Ricerca: prosegue il confronto al MIUR sui punti dell’Intesa col governo del 24 aprile
Precariato, valorizzazione professionale, contratto i temi trattati nell'incontro del 6 giugno.
Si è tenuto ieri 6 giugno presso il Ministero il primo tavolo propedeutico all’applicazione dei punti dell’intesa relativi alla Ricerca e al rinnovo del Contratto “Istruzione e Ricerca”.
L’incontro è stato preceduto dall’invio di un documento unitario a cura di FLC-CGIL, CISL FSUR e UIL RUA.
Le problematiche sollevate durante l’incontro sono state essenzialmente le seguenti:
- Interventi urgenti per un uso flessibile nella costituzione ed utilizzo dei fondi di contrattazione.
- Intervento per completare il processo di stabilizzazione del personale precario.
- Valorizzazione del personale e tutela della specificità degli Enti rispetto agli interventi del Dip. Funzione Pubblica relativi alla valutazione.
- Elementi prioritari rispetto alla predisposizione dell’atto di indirizzo all’ARAN sul rinnovo CCNL
Il MIUR ha ribadito il proprio mandato ad assumere impegni solo per le parti economiche già previste dall’intesa del 24 aprile che, sostanzialmente, sono riferite al recupero dell’inflazione prevedibile nel triennio di vigenza contrattuale (4,1 % n.d.r). Per il resto, i rappresentanti del MIUR hanno dichiarato di potersi impegnare al fine di concordare “elementi di flessibilità in relazione al Fondo accessorio”, prendendo atto della peculiarità del Settore rispetto ad altre amministrazioni del Pubblico Impiego. Tale impegno avrà come primo step la definizione di un dispositivo normativo da parte del MIUR che verrà portato al confronto con l’obiettivo di arrivare alla presentazione della norma all’interno della prossima legge di bilancio.
Naturalmente abbiamo posto il problema della valorizzazione del personale che solo in parte attiene la dinamica del fondo accessorio. Restituire alle professioni della ricerca la garanzia di uno sviluppo nei percorsi di carriera deve essere un obiettivo esplicito del prossimo rinnovo contrattuale anche per dare un senso applicativo concreto ai riferimenti alla Carta europea del ricercatore. Ciò a partire dalle elaborazioni del Ministero per l’atto di indirizzo e dal tavolo Aran per la modifica dell’ordinamento professionale insediato lo scorso 27 maggio. Se la corretta valorizzazione del personale di ricerca è una priorità, il tentativo perpetrato nelle ultime settimane da parte di alcuni enti di collegare l’erogazione dell’Indennità per oneri specifici dei ricercatori e tecnologi alla valutazione della performance ai sensi della legge Brunetta, deve essere ritenuto molto grave e non sottovalutato, a prescindere dalla sua inconsistenza tecnica. Inconsistenza rispetto alla quale abbiamo annunciato al tavolo il prossimo invio di una nota tecnica unitaria.
Per quanto riguarda il secondo punto dell'intesa inerente la sezione ricerca, relativa alla questione del precariato, il ministero ha letto, ribadendolo, l’impegno contenuto nell’intesa del 24 aprile “Per quanto riguarda il settore Ricerca va completato il processo di stabilizzazione, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla legislazione vigente”. Abbiamo sottolineato come ad oggi una parte consistente degli aventi diritto alla stabilizzazione rischia l’esclusione dal percorso dunque, per essere conseguente con quanto sottoscritto, il governo dovrà programmare per la prossima legge di bilancio un impegno economico tale da permettere l’immissione in ruolo di tutto il personale precario avente i requisiti previsti dalla legge Madia. Tale impegno dovrà essere esplicitamente dedicato alla stabilizzazione per evitare gli abusi e gli aggiramenti della norma che oggi in enti come l’INFN e il CNR contribuiscono a determinare l’assenza di risorse adeguate alla chiusura del percorso. Il ministero si è dunque impegnato ad effettuare una ricognizione, ente per ente, per quantificare i numeri reali dei precari in attesa di stabilizzazione. Si è infine ricordato che alcune interpretazioni rigide e poco ragionevoli rispetto al funzionamento della ricerca dei requisiti necessari ad accedere alla stabilizzazione, rischiano di aggiungere complicazioni e ingiustizie ad un percorso già complesso. L’auspicato dispositivo normativo di rifinanziamento delle stabilizzazioni, potrebbe dunque essere anche l’occasione per alcuni chiarimenti delle modalità applicative della legge Madia al settore ricerca.
L'amministrazione si è fatta carico delle questioni poste e si è impegnata a riportare al Capo di Gabinetto del Ministro le nostre proposte e a convocare un tavolo specifico sul precariato nelle prossime settimane. Il prossimo appuntamento sarà per discutere le priorità che il MIUR dovrà indicare nella predisposizione dell’atto di indirizzo del governo per il rinnovo del CCNL 2019- 2021 ed è fissato è per il 20 giugno.
Per quanto concerne il capitolo risorse abbiamo infine ribadito la necessità che si concretizzi effettivamente nella prossima legge di bilancio il miliardo di euro di incremento del finanziamento su università e ricerca che esponenti autorevoli del Governo hanno annunciato in questi mesi e stanno ribadendo anche in queste ore, ciò anche in coerenza con gli impegni su precariato e valorizzazione professionale in discussione a questo tavolo.