Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Scuola » Personale ATA » Seconda fase assunzionale ex LSU: il parere del CSPI

Seconda fase assunzionale ex LSU: il parere del CSPI

Il Consiglio dà parere favorevole con alcune richieste di precisazioni relative ai contenuti del decreto interministeriale.

03/12/2020
Decrease text size Increase  text size

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha approvato all’unanimità, in seduta plenaria del 2 dicembre 2020, lo schema di decreto Interministeriale che avvia le procedure selettive per la seconda fase assunzionale del personale ex LSU e Appalti storici (come previsto dall’art. 2, comma 5-sexies del DL 126 del 20 dicembre 2019).

Il CSPI ha valutato positivamente la seconda fase assunzionale, in quanto utile a portare a compimento l'operazione di miglioramento della qualità del servizio scolastico, che contribuisce all'inserimento di questi lavoratori nella comunità educante e li sottopone ad un’unica regolamentazione contrattuale.

Rispetto al testo del decreto interministeriale il CSPI ha espresso alcune osservazioni e richieste.

In sintesi, al fine di ampliare il più possibile le assunzioni per i candidati in possesso dei requisiti, ha proposto di prendere in considerazione la possibilità per gli aspiranti di presentare la domanda, in subordine, anche per una provincia diversa da quella di appartenenza.

Inoltre, d’istituire una procedura nazionale per offrire ulteriori possibilità a coloro che potrebbero, in esito alla procedura assunzionale, risultare ancora non internalizzati (soprannumerari).

Infine, ha sottolineato la necessità di effettuare una ricognizione puntuale delle disponibilità attribuite alle singole province, favorendo, ove possibile, il riequilibrio della attribuzione dei posti all’interno della stessa regione.

In generale, sul tema delle internalizzazioni degli ex LSU, il CSPI invita a valutare le conseguenze che la norma contenuta nel DDL Bilancio 2021 potrebbe avere sui livelli occupazionali, dal momento che prevede l’aumento delle sole facoltà assunzionali, senza contemplare un incremento dei posti in organico.

Come FLC CGIL ci sentiamo in sintonia con le valutazioni espresse dal Consiglio.