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Organici scuola 2015/2016: personale ATA, il Governo non mantiene gli impegni e manda a regime il taglio di 2.020 posti

La Camera chiede alcune garanzie al Governo. La FLC CGIL mette a punto un programma di lotta unitario per stabilizzare organici e immissioni in ruolo. Firma la petizione dei sindacati scuola.

17/03/2016
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In questi giorni sono state fatte circolare su alcune testate di scuola e da associazioni varie notizie riguardanti ulteriori 2.020 tagli per il personale ATA.

Non si tratta di nuovi tagli ma, purtroppo, della conferma di quelli già operati dalla legge di stabilità 2015 e in vigore per il corrente anno scolastico. Infatti, lo schema di decreto ministeriale che reca il regolamento concernente la revisione dei criteri e dei parametri sulla definizione delle dotazioni organiche per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario per l’a.s. 2015/2016, dopo l’acquisizione del parere obbligatorio della Conferenza Unificata, passa ora l’iter alla VII Commissione della Camera per la sua approvazione.

La stessa Conferenza Unificata a ottobre si era espressa negativamente a causa della insufficiente chiarezza circa i criteri di riparto, soprattutto in riferimento alla distribuzione territoriale delle riduzioni.
Anche l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l’Unione delle Province d’Italia (UPI) hanno espresso parere negativo, evidenziando la preoccupazione circa l’insufficienza di collaboratori Scolastici rispetto al numero di alunni disabili, per le conseguenti ricadute sugli enti locali. Lo stesso dicasi del Consiglio di Stato che ha sottolineato come lo schema di decreto sia giunto alla sua definizione ad anno scolastico in corso, ritenendo fondate le rilevazioni della Conferenza Unificata e invitando il Ministero ad apportare i necessari correttivi.

Secondo il parere della VII Commissione della Camera dovranno essere garantite le seguenti condizioni:

  • sia effettuato un monitoraggio sulla progressiva introduzione e sul reale funzionamento delle tecnologie digitali nelle segreterie scolastiche
  • sia riavviato il turn over e siano assicurate le sostituzioni sui posti resi vacanti per l’assunzione dei DSGA
  • siano assicurate le sostituzioni dei Collaboratori Scolastici, non interessati ai processi di digitalizzazione, anche per le assenze inferiori ai sette giorni.

Al contrario, era emersa chiara la volontà del Governo a perseguire sempre la medesima strategia nei riguardi del personale ATA, praticando soli tagli con l’esigenza di risparmiare e non stabilizzando nonostante vi siano a tutt’oggi oltre 10.000 posti liberi da assegnare per il turn over.

La FLC CGIL non ha mai smesso di lottare per raggiungere il ripristino dei posti tagliati e la stabilizzazione su tutti i posti liberi. Lo stesso Sottosegretario Davide Faraone si era impegnato a far rientrare i tagli con la finanziaria 2016, ma non ha mantenuto la parola!

La FLC CGIL, assieme agli altri sindacati, ha contrastato i tagli in tutte le sedi, facendo proposte di merito al Ministero dell’Istruzione per una nuova definizione delle tabelle organiche e presentando emendamenti ad hoc in fase di discussione della legge sulla Buona Scuola e della finanziaria 2015 e 2016, come dimostra l’ampia documentazione pubblicata sul nostro sito.

Il costante impegno dei sindacati scuola ha consentito di raggiungere i seguenti risultati:

  • il ripristino per l’anno in corso dei 2020 posti tagliati dalla finanziaria 2015
  • la nomina dei supplenti fino al 30 giugno e non fino all’avente diritto
  • la circolare sulla sostituzione dei collaboratori fin dal primo giorno di assenza del titolare
  • il ripristino delle posizioni economiche e la lotta incessante per far riconoscere il dovuto alle 3000 posizioni finora rimaste senza l’una tantum
  • la ripartenza delle surroghe per le posizioni Ata con decorrenza 1 gennaio 2015
  • il pagamento dell’indennità ai Dsga obbligati a “reggere” due scuole
  • la denuncia costante con risultati conseguenti rispetto al ritardato pagamento delle supplenze.

Il nostro impegno prosegue. Al personale ATA chiediamo di firmare la petizione unitaria basata su una piattaforma precisa e puntuale che rivendica una soluzione per tutte le tematiche rimaste finora inevase.