Unità on line - graduatorie dei supplenti, a Roma è caos
ROMA. Altri guai in arrivo nella martoriata scuola italiana. Il ministro Moratti aveva assicurato, con genuino piglio manageriale, che entro il primo settembre tutti i posti di supplenza sarebbero ...
ROMA. Altri guai in arrivo nella martoriata scuola italiana. Il ministro Moratti aveva assicurato, con genuino piglio manageriale, che entro il primo settembre tutti i posti di supplenza sarebbero stati coperti per un avvio regolare dell'anno scolastico. Ma le cose non sono andate così, almeno per quanta riguarda la Capitale, dove circa 10 mila supplenti potrebbero essere sostituiti nei prossimi giorni.
Il ministero aveva disposto in agosto le nomine dei supplenti, in base alla graduatoria permanente, attribuendo ai singoli istituti, e alle loro graduatorie interne, eventuali aggiustamenti in corso d'opera. Il ministero ha però scaricato sulle scuole tutto il delicato lavoro di preparazione delle graduatorie che fino allo scorso anno era stato svolto dai provveditorati. Un lavoro lungo, che prevede l'acquisizione delle domande, il vaglio della documentazione e l'attribuzione dei punteggi. Un lavoro che nelle provincie più piccole è stato completato prima dell'inizio dell'anno scolastico. A Roma e provincia, però, a causa dell'elevato numero di scuole, queste graduatorie interne alle scuole, perdipiù provvisorie, sono pronte solo adesso, cioè con oltre 2 mesi di ritardo. E non in tutte le scuole: in alcuni istituti romani non sono ancora pronte. Risultato: con la pubblicazione delle graduatorie provvisorie i circa 10 mila supplenti delle scuole romane nominati all'inizio dell'anno scolastico potrebbero essere sostituiti. Questo perchè i nuovi elenchi aggiornati non coincidono con quelli utilizzati dal ministero in agosto. Ma non basta: trattandosi infatti di graduatorie provvisorie, cioè soggette a possibili ricorsi, nuove sostituzioni potrebbero avvenire intorno a febbraio, quando saranno finalmente pronte quelle definitive. Così gli studenti romani si troveranno di fronte a un nuovo cambio d'insegnante, che avrà effetti negativi sull'andamento dell'anno scolastico, dato che la stessa materia sarà insegnata da 3 persone diverse.
Ma c'è dell'altro: il decreto del ministro Moratti di agosto ha anche equiparato i punteggi ottenuti dagli insegnati nelle scuole pubbliche con quelli ottenuti insegnando nelle private. Prima di questo decreto un anno di supplenza nella scuola statale valeva 12 punti, mentre un anno nella privata ne valeva 6. Adesso sono state equiparati, con effetto retroattivo. Così molti supplenti che lavorano da anni nella scuola statale saranno superati in graduatoria dai colleghi delle private. Anche per quanto riguardo le attuali sostituzioni. Un fatto grave, dato che la chiamata nelle private avviene secondo criteri discrezionali relativi all'affinità culturale tra chi dirige la scuola e il potenziale insegnante. Un fatto grave perchè si tratta di un ulteriore passo che punta a turbare il mercato del lavoro nella scuola, favorendo gli insegnanti che provengono dalle private. Un ulteriore tassello che, insieme al progetto di assunzione degli insegnanti di religione con il placet vescovile, punta a introdurre elementi confessionali all'interno di quella che dovrebbe essere la scuola di tutti.