Ricerca: in vista del presidio davanti al MEF le organizzazioni sindacali scrivono a tutti i ministeri vigilanti
Il 30 maggio il personale degli Enti pubblici di ricerca si ritroverà davanti al MEF per chiedere con forza il finanziamento per la valorizzazione professionale anche del personale degli EPR non vigilati dal MUR e per rivendicare soluzioni contrattuali, sull'ordinamento professionale e rispetto alle modalità di svolgimento dell'attività lavorativa, che tengano conto della specificità del lavoro che si svolge negli enti di ricerca.
FLC CGIL | CISL FSUR Sez. Ricerca | Fed. UIL SCUOLA RUA Settore RUA | SNALS Confsal | FEDERAZIONE GILDA-UNAMS |
Oggetto: Rinnovo CCNL Comparto Istruzione e Ricerca: richiesta di intervento.
Gentili Ministri,
la legge di Bilancio 30 dicembre 2021 n. 234, all’art. 1 comma 310 lett. b) e c), prevede specifici fondi destinati alla valorizzazione del personale Ricercatore e Tecnologo di terzo livello e del personale tecnico ed amministrativo, rispettivamente per quaranta e venti milioni di euro, degli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Tale iniziativa ha riscosso grande apprezzamento dalle scriventi organizzazioni sindacali ma allo stesso tempo una notevole preoccupazione per l’assenza di una analoga disponibilità finanziaria per gli EPR non vigilati dal MUR quali: ANPAL settore ricerca, ASI, CREA, ENEA, INAIL settore ricerca, INAPP, ISIN, ISPRA, ISS e ISTAT.
Il personale degli EPR, indipendentemente dai Ministeri che li vigilano, è ricompreso nello stesso Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Comparto Istruzione e Ricerca) e tutti gli Enti in cui operano, come riteniamo di fondamentale importanza, sono regolamentati unitariamente dal d.lgs. 218 del 2016 che imposta una indispensabile visione sistemica del sistema della ricerca pubblica.
Vogliamo qui sottolineare come una visione sistemica e coordinata degli EPR, anche e forse soprattutto per la gestione del personale che vi opera, sia indispensabile affinché essi possano contribuire efficacemente allo sviluppo e crescita del Paese; in particolare al ruolo che svolgono per la realizzazione di molte delle missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La palese discriminazione che comporta una tale asimmetrica disponibilità finanziaria oltre ad essere un grave vulnus alla unitarietà del sistema crea difficoltà insormontabili alla sottoscrizione del CCNL Istruzione e Ricerca ormai da troppo tempo in discussione all’ARAN.
Come organizzazioni sindacali fin dal novembre 2021, all’apparizione delle prime bozze della legge di Bilancio 2022, abbiamo sottolineato la problematica in questione alle Istituzioni competenti quali la Presidenza del Consiglio, ai vari Ministri competenti, al tavolo di trattativa all’ARAN ed ai Presidenti degli Enti. In varie occasioni abbiamo sollecitato l’attenzione con manifestazioni, assemblee pubbliche, comunicati stampa e sollevando l’argomento nei vari incontri con i rappresentanti delle Istituzioni che in varie occasioni ci hanno garantito l’interessamento per la soluzione del problema; non ultimo, per importanza, l’accordo siglato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, sentito il Ministro della Pubblica Amministrazione, lo scorso 10 novembre 2022, che prevede specificamente al punto n. 8 l’impegno al reperimento dei fondi in oggetto. Ricordiamo infine la lettera inviata lo scorso 13 febbraio a firma unitaria delle nostre sigle sindacali.
La soluzione di questo ed altri problemi che bloccano il perfezionamento dell’accordo per la sigla del CCNL 2019-2021 non è più procrastinabile; chiediamo - come per altro in varie sedi il Governo si era impegnato - che in uno dei veicoli normativi possibili attualmente all’esame del Parlamento – ad esempio il “Disegno di legge: "Conversione in legge del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche" – si effettuino gli interventi normativamente necessari per:
- il reperimento dei fondi per la valorizzazione del personale degli Enti non vigilati dal MUR,
- operare una revisione dell’ordinamento professionale che sia adeguato ai tempi, riconosca le specificità dell’attività di Ricerca nel contesto del pubblico impiego in generale e consenta da parte del personale l’esigibilità di quanto contenuto nel CCNL.
Fiduciosi in un vostro intervento che ci consenta di affrontare e risolvere le problematiche citate forniamo la nostra completa disponibilità per ogni chiarimento e/o confronto.
FLC CGIL | CISL FSUR Sez. Ricerca | Fed. UIL SCUOLA RUA Settore RUA | SNALS Confsal | FEDERAZIONE GILDA-UNAMS |
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