Personale ATA e DDL scuola: noi abbiamo un’idea diversa
Il nostro primo approfondimento tematico sul disegno di legge del Governo di riforma della scuola e le nostre proposte di modifica.
Stabilizzazione, organico funzionale e di rete
Oggi la questione più urgente e importante da definire per il settore ATA è la previsione di un piano di stabilizzazione e dell’organico funzionale.
All’assenza totale di un piano assunzionale e di un organico funzionale, al divieto a stipulare contratti a tempo determinato su posti vacanti e disponibili per più di 36 mesi anche non continuativi nel DDL scuola del Governo, vanno affiancati anche i nuovi tagli di organico, le misure di blocco/contenimento delle supplenze, nonché il blocco del turn over sugli amministrativi disposti dalla legge di Stabilità 2015 che impediranno, per il prossimo anno, alle scuole un regolare funzionamento e di assicurare l’applicazione delle normative di sicurezza.
Le misure introdotte con la legge di Stabilità devono essere assolutamente cambiate, soprattutto in assenza di una previsione per l’organico funzionale, poiché impediscono di fare le sostituzioni per assistenti amministrativi e assistenti tecnici, soprattutto per i lunghi periodi. Se vogliamo tutelare i livelli essenziali delle prestazioni nella scuola, occorrerà modificare, anzitutto, queste norme che non garantiscono affatto la “stabilità” della scuola.
Inoltre, il DDL scuola contiene disposizioni di dubbia costituzionalità, poiché in palese violazione con la normativa Europea che prevede, dopo 3 anni, la stabilizzazione del rapporto di lavoro (nonostante i diritti acquisiti da coloro che sono nelle graduatorie).
Noi reclamiamo un piano di assunzioni e un organico finalizzati a eliminare il problema delle supplenze e a rimuovere in concreto le difficoltà organizzative, per dare un maggiore supporto all’attività didattica e rendere concreta l’autonomia scolastica, superando l’obsoleta separazione tra organico di diritto e di fatto.
La scuola non è fatta solo dai docenti e gli organici dell’autonomia, così come il potenziamento dell’offerta formativa e l’ampliamento del tempo scuola, hanno bisogno anche del personale ATA per il funzionamento organizzativo ai fini delle esigenze didattiche.
Il dato concreto è che in questo momento alla scuola manca un organico sufficiente ai propri bisogni basilari di funzionalità, che sono:
- mantenere aperti i plessi,
- conservare e ampliare il tempo scuola,
- assicurare la vigilanza ai piani,
- garantire la sicurezza e l’assistenza alla disabilità,
- eseguire gli innumerevoli e crescenti adempimenti amministrativo-burocratici,
- sostenere la gestione dei laboratori e il supporto alla didattica laboratoriale,
- supportare il potenziamento dell’offerta formativa,
- salvaguardare i servizi all’utenza.
Assicurare tutto questo è sicuramente fondamentale e rappresenta anche un fattore di qualità per la scuola, per essere considerata davvero una “Buona Scuola”.
Sulle assunzioni reclamiamo fin da subito un provvedimento urgente per tutti i precari ATA (su tutti i profili, compreso il Dsga) con i requisiti indicati nella sentenza della Corte Europea di Giustizia, garantendo loro, nello stesso tempo, la progressione di carriera. Così facendo ci sarebbe l’immediata commutazione in organico di diritto dei circa 5.000 posti autorizzati ogni anno in organico di fatto, con altrettante assunzioni a favore dei precari. Intanto siamo disposti a rilanciare la vertenzialità.
Per realizzare quest’obiettivo occorre, per di più, l’aggiunta di un organico di rete con la previsione dell’inserimento degli assistenti tecnici anche nelle scuole del 1° ciclo, dal momento che ci sono oltre 20.000 laboratori funzionanti senza tecnici e l’assistente tecnico è da considerare una figura di riferimento come amministratore di sistema e nell’applicazione delle normative sulla trasparenza.
Questo profilo è di fondamentale supporto alle innovazioni tecnologiche e digitali che il Governo sembra intenzionato a sostenere (art. 5 DDL scuola). È da tempo che proponiamo pure la definizione di tabelle nazionali per l’organico degli assistenti tecnici, come quelle già previste per gli altri profili, dato che la loro determinazione da parte delle Giunte esecutive è anacronistica e non garantisce trasparenza e imparzialità.
Queste due operazioni, stabilizzazione e organico funzionale, devono andare di pari passo.
Stabilizzazione facenti funzione Dsga
C’è un altro aspetto della stabilizzazione che è importante tenere in considerazione, poiché è dal 2000 che non sono stati più previsti concorsi ordinari o riservati (neanche sul turn over, nonostante l’autorizzazione della Corte dei Conti a 450 posti, data dal DPCM del 21/04/2011) per i tanti assistenti amministrativi facenti funzione da Dsga, che da decenni lo sostituiscono senza avere alcuna possibilità di valorizzazione stipendiale, né di una progressione di carriera.
Noi riteniamo inderogabile l’esigenza di un piano assunzionale anche per i Dsga, tramite l’indizione dei concorsi ordinario e riservato, per poter assicurare una figura in pianta stabile alle scuole, valutata anche l’istituzione dei nuovi CPIA.
Pertanto, la FLC CGIL sta avviando una campagna di ricorsi per dare stabilità a questo profilo e sbloccare la mobilità professionale (ci sono ancora 132 aspiranti idonei che hanno superato l’ultimo concorso).
Formazione e digitalizzazione
Il DDL scuola prevede un Piano Nazionale Scuola Digitale (art. 5), per dare strumenti organizzativi, per migliorare la “governance”, la trasparenza, lo scambio e la condivisione dei dati e informazioni, per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, oltre alla formazione dei direttori amministrativi, degli assistenti amministrativi e tecnici per l’innovazione digitale.
La FLC CGIL ribadisce che, in assenza di un piano di stabilizzazione per gli ATA, il Piano Digitale Scuola è inattuabile, dal momento che esiste una forte carenza di organici causata proprio dai tagli di questi ultimi anni. In aggiunta a questo, per la realizzazione di un efficace ed efficiente Piano Digitale, è essenziale una profonda revisione dell’organizzazione e dei processi, dando gli strumenti adeguati che attuino un concreto interscambio di dati tra i sistemi informativi e le piattaforme utilizzate dall’Amministrazione e dalle scuole, finora mai realizzato a causa di sistemi zoppicanti, che hanno impedito a oggi l’effettiva semplificazione e dematerializzazione dei processi amministrativi.
La FLC CGIL è favorevole a una digitalizzazione dell’intero ciclo, per non aggravare di ulteriori pesi inutili le segreterie e il lavoro amministrativo, per dare alla scuola un’organizzazione più dinamica e flessibile e garantire, nel contempo, un livello dei servizi più adeguato alla collettività. Non dimentichiamo pure che per finanziare il Piano Digitale, 50,7 milioni di euro vengono prelevati dai tagli ATA previsti dalla legge di Stabilità.
Per quanto riguarda la formazione del personale ATA, proprio al fine di sviluppare le competenze digitali dell’Amministrazione e il supporto necessario alle innovazioni tecnologiche, occorre anche prevedere una formazione specifica in ingresso per i neo-immessi in ruolo ATA.
A nostro parere è altresì indispensabile un aggiornamento continuo, opportunamente programmato e finanziato da parte dell’Amministrazione, che deve poter riguardare l’aderenza del lavoro da svolgere con le attività avviate in ogni specifica organizzazione del lavoro. Nel contempo, è necessario coinvolgere il personale ATA in una formazione anche meno strumentale.
Valorizzazione e progressione di carriera
Il DDL scuola delega (art. 21) il Governo a legiferare in ordine al Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione, in materia anche di valorizzazione del Dsga, quale figura di supporto tecnico-amministrativo a servizio dell’autonomia scolastica, di definizione delle finalità e modalità di gestione dell’identità e del profilo digitale pure del personale tecnico-amministrativo. Si tratta di una delega in bianco inaccettabile poiché queste sono materie contrattuali.
Per la FLC CGIL, qualsiasi intervento su valorizzazione e progressione della carriera per il personale ATA, come per i docenti, deve essere inserito, all’interno di un percorso di rinnovo contrattuale più generale.
È in sede contrattuale che il lavoro ATA, proprio perché incluso nel comune processo di organizzazione della didattica, deve poter mettere a valore l’elevato livello di professionalità complessa e riconoscere giuridicamente ed economicamente il maggiore carico di lavoro, già oggi richiesto a questo personale. Noi vogliamo ricondurre all’interno del contratto funzioni organizzative essenziali, quali posizioni e incarichi specifici, così come la possibilità di far acquisire gradualmente a tutti la qualifica superiore (coordinatore amministrativo e tecnico, collaboratore dei servizi educativi), sistematizzando nel contratto la mobilità professionale.
Questo significa rendere trasparente ed esigibile l’impegno già oggi assunto dal personale ATA.
Ulteriori proposte FLC CGIL
Alcune delle proposte portate avanti da tempo dalla FLC CGIL, quali:
- eliminare le molestie burocratiche nelle segreterie e nelle competenze delle singole scuole, poiché ci sono funzioni improprie, che aggravano notevolmente il lavoro amministrativo quotidiano. Nel DDL scuola non c’è nulla in proposito. Noi abbiamo proposto 32 azioni per liberare la scuola dalle molestie burocratiche, semplificare il lavoro e dare un valore all’autonomia. Tra queste: il pagamento diretto dei supplenti da parte del Mef; è da molto tempo che chiediamo di spostare presso altri centri territoriali del Ministero i lavori seriali (pratiche di pensione, di ricostruzione di carriera, di compilazione delle graduatorie d’istituto), che non hanno una diretta connessione con l’attuazione del POF; l’internalizzazione dei servizi di pulizia.
- il 5 per mille a favore delle scuole è frutto di una nostra proposta che, a differenza di quella del Governo, indica di centralizzare il contributo con una ripartizione più equa alle singole scuole. Si rivolge in sostanza a tutti i cittadini (genitori e non) che hanno cura della scuola pubblica e non al singolo genitore che dona solo alla scuola prescelta.
Posizioni economiche
a) Pagamento posizioni non liquidate
Le posizioni finora non liquidate, nonostante l’Accordo del 7 agosto 2014 all’Aran, poiché gli elenchi dei nominativi dei titolari non sono stati inviati dagli Uffici Scolastici Regionali nei flussi telematici col Mef, devono essere pagate, dal momento che il personale beneficiario ha svolto le attività negli anni 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014 e sta tutt’oggi continuando a sostenere le prestazioni inerenti quella funzione.
Il Miur deve riavviare i flussi telematici col Mef per liquidare il compenso economico spettante, altrimenti siamo già pronti a partire con i decreti ingiuntivi o altre idonee azioni legali.
b) Ripristino delle posizioni da gennaio 2015
A parere della FLC CGIL le posizioni economiche devono essere ripristinate automaticamente a partire dal 1 gennaio 2015, in quanto la legge di Stabilità 2015 non ha rinnovato il blocco delle retribuzioni individuali. Se questo non avverrà in tempi brevi, apriremo un contenzioso davanti ai giudici, poiché queste posizioni organizzative sono essenziali per il regolare funzionamento delle scuole, per l’attuazione del piano dell’offerta formativa, e di conseguenza vanno retribuite.
c) Riavvio delle procedure di attribuzione di nuove posizioni e formazione
Per la FLC CGIL devono ripartire al più presto le procedure di attribuzione di nuove posizioni economiche per surroga e la formazione, dato che sono stati sospesi gli effetti del blocco da gennaio 2015. Esiste un obbligo contrattuale di formazione per queste persone e ci sono candidati che hanno già superato il concorso, in attesa di essere chiamati a scorrimento dalle graduatorie, sulla base delle surroghe, previste ogni anno, del personale andato in pensione.
Conclusioni
La FLC CGIL sta organizzando la propria azione sindacale nel modo più efficace per contrastare le devastanti politiche che il Governo sta intraprendendo sulla scuola in generale, e sul personale ATA in particolare. Proprio perché riteniamo fondamentale essere sempre in campo, non abbassare la guardia e non lasciare nulla di intentato nell’azione sindacale, legale e politica, assieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo proclamato la mobilitazione del personale della scuola, con lo sciopero con astensioni dalle attività aggiuntive dal 9 al 18 aprile. Per facilitare meglio la partecipazione abbiamo anche predisposto una scheda con le indicazioni operative circa le modalità di adesione allo sciopero.
Infine, il 28 aprile si vota per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (ex Cnpi), l’organismo di rappresentanza della scuola italiana, che era stato abolito nel 2013.
Queste elezioni sono il risultato di una nostra forte battaglia giuridica, poiché non abbiamo accettato che la scuola rimanesse priva di una sua rappresentanza istituzionale, con diritto di consultazione, dopo che negli ultimi anni sono stati approvati innumerevoli provvedimenti senza il prescritto parere del CSPI.
Nelle nostre liste “CGIL-VALORE SCUOLA” sarà eletto anche un rappresentante ATA che, assieme agli altri, saprà battersi per adeguare gli atti dei governi a una idea di scuola come unica comunità che, accanto alla professionalità docente, sappia includere e valorizzare il lavoro educante delle professionalità ATA.