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Stabilizzazione precari, il CNR fa sul serio. Il resoconto del terzo incontro

Si entra nel vivo dell’applicazione del decreto Madia: un dovere per chi ha a cuore il futuro di 2.700 lavoratrici e lavoratori precari. Ancora aperto il tema delle risorse.

07/05/2018
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Il 2 maggio scorso si è tenuto il terzo incontro tra l’Amministrazione del CNR e le organizzazioni sindacali per l’adozione dell’atto interno, inerente l’applicazione dell’Art. 20 del D.Lgs 75/17, previsto dalla Circolare 3 della Funzione Pubblica del 23 novembre 2017. La delegazione CNR era guidata dal Presidente Prof. Massimo Inguscio, coadiuvato, dal dr. F. Brignone, dalla dr.ssa A. Gabrielli e dal dr. F. Preti.

Il Presidente ha introdotto l’argomento evidenziando la ferma volontà dell’Ente di avviare, il più velocemente possibile, il processo di stabilizzazione, di cui all’art. 20 del D.Lgs 75/17, attuando contestualmente comma 1 e comma 2.

Il Governo ha previsto nella Legge di Bilancio, anche grazie alla forte mobilitazione messa in atto nel corso del 2017 dalla FLC CGIL con i PU e FIR CISL, risorse pari a 9.124.580 ML€ per il 2018 e 40.007.771ML€ a valere dal 2019, destinate alla stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori precari del CNR. La Legge prevede che tale finanziamento dovrà essere cofinanziato almeno al 50% con risorse proprie dell’Ente.

Il Presidente ha informato che l’Ente intende cofinanziare il processo di stabilizzazione con il 50% di risorse proprie. Con le risorse complessive a disposizione, l’Ente è orientato ad utilizzarne circa 36ml€ per l’attuazione del comma 1, adeguate a stabilizzare circa 725 udp; con circa 24 ml€, avviare contestualmente la predisposizione di bandi, per circa 450 posizioni, riservati ai possessori dei requisiti del comma 2 (AdR, CoCoCo, e altre forme di contratti flessibili).

Ha sottolineato quindi, in coerenza con la quota 2018 delle risorse stanziate nell’ultima Legge di Bilancio 2018 e ripartite con il recente DPCM dell’11 aprile scorso, la volontà dell’Ente di immettere in ruolo entro l’anno in corso un primo blocco di precari suddiviso tra le due tipologie di assunzione per circa 1.200 unità.  Inoltre, in applicazione del D.Lgs 75/17, l’Amministrazione si è impegnata a prorogare i contratti in essere nelle more del processo di stabilizzazione che deve essere concluso entro dicembre 2020. Relativamente ai precari con contratti a tempo determinato assunti per “chiamata diretta”, che comunque rientrano nella tipologia comma1, l’Amministrazione è disposta a considerare tutte le opportunità che possono essere efficaci tenendo conto delle idoneità concorsuali, come riportato nella circolare n.3/17, vincitori di progetti ERC, ovvero prevedere bandi per acquisire “giudizio di idoneità”.

La FLC CGIL ha manifestato apprezzamento per l’avvio ufficiale delle procedure delle stabilizzazioni  dei  lavoratori  precari  del  CNR,  avvio  che  avrà riflessi su tutto il sistema  della Ricerca pubblica del Paese. Ha comunque invitato vivamente l’Amministrazione al rispetto delle norme.

La proposta iniziale dell’Amministrazione di considerare stabilizzabili solo i precari con contratto a tempo determinato, non è stata infatti ritenuta accettabile né dalla FLC CGIL né dalla maggior parte delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo perché non coerente con lo spirito del decreto Madia e non attua il dettato normativo ed, in particolare, la circolare n.3/17 della Funzione Pubblica. Quest’ultima amplia la platea dei possessori dei requisiti di cui all’art. 20 comma1 a tutti coloro che, pur in possesso di un contratto TD, hanno maturano o maturano i tre anni di servizio con contratti flessibili, riconoscendo di fatto il valore del lavoro indipendentemente dalla tipologia di contratto.

In merito alle risorse che l’Ente intende mettere a disposizione per co-finanziare la stabilizzazione, la FLC CGIL, pur ritenendo l’impegno significativo, lo giudica insufficiente per stabilizzare i circa 2.700 precari che lavorano nell’ENTE ed ha quindi chiesto con forza l’innalzamento della quota fino al 100%, utilizzando tutti gli strumenti normativi a disposizione.

Per la FLC CGIL è chiaro che quello delle risorse è il nodo centrale da sciogliere per raggiungere l’obiettivo di stabilizzare tutti i precari in possesso dei requisiti “Madia”, per questo la quota di cofinanziamento proposto dal CNR deve essere portata subito a 40 milioni di €. Occorre considerare che nel triennio ‘18/’20 il volume di risorse finanziarie a disposizione dell’Ente crescerà sia nella componente variabile che in quella fissa in termini di aumento del FOE, quota premiale, pensionamenti e progetti di ricerca con finanziamento esterno. Ciò significa che la richiesta della FLC CGIL di raggiungere e superare il 100% dei finanziamenti stanziati nella legge di bilancio è materialmente realizzabile.

Il confronto, svoltosi in un clima di collaborazione, si è concluso con la decisione assunta dall’Ente di considerare l’anzianità complessiva, maturata sia con i contratti a tempo determinato sia con contratti flessibili, nel pieno rispetto della normativa, resta aperto il tema dell’entità del cofinanziamento. Il confronto si è aggiornato al prossimo 29 maggio.

Il Presidente ha ribadito la ferma volontà di dare piena attuazione all’ art. 20 D.Lgs 75/17, cercando però di destinare una quota di risorse ai bandi di concorso aperti

La FLC CGIL, pur nella consapevolezza che occorrerà tornare sul tema delle risorse, valuta positivamente l’orientamento dell’Ente per l’attuazione delle norme emanate, per il superamento del precariato nella PA e continuerà a vigilare sulla corretta e risolutiva applicazione del Decreto Madia fino alla stabilizzazione di tutti gli aventi diritto, tutti nessuno escluso.

La garanzia della stabilizzazione per tutti è data dal rispetto delle norme.

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