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Unità: Il governo ci ripensa. Per gli Atenei sblocco del turn over e dei concorsi

Pacchetto università: un decreto facciata e linee guida-spot di riforma. Al Cdm braccio di ferro sui concorsi anti-baroni. Poi vince la linea morbida di Fitto, Brunetta e Alfano. Parziale sblocco del turn over.

07/11/2008
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l'Unità

Pacchetto università: un decreto facciata e linee guida-spot di riforma. Al Cdm braccio di ferro sui concorsi anti-baroni. Poi vince la linea morbida di Fitto, Brunetta e Alfano. Parziale sblocco del turn over.L’unico dato certo è che non ci sarà il blocco dei concorsi universitari. A poche settimane dallo svolgimento di quelli già banditi per (1800 per 3700 idoneità da professore e 320 da ricercatore) cambierà il meccanismo per la composizione delle commissioni di valutazione. Le prove slitteranno a gennaio per via dell’introduzione del sistema del sorteggio. «Nuove regole anti-baroni», lo spot. «Questa è la motivazione - sottolinea la ministra Maristella Gelmini in conferenza stampa dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri, «salvo intese», al decreto e all’annuncio-spot sulle linee guida di riforma da tradurre in ddl condivisi - è la motivazione del ricorso alla decretazione d’urgenza». In realtà, la tanta auspicata trasparenza nei concorsi sarà solo di facciata.

Per ogni concorso ci saranno sempre 2 vincitori: uno che prenderà possesso della cattedra bandita e l’altro che potrà essere chiamato da altri atenei. Dunque, la protezione del «cocco» del barone non viene eliminata. La Gelmini, pressata dalla lobby accademica ma anche da quella trasversale di governo (i ministri Brunetta, Fitto e Alfano in testa), non ha avuto il coraggio di portare avanti il cammino intrapreso dall’ex ministro Mussi; non ha introdotto da subito il sorteggio di tutti i membri delle commissioni per le discipline di bando: ha solo triplicato l’elezione dei componenti, portandoli a 12. Tra questi ne verranno poi estratti 4 da una lista nazionale che giudicheranno i candidati. Regole «morbide» che di fatto non cancelleranno le distorsioni sui bandi univeristari. Come spiega Giuliano Cazzola (Pdl), vice presidente della Commissione lavoro della Camera: «Perché ci facciamo ancora del male? Il combinato disposto tra elezione e sorteggio finirà solamente a complicare le procedure. Senza mutare la sostanza delle stesse».

Pacchetto università. Un decreto di soli 3 articoli che il Cdm ha approvato dopo un lungo braccio di ferro tra ministri: La Russa e la Meloni per il sorteggio integrale. Poi la mediazione e l’ok ma suscettibile di modifiche dai ministeri competenti. Il decreto ieri sera non era ancora scritto e alla stampa è stato diffuso solo una breve sintesi. Tra i punti certi, l’annuncio che le università con i bilanci in rosso non potranno assumere personale. Al contrario, è previsto il parziale sblocco del turn over per gli Atenei virtuosi: inizialmente era al 20% rispetto ai pensionamenti, ora passa al 50% con un vincolo di spesa: il 60% dei fondi dovranno essere usati per assumere i giovani ricercatori. Per ogni docente in pensione, insomma, entrano 2 nuovi assunti. Dal blocco sono esclusi totalmente gli enti di ricerca. Ci saranno finanziamenti per chi «elimina corsi e sedi distaccate» e infine ci sono i fondi per le università virtuose: 500 milioni di euro (cioè il 5% del fondo del finanziamento ordinario) saranno distribuiti agli atenei con la produzione scientifica, l’organizzazione e la qualità didattica migliore. Ma rimane il taglio delle risorse per le Università previsto per il 2010: «C’è un anno di tempo per realizzare risparmi e rendere il taglio meno doloroso», ha chiosato la Gelmini all’osservazione di un cronista. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura a Montecitorio, prende in castagna il ministro: «Mariastella maestra unica si fregia di aver trovato 500 milioni di euro aggiuntivi per gli Ateni virtuosi ma quei fondi sono quelli che il governo Prodi - sottolinea la parlamentare - aveva inserito nella Finanziaria dello scorso anno per il triennio 2007-2009 per dare seguito al “Patto per l’Università” siglato nell’agosto 2007. Il decreto lascia inoltre aperto il problema dei tagli».

Infine il capitolo borse di studio: è previsto un incremento di 135 milioni di euro che sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli. «180mila ragazzi avranno una borsa - ha detto Gelmini - tutti gli aventi diritto». Previsti anche 65milioni per nuovi alloggi: 1700 posti letto in più per studenti universitari e residenze universitarie. Ma con quale copertura finanziaria?

MARISTELLA IERVASI

ROMA

miervasi@unita.it