CREA, stabilizzazione: il mistero dell’avanzo di Bilancio 2018. Riduzione dello stanziamento, errore di calcolo o entrambi? Forse, nessuno dei due
Si infittisce il mistero dell’avanzo di amministrazione 2018, necessario per completare la stabilizzazione nell’ente.
Ancora incertezza e opacità sul completamento della stabilizzazione CREA, mentre incombe la minaccia del disegno di legge (ddl) di assestamento del Bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
Il ddl di assestamento per il 2019 potrebbe comportare un aggiornamento degli stanziamenti di Bilancio dei Ministeri, adeguando le stime di entrate ed uscite alle esigenze sopravvenute, anche in relazione ai residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente (2018).
Questione evidentemente politica che, per quanto riguarda il CREA, Ente di ricerca vigilato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo (MIPAAFT), incide sull'avanzo di amministrazione 2018 e sulle risorse necessarie al completamento della stabilizzazione (art. 20, comma 1 non-prioritari, d.lgs. 75/2017; art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017) nonché allo scorrimento delle graduatorie e al reclutamento degli operatori tecnici (c.d. operai agricoli).
Infatti, le risorse assegnate al CREA per la stabilizzazione con la legge di Bilancio dello Stato per l'anno 2018 (art. 1, comma 673, legge 27 dicembre 2017, n. 205), costituiscono stanziamento di Bilancio MIPAAFT.
L'assestamento sarebbe conseguente alla riduzione pari a 5 milioni di euro dello stanziamento per la stabilizzazione 2018 (10 milioni), con un avanzo di amministrazione nettamente inferiore, pari alla metà di quanto preventivato nel Bilancio di previsione CREA per l'anno 2019.
La riduzione, che sarebbe stata determinata dall'intervento del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), conseguirebbe al fatto che l'Ente ha proceduto alla prima fase della stabilizzazione con decorrenza da gennaio 2019 e non nel corso dell'esercizio finanziario 2018.
Contestualmente, il vertice CREA prospetta l'ipotesi di un errore di previsione della spesa complessiva nel 2019 e della spesa a regime (dal 2020) da impegnare per la stabilizzazione.
Si rende quindi necessario reperire fondi da risorse straordinarie o da una assegnazione speciale, allo scopo di garantire la piena attuazione del Piano di fabbisogno e il reclutamento delle figure professionali necessarie alla conduzione delle attività dell’Ente.
Il CREA, intanto, non ha ancora adottato alcun atto esecutivo del Piano di Fabbisogno vigente, anche questo (come il Bilancio di previsione 2019) regolarmente approvato dal MIPAAFT.
Nonostante un quadro per nulla incoraggiante (e meno ancora chiaro), il Ministro vigilante e la Sottosegretario con delega alla Ricerca MIPAAFT non hanno ritenuto di incontrare le organizzazioni sindacali, considerata la rilevanza politica e non tecnica della riduzione dell’assegnazione finanziaria per l’anno 2018 (da 10 mln a 5 mln).
Almeno per rendere note le iniziative politiche che intendono assumere a tutela del CREA, della sua missione istituzionale e del suo personale.