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Scuola dell'infanzia: la FLC CGIL Emilia Romagna approva un documento

"Infanzia: si riparte da qui. Dalla scuola di tutti e di ognuno". L'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Comitato direttivo.

28/06/2013
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Il Comitato Direttivo regionale della FLC del'Emilia Romagna ha approvato un importante ordine del giorno sul ruolo della scuola dell'infanzia e sull'esigenza di procedere con la sua generalizzazione.
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ORDINE DEL GIORNO
Comitato direttivo Emilia Romagna del 25 giugno 2013

La demolizione dei sistemi pubblici della conoscenza causata da politiche che hanno minato alla base il modello inclusivo della scuola della costituzione deve essere assunta come vera e propria “emergenza”.

Nell’ottica di dar seguito alle iniziative promosse dalla FLC CGIL  e a quelle alle quali la FLC ha partecipato come soggetto attivo, per difendere ed affermare il sapere quale diritto essenziale per l’esercizio della cittadinanza attiva; con l’intento di dare concreta attuazione sul territorio ai contenuti del Piano per il Lavoro 2013 e degli Stati Generali Della Conoscenza, laddove prevedono che lo sviluppo della scuola dell’infanzia, l’obbligo a 18 anni e il diritto allo studio siano gli assi portanti  di una riforma che ha per fondamento l’istruzione e l’apprendimento permanente intesi come risorsa  collettiva e dei singoli; in coerenza con il documento della CGIL Emilia Romagna, che nel definire le linee di indirizzo per il confronto con il sistema istituzionale regionale, individua la priorità di “garantire un’offerta di scuola pubblica dell’infanzia a tutti in bambini e le bambine in età”; il Comitato Direttivo della FLC CGIL ER, intende ribadire che ogni iniziativa a  sostegno della scuola pubblica deve necessariamente partire dalla generalizzazione della scuola dell’infanzia che è il primo fondamentale segmento del percorso di istruzione, come previsto dalla legge30/2000, e determinante per lo sviluppo dell’identità e dell’autonomia  di ogni singolo individuo.

Nell’ambito della discussione che si è aperta sul Progetto di Legge della Regione Emilia Romagna “Disposizioni ordinamentali e di riordino delle forme pubbliche di gestione nel sistema dei servizi sociali e sociosanitari. Misure di sviluppo e norme di interpretazione autentica in materia di aziende pubbliche di servizi alla persona”, il  Comitato Direttivo della FLC CGIL ER,  ribadisce che  Scuola ed Educazione non sono la “stessa cosa” così come, non sono la “stessa cosa”, scuola e servizi scolastici.

La scuola è un diritto universale di ogni cittadino, e dovere della Repubblica è garantirla.

Pensare la scuola dell’infanzia come un servizio alla persona e riorganizzarla all’interno di aziende pubbliche di servizi rischia di contraddire l’attuale impianto costituzionale e legislativo. “La qualità giuridica dei soggetti eroganti il servizio scolastico rientra tra quelle caratteristiche basilari dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico e che rientrano nella competenza legislativa dello Stato…….”(Corte Cost. le 5 aprile 2013 n.62).

Anche la recente sentenza della Corte dei Conti di Napoli afferma che ci sono funzioni e attività, fra le quali la scuola dell’infanzia, tutelate dalla Costituzione che sono  infungibili ed essenziali, e quindi, che non possono essere disattese per motivi di contenimento della spesa pubblica.

Tale impostazione è coerente con le battaglie che la FLC CGIL ha portato avanti in tutti questi anni per contrastare i tagli indiscriminati sulla scuola pubblica, per difendere l’identità e la diffusione della scuola dell’infanzia e per rivendicare la centralità delle risorse pubbliche nel garantire a tutti il diritto costituzionale all’istruzione.

L’esito del referendum del 26 maggio a Bologna, ci consegna l’impegno di resistere al tentativo di trasformare in indicatori economici i diritti che sono alla base della mobilità sociale, tra i quali quello all’istruzione. 

Ripartire dalla Costituzione non vuole dire difendere il costituito, bensì mettere in atto un processo costituente, una rivendicazione dei diritti traversale ed universale, per elaborare una sintesi alternativa per una diversa visione del mondo.

Infine, la qualità della scuola dell’infanzia passa anche dalla qualità e dalla dignità del lavoro e quindi dalla stabilizzazione del personale precario, che in questi anni ha permesso alle scuole di funzionare.

Il Comitato Direttivo della FLC CGIL Emilia Romagna,

  • chiede al Governo di dare una risposta concreta agli Enti Locali che sono in difficoltà nella gestione delle scuole comunali, per effetto dei vincoli del patto di stabilità e per i minori trasferimenti di risorse;
  • impegna la categoria, a tutti i livelli, ad intraprendere iniziative che costringano il Governo ad allentare i patti di stabilità degli Enti locali, a sciogliere i vincoli sulle assunzioni pubbliche e a definire, in modo inequivocabile, che i vincoli che fissano limiti alle spese delle Regioni e degli Enti locali, non possono comprimere diritti infungibili e servizi essenziali;
  • ritiene indispensabile prevedere un’intesa nazionale e regionale con tutti gli attori istituzionali interessati ( Stato, Regioni, Enti locali) per mettere in campo sinergie e risorse aggiuntive, finalizzate a consolidare ed estendere la scuola dell’infanzia.

Approvato all’unanimità