L’INRiM risolve il problema del precariato con l’epurazione!
FLC CGIL Piemonte: “un lavoratore lasciato fuori dai cancelli”.
A cura della FLC CGIL Piemonte
L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) bandisce, a fine 2015, un assegno di ricerca di durata biennale.
A conclusione del concorso è stilata una graduatoria, in cui risulta primo il candidato A.
Il candidato B, secondo in graduatoria, ricorre al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) che riconosce, in fase cautelare, la mancata verifica dei requisiti di ammissione per il candidato A.
A metà 2016 il TAR impone all’INRiM di togliere A dalla graduatoria e di conferire l’assegno a B con decorrenza 1 febbraio 2016.
Ad inizio 2017, trascorsi sei mesi dal reale inizio dell’attività di B, l’INRiM gli chiede di produrre una relazione sull’attività svolta che, a norma del Disciplinare INRiM, è dovuta alla conclusione dell’assegno. B non fornisce la relazione, essendo la scadenza del suo assegno il 31 gennaio 2018.
Il 17 febbraio 2017 viene impedito a B di entrare in INRiM, senza dargli alcuna comunicazione ufficiale.
Questo è il mero riassunto dei fatti accaduti all’INRiM di Torino. Un ente di ricerca nazionale, luogo in cui i giovani ricercatori dovrebbero trovare terreno fertile per le proprie idee e dove invece il profilo intellettuale e di ricerca non trova adeguato riconoscimento, sino alla negazione dei diritti e della dignità della persona e del lavoro.
La FLC CGIL Piemonte ritiene che questo sia uno degli episodi che contraddistinguono ormai da tempo una gestione incardinata su una visione aziendalistica, con il rischio di innescare una spirale autoritaria e compromettere le relazioni di collaborazione che contraddistinguono l’attività di ricerca.
La FLC CGIL Piemonte formalizzerà nei prossimi giorni una richiesta di incontro urgente con la dirigenza INRiM per sanare questa inaccettabile situazione, predisponendo sin da subito tutti gli strumenti affinché non trovi spazio una cultura che nega la dignità del lavoro.