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INRIM: domani 24 marzo sciopero storico all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino

C’è sempre una prima volta: questa è quella dell’INRIM! Il comunicato stampa sulla giornata di lotta della RSU e della FLC CGIL

23/03/2021
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Mai, nei quindici anni di storia dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino, era stata proclamata un’intera giornata di sciopero di tutto il Personale: la RSU dell’INRIM, la FLC CGIL e la UIL SCUOLA RUA l’hanno indetto per il 24 marzo 2021.

Il Presidente dell’INRIM, fresco di conferma ministeriale, dovrà fin da subito cercare di ripristinare i corretti rapporti sindacali, deterioratisi nel corso degli ultimi anni. L’essere stato poco presente nella quotidianità dell’INRIM e l’aver lasciato impostare in maniera autoritaria i rapporti sindacali al Direttore Generale ha creato un netto solco tra le parti in gioco.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la vicenda dei Contratti Integrativi 2017-18, ai quali sono collegate importanti quote arretrate di salario e passaggi stipendiali. Contratti integrativi il cui percorso asseverativo, a 5 anni dalla loro decorrenza, è ancora al di là da venire!

RSU e OO.SS. hanno chiesto più volte all’INRIM se le ipotesi dei Contratti Integrativi fossero state certificate dai Ministeri competenti; L’INRIM ha reso noti i rilievi ministeriali – che bloccano l’approvazione delle ipotesi – solamente il 10 febbraio 2021, pur avendoli ricevuto a fine dicembre 2020 e comunque solo dopo la proclamazione dello stato di agitazione del Personale! Questo colpevole ritardo produrrà, a valanga, un ulteriore rinvio della definizione dei Contratti Collettivi Integrativi, dilatando ulteriormente i tempi della loro applicazione (la prima ipotesi dei contratti integrativi risale a marzo 2019). A ciò si aggiunge il fatto che la richiesta di anticipare l’emissione dei bandi di concorso per progressioni verticali per il personale Tecnico/Amministrativo non è mai stata presa in considerazione, con la conseguenza perdita di un intero anno di arretrati per i futuri vincitori.

In più occasioni l’INRIM non ha rispettato alcune norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro come: il diritto all’informazione alle parti sindacali, i mancati confronti sindacali (mai avvenuti o svoltisi in maniera non corretta, ma dichiarati come avvenuti su documenti ufficiali), la mancata applicazione di istituti contrattuali come l’art. 58 del CCNL 1998-2001, la cancellazione unilaterale di trattamenti di miglior favore in essere previsti da precedenti accordi sindacali.

A nulla è servito il tentativo di conciliazione in Prefettura del 4 marzo scorso, durante il quale le parti sociali hanno richiesto: il ripristino dei corretti rapporti sindacali; l’immediata ripartenza della contrattazione integrativa per il biennio 2017-2018; l’applicazione degli articoli del contratto collettivo nazionale disattesi; l’erogazione dell’equivalente economico dei buoni pasto negati durante il periodo di smart working emergenziale (come previsto dal comma 870 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021).

Non essendoci state aperture da parte dell’INRIM alle richieste sindacali, considerato il degrado dei rapporti sindacali e la situazione di disagio generale dei lavoratori, creata dall’atteggiamento rigidissimo del Direttore Generale, si è deciso di confermare la proclamazione di un’intera giornata di sciopero, necessaria per evidenziare all’esterno l’inaccettabile gestione attuata dai vertici dell’INRIM.

In emergenza covid, anziché al classico presidio ai cancelli la visibilità del nostro “smart sciopero” sarà affidata ai social.

L'INRIM (che impiega più di 200 persone) è un Ente Pubblico di Ricerca, unico in Italia e con sede a Torino, svolge le funzioni di Istituto Metrologico Nazionale, mantiene e sviluppa i campioni nazionali delle unità di misura del Sistema Internazionale garantendone l’affidabilità e la comparabilità. Fa ricerca in molti settori, quali la scienza dei materiali, le nanoscienze, la metrologia quantistica, le costanti fondamentali della fisica.

La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto, attraverso lo SCIOPERO è l’unica risposta possibile all’atteggiamento di chiusura dell’Ente e alle conseguenti gravi fratture arrecate alle relazioni sindacali, oltre che essere necessaria per il riconoscimento dei diritti stabiliti dal CCNL 20216-2018 e dai precedenti Contratti Nazionali.

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