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Unità it: Atenei, il ddl Gelmini in aula al Senato Ricercatori e studenti in protesta

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22/07/2010
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l'Unità

Atenei, il ddl Gelmini in aula al Senato Ricercatori e studenti in protesta
Sono 438 gli emendamenti presentati al ddl Gelmini sull'università che oggi sarà esaminato dall'aula del Senato. Il relatore, Giuseppe Valditara (Pdl), spiega che sono per lo più dell'opposizione ma 80 circa sono stati presentati dalla maggioranza. Tra questi, ci sarà una proposta di modifica per inserire dei test obbligatori di inglese (o altra lingua straniera) per chi vuole diventare ricercatore.

Il ddl, che ha già suscitato molte polemiche nel mondo universitario specie tra i ricercatori che non saranno più a tempo indeterminato, prevede tra le altre cose nuove regole per il reclutamento dei professori, mandati a tempo (massimo 8 anni) per i rettori e un fondo per gli studenti meritevoli e i docenti migliori.

Oggi a Palazzo Madama si svolgerà la discussione generale del provvedimento, poi la prossima settimana - entro mercoledì secondo il relatore Valditara - il ddl Gelmini potrebbe avere già il primo via libera del Senato.

LA GELMINI
«Abbiamo presentato in aula un provvedimento forte - ha detto il ministro - e mi auguro che esca nello stesso modo e anzi
magari rafforzato», prima della pausa estiva.

LE PROTESTE
Ma le mobilitazioni contro il ddl non cessano, dalla 'Sapienza' all'università di Cagliari.

I ricercatori della facoltà di Ingegneria «Enzo Ferrari» dell'università di Modena e Reggio Emilia dal prossimo anno accademico si asterranno dal fare lezione. La lotta contro la riforma universitaria è stata messa nero su bianco in un ordine del giorno approvato dal consiglio della facoltà ed è stato anche letto agli studenti e ai loro famigliari in apertura della sessione di laurea.
In mancanza «di una profonda revisione dell'attuale proposta di ddl» i ricercatori, si legge nell'odg, «assumono la sofferta posizione di rinunciare all'impegno volontario finora profuso, negando la loro disponibilità a sostenere gli attuali carichi di docenza, adeguandosi peraltro a quanto previsto dalla normativa vigente». I professori, «condividendo la fondatezza di queste richieste, unanimemente si associano alla protesta dei ricercatori, sottolineando con forza lo stato di disagio». Le riforme del ddl, proseguono, renderebbero «impossibile offrire in futuro un'offerta didattica all'altezza di quella fornita in questi ultimi anni, in termini sia di qualità sia di quantità, con le inevitabili ricadute negative sulle potenzialità di sviluppo del territorio». E proprio con riferimento a «tutti coloro, del mondo industriale e politico, che sono interessati a fruire di figure professionali di ingegnere di alto profilo e che hanno dimostrato in questi anni di apprezzare l'attività svolta dalla Facoltà sul territorio», l'odg chiede di «unirsi alla nostra protesta, facendo sentire in tutte le sedi anche la loro voce». Il testo è stato letto agli studenti e ai loro familiari in apertura della sessione di lauree.