Mercoledì 5 dicembre 2012 presso la VII Commissione della Camera si è tenuta, in seguito ad una specifica richiesta formulata dalla Presidente on. Manuela Ghizzoni, in sede di discussione della legge di stabilità per il 2013, un’ Audizione della Ragioneria Generale dello Stato sull’applicazione dell’art.64 della legge 133/2008 concernete i risparmi conseguiti e la restituzione alla scuola, per il pagamento dovuto per gli scatti del personale maturati negli anni 2010-2011-2012, di quote ad essa destinate.
Come è noto la legge in questione si proponeva di ridurre di 87 mila unità il numero complessivo dei docenti e di eliminare dall’organico ATA il 17% dei posti nel corso delle tre annualità 2009-2012.
Il totale delle riduzioni di posti e di organici avrebbe dovuto ammontare a 132.000 unità, il totale della spesa strutturale di bilancio da ridurre avrebbe dovuto ammontare a 4.561 milioni di euro e il totale delle somme da impiegare a regime per il pagamento degli scatti del personale a 956,7 milioni. Degli scatti, tagliati dal governo Berlusconi con il fattivo interessamento dei ministri Tremonti e Gelmini, si sono pagati solo i primi 320 milioni per il 2010 e poi più niente con l’argomentazione, oggi documentata nell’audizione, che i tagli sarebbero risultati insufficienti alla bisogna. Come dire abbiamo tagliato poco dovremo continuare a farlo!
Rinvio alla seconda parte di questo articolo e alle note che vi saranno allegate una considerazione puntuale delle numerose cifre e delle tabelle che un esame approfondito della materia comporta.
Mi limito in questa prima parte a svolgere alcune considerazioni sulla struttura dei ragionamenti che, alla luce della suddetta audizione, possono essere fatti per cercare di comprendere cosa sia effettivamente accaduto.
Gli Ispettori Generali Capo dell’Ispettorato generale del Bilancio e dell’Ispettorato generale per gli ordinamenti del Personale e l’Analisi dei costi del lavoro Pubblico del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato hanno presentato un documento che nelle intenzioni avrebbe dovuto riportare le risultanze dei lavori svolti dal Comitato interministeriale appositamente previsto dal comma 7, dell’articolo 64, della legge 133/08 per monitorare il risultato dei tagli.
Dal lavoro ufficiale di questo Comitato avrebbe dovuto dipendere la consistenza del Fondo per il personale collocato tra i Fondi da ripartire allocati nell’omonima Missione n.33 del bilancio del MIUR. (cap.1298).
Con tutta evidenza la legge in questione aveva in qualche modo posto la Ragioneria generale in subordine rispetto al Comitato interministeriale e le sue deliberazioni in materia di bilancio, delle sue variazioni e del suo assestamento, su tale materia, avrebbero sempre dovuto dipendere dagli accertamenti ufficiali del Comitato suddetto preposto dalla legge a tale scopo.
Così in realtà non è avvenuto perché, come dimostra la stessa audizione, le decisioni della Ragioneria generale sul Bilancio hanno in realtà preceduto le valutazioni ufficiali del Comitato.
Ancora oggi si attende la valutazione del Comitato sull’anno scolastico 2011 -12 ma gli effetti in tale ambito sul bilancio del MIUR per il 2013 sono ormai approvati dal Parlamento.
Non si comprende neppure perché a riferire sui lavori del Comitato sia stata incaricata la Ragioneria Generale invece che un rappresentante del Comitato medesimo da esso incaricato.
E’ così potuto accadere che l’Audizione si sia ridotta alla presentazione di un documento assai reticente e lacunoso nel quale sono omesse o appena accennate questioni che rivestono un valore fondamentale per un esatta valutazione di una così delicata materia.
Ad esempio non sono indicati l’esatta composizione delle diverse categorie di personale docente in servizio nell’anno scolastico 2008-09 e il loro numero complessivo che costituiva con il numero degli studenti di quell’anno scolastico i termini del rapporto da elevare di una unità con l’anno scolastico 2011-12.
E neppure si riferiscono le caratteristiche dell’analoga composizione dei docenti in servizio nell’anno scolastico 2011-12
Non si fa alcun riferimento al fenomeno dei 10.000 esuberi di personale docente avvenuta a partire dall’anno scolastico 2010-11.
Sorge al riguardo imperioso un grave interrogativo: perché gli ispettori generali della RGS non hanno mai indicato nel loro documento, come causa del mancato raggiungimento degli obiettivi finanziari indicati nell’art. 64, il fenomeno dei 10.000 docenti in esubero causati dalle modalità di realizzazione della riforma della scuola secondaria superiore?
Non lo hanno indicato neppure nella tavola riepilogativa delle misure che dal 2000 ad oggi hanno previsto interventi di riduzione della spesa per l’istruzione in quanto per il 2012, a proposito della legge 135/12, hanno riferito dei commi 13-15 che riguardano gli inidonei e gli assistenti tecnici ma hanno omesso completamente di richiamare i commi 17-21 che trattano dei 10.000 docenti in esubero! Eppure anche per tali commi vale la norma altrove richiamata secondo la quale per il monitoraggio dei loro effetti continua ad operare il Comitato di cui all’art. 7 dell’art. 64!
Non si comprende neppure, anzi forse oggi è più chiaro, perché nella prima stesura della DDL di stabilità il fondo relativo al 30% veniva soppresso. Quasi una sorta di “cancelliamo anche le tracce”!
Di conseguenza si presenta una metodologia di calcolo degli effetti delle misure di razionalizzazione che in quanto basata sul calcolo degli stipendi del personale in servizio forniti dai cedolini ignora la reale dimensione dei tagli effettuati agli organici!
Cioè la relazione incredibilmente ignora che se si calcola quanto costa il personale in servizio, comprendendovi i 10.000 soprannumerari, con tale calcolo non si registra la reale riduzione degli organici. I 340 milioni di euro annui che comportano i 10 mila soprannumerari sono una riduzione strutturale della spesa che risulta solo differita al momento della loro uscita, per qualsiasi motivo, anche con la famigerata mobilità intercompartimentale, dal servizio nel MIUR. Sui loro posti, che non esistono più, non si nominerà più nessuno!
Si accennano come cause del mancato conseguimento delle riduzioni di spesa previste dal Piano programmatico solo il ritardo nell’entrata in vigore dei quadri orari nelle scuola secondaria superiore e la mancata riduzione degli insegnanti di sostegno a causa della sentenza della Corte Costituzionale.
Anche in quest’ ultimo caso è assai carente il dimensionamento degli effetti e la natura stessa del fenomeno.
Sotto il profilo quantitativo si tratta di 12 mila posti in più di cui 4 mila rappresentano i mancati tagli rispetto ai posti di sostegno ricoperti nell’anno scolastico 2008-09.
E’ del tutto evidente che essi devono essere considerati come conseguenza di una nuova normativa, non esistente nel 2008, che non ha recato con se una corrispondente copertura finanziaria. Non è assolutamente pacifico considerare che a tale copertura si sarebbe dovuto provvedere con un corrispondente incremento del numero dei tagli sui posti normali già programmato!
Ovviamente con “il metodo dei cedolini” si registra il personale che percepisce uno stipendio e non la causa per la quale ciò avviene.
Così il personale di sostegno in aumento avrebbe dovuto essere garantito con una voce di bilancio appositamente prevista e non già con le risorse derivanti da un’ulteriore riduzione dei posti.
C’é da notare inoltre che per il personale docente di RC, nonostante l’avvenuta riduzione di 10.000 classi, non si è prevista alcuna riduzione dei posti nonostante esso fosse pienamente inserito nel numero dei docenti che nell’anno scolastico 2008-09 é stato preso a riferimento per avviare il processo di riduzione complessivo.
Anche sul fronte delle riduzioni della spesa per l’istruzione rappresenta una chiara omissione del Documento presentato per l’Audizione il non aver preso in alcun modo in considerazione l’andamento reale del Bilancio del MIUR.
Una valutazione complessiva di quegli effetti finanziari, realizzata con strumenti ufficiali, ma di prima approssimazione, quali possono essere considerati il Rendiconto della Corte dei Conti sul bilancio 2011, che riporta i rendiconti dal 2008 al 2011 e l’assestamento di bilancio 2012, oggi consente di stabilire che, in termini finanziari, la riduzione della spesa strutturale per la missione istruzione realizzata tra il 2009 e il 2012 si aggira sui 4.600 milioni.
Come mai il documento presentato dalla Ragioneria per l’audizione non prende minimamente in considerazione tale dato ?
Tale riduzione pertanto supera l’obiettivo di quei 4.561 milioni (in realtà 3.603,3 se si considerano i 956,7 che sarebbero dovuti permanere in bilancio in conto del 30%) che rappresentano il complesso dei tagli strutturali al bilancio del MIUR che sarebbero dovuti derivare dalla contestuale attuazione delle misure di cui agli art.64 della legge 133/2008 e dei commi 411-412 dell’art.2 della legge 244/07.
audizione
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