenze brevi o annuali. Ufficialmente nella riforma la loro situazione non viene presa in considerazione se non in parte, concentrando l'attenzione su quelli delle graduatorie a esaurimento.
LA SENTENZA

Eppure c'è una sentenza, emanata lo scorso 26 novembre, dalla corte di Giustizia europea che bacchettava l'Italia: la pubblica amministrazione non avrebbe dovuto - e non dovrà più -reiterare contratti a tempo per i docenti precari oltre i tre anni. Più di due mesi fa si spianava la strada ai ricorsi. E questo il governo lo sa. La Flc-Cgil ha già in mano 20mila cause formalizzate in cui si chiedono i risarcimenti e la stabilizzazione di chi si è visto rinnovare i contratti oltre i 36 mesi. Le sentenze iniziano anche ad arrivare: da Trani a Napoli, passando per Crotone fino a Roma. Nella Capitale il tribunale del Lavoro ha riconosciuto a cinquanta insegnanti il danno economico. Solo per questi cinquanta, il Miur dovrà sborsare circa un milione 400mila euro. Se quindi il ricorso sarà vinto, come possibile, da molte decine di migliaia di persone , la cifra complessiva che lo Stato dovrà risarcire può ammontare a centinaia di milioni o forse a miliardi di euro .
I RICORRENTI

Inoltre ci sono più di 80mila insegnanti fuori dalle graduatorie a esaurimento, che quindi non dovrebbero ottenero il ruolo neanche con la stabilizzazione e che possono fare ricorso. «Per il primo ministro - spiega il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - sono un po' di meno: 25mila». Tuttavia se in 80 mila dovessero decidere di passare alle vie legali con un rimborso medio di 30mila euro ciascuno, lo Stato si troverebbe a dover sborsare oltre 2 miliardi di euro. Converrebbe assumerli. «Il governo - conclude Pacifico - potrebbe decidere di allargare la stabilizzazione anche a chi è fuori dalle Gae, trovando in sostanza un altro miliardo di euro». Ma servono davvero tutti questi docenti? Altroché. Ben 640mila sono quelli di ruolo ma solo per il 2015, fa di conto ancora l'Anief, 70mila insegnanti hanno firmato un contratto a tempo per supplenze annuali fino al trenta giugno. La spesa? Ben 800mila euro.
Camilla Mozzetti


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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