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Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: prosegue la trattativa per la revisione dei profili ATA

La FLC CGIL propone la conferma delle 5 aree, la valorizzazione delle posizioni economiche, il riconoscimento delle elevate qualifiche per i DSGA, la valorizzazione complessiva delle professionalità, l'accesso a DSGA dei Facenti Funzione.

14/09/2022
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Il 14 settembre 2022, alle ore 10.30, è ripreso il confronto all’ARAN per il rinnovo contrattuale 2019-2021 del comparto “Istruzione e Ricerca”, sulla revisione dei profili professionali del personale ATA.

L’ARAN propone un impianto incentrato su quattro aree professionali (escludendo l’area As), prevedendo un meccanismo di progressione economica per remunerare il maggior grado di competenza professionale acquisito dai lavoratori e un sistema di incarichi in relazione alle esigenze organizzative e di servizio delle diverse scuole. Ciò comporterebbe nei fatti il superamento dell’istituto dell’attuali posizioni economiche ritenuto uno strumento troppo “rigido” rispetto alla variabilità delle esigenze di funzionalità delle scuole a cui si potrebbe maggiormente corrispondere con il sistema degli incarichi specifici a termine.

Per i DSGA si propone un’indennità composta da parte fissa e variabile (salvo i progetti finanziati dall’UE, da enti o istituzioni pubbliche e private, ecc…) da definire con il CCNL, rinviando ad una successiva contrattazione integrativa nazionale con il Ministero la possibilità di integrare ulteriormente la parte variabile.

Per quanto riguarda i titoli di accesso, secondo l’ARAN dovranno essere aggiornati anche per individuare il livello di conoscenza e competenze necessarie per svolgere i compiti e le funzioni che sono propri delle diverse aree di inquadramento.

Infine, il presidente dell’ARAN, Dott. A. Naddeo, ha riferito di aver chiesto al Ministero dell’Istruzione, anche a seguito delle richieste avanzate dal sindacato, la ricognizione delle risorse residue eventualmente disponibili per il personale e che c’è stata, da parte del Ministero, una richiesta al MEF di integrazione dell’atto di indirizzo per puntualizzare la finalizzazione delle risorse stanziate nella ultima legge di bilancio.

Le valutazioni della FLC CGIL

La FLC CGIL ha dato atto delle novità contenute nel nuovo testo e poi ha esposto le questioni che, dal proprio punto di vista, dovranno essere affrontate in sede di trattativa:

  1. Numero aree: riconferma delle cinque aree professionali, anche per verificare se effettivamente l’attuale organizzazione del lavoro e i compiti sempre più complessi a cui è chiamato il personale ATA siano effettivamente riconducibili a solo quattro aree come da proposta dell’ARAN.
  2. Progressioni tra aree e mobilità professionale: dalla bozza di proposta manca ogni accenno alle progressioni da un'area inferiore a quella superiore che è, invece, ben presente in contratti di altri settori, dove si prevedono progressioni riservate al personale in servizio valorizzando il possesso dell’esperienza maturata. Questo è un punto dirimente, sia per risolvere l’annosa questione degli Assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, sia per rispondere ai bisogni di accresciuta professionalità di tutto il personale ATA.
  3. Incarichi al personale: andrebbe prevista una regolazione più puntuale sulle loro caratteristiche, le modalità del conferimento, sugli aspetti retributivi, ecc… Andrebbe precisato il carattere volontario degli stessi, tenuto conto che sulla scuola si continuano a riversare una molteplicità di responsabilità e compiti spesso anche non strettamente finalizzati all’attività scolastica.
  4. Le posizioni economiche: è necessario fare una ricognizione delle risorse disponibili, del numero di posizioni oggi attivate, distinte per profili. Ciò può essere utile per ragionare più in generale su questo istituto contrattuale anche al fine di ripristinarne la fluidità del meccanismo che in passato è riuscito a valorizzare l’esperienza e la formazione del personale.
  5. DSGA: questa figura andrebbe valorizzate e declinata come un’alta qualifica specifica della scuola alle cui elevate responsabilità vanno riconosciuti i necessari incrementi retributivi. La proposta dell’ARAN di prevedere un livello di contrattazione integrativa nazionale per l’indennità di funzione parte variabile può rappresentare una base di partenza su cui discutere ulteriormente utile anche a collocare questo compenso fuori dai fondi  PMOF.
  6. La formazione e il reclutamento: il tema della formazione in ingresso deve avere uno spazio nel contratto. C’è una grande esigenza di formazione che il contratto deve intercettare e di cui le scuole e il personale hanno un gran bisogno.

Sulla questione del reclutamento, i titoli di studio per l’accesso ai profili non solo hanno necessità di essere aggiornati in coerenza con gli attuali ordinamenti (alcune qualifiche non esistono più) ma da soli non sono più sufficienti. Va valutato, non tanto come innalzarli, ma come abbinarli alla certificazione di determinate competenze (es. informatiche) in relazione ad un lavoro nelle scuole che è diventato sempre più complesso.

Inoltre, c’è da regolare contrattualmente la prestazione lavorativa degli Assistenti tecnici nel primo ciclo d’istruzione che l’attuale CCNL non prevede, trattandosi di una figura nuova istituita durante l’emergenza pandemica.

La FLC CGIL si è riservata di inviare per iscritto le proprie osservazioni e proposte circa i temi affrontati.

Al termine dell’incontro il presidente dell’ARAN ha informato che i prossimi incontri di trattativa riguarderanno i profili professionali degli altri settori (università, ricerca, afam).

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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