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Delega sull’istruzione professionale: i pareri delle commissioni parlamentari e della conferenza unificata confermano l’indebolimento del settore

Interventi solo sugli aspetti gestionali e sulle relazioni istituzionali. Si recupera la sussidiarietà ma salta la filiera tecnico-professionale. Nessun intervento sul numero degli studenti per classe.

03/04/2017
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Nelle scorse settimane le competenti Commissioni parlamentari e la Conferenza Unificata hanno espresso i loro pareri sullo schema di decreto legislativo concernente la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale e i raccordi con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale ai sensi dell’art. 1 commi 180 e 181 lettera d) della Legge 107/15  (Atto 379).

I pareri sono positivi con osservazioni e proposte di emendamenti. Singolare quanto deciso nella Conferenza Unificata: il parere è favorevole a maggioranza a condizione che vengano accolti alcuni emendamenti. Le regioni Lombardia, Veneto e Liguria esprimono parere negativo salvo l’accoglimento degli stessi emendamenti.

Da segnalare inoltre che la Conferenza Unificata ha espresso il proprio parere su un testo diverso da quello che è stato depositato in Parlamento.

Di seguito una sintesi delle proposte emendative.

Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale

Indirizzi di studio

  • La VII Commissione della Camera propone di sostituire l’indirizzo “Servizi per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la silvicoltura” con “Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio, gestione delle risorse forestali e montane”. La VII Commissione del Senato propone, invece, la seguente definizione “Servizi per l'agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio, gestione delle risorse forestali e montane
  • entrambe le Commissioni chiedono di modificare la denominazione dell’indirizzo “Artigianato per il Made in ltaly” in “Industria e Artigianato per il Made in ltaly
  • la VII Commissione del Senato chiede di modificare la denominazione dell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” in “Manutenzione di impianti e assistenza tecnica
  • la VII Commissione del Senato invita il Governo ad un ulteriore approfondimento in relazione alla possibilità di effettuare le opzioni, alcune delle quali finora hanno riscosso un grande successo
  • le Commissioni della Camera e del Senato propongono al governo di ampliare gli indirizzi e i profili d'uscita in modo da consentire l'acquisizione di competenze inerenti alle attività economiche e alle professioni legate al benessere della persona. Tuttavia nel nuovo testo inviato alla Conferenza Unificata il MIUR afferma con nettezza che non è stata accolta la proposta delle Regioni di inserire l’indirizzo "Servizi per il benessere psicofisico"
  • con decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministero della Salute, d'intesa in sede dì Conferenza Stato Regioni saranno definite le correlazioni tra le qualifiche e i diplomi professionali conseguiti nell'ambito dei percorsi di leFP e gli indirizzi dei percorsi quinquennali dell'istruzione professionale (schema decreto, nuovo testo)
  • i titoli di studio saranno declinati utilizzando anche la nomenclatura e la classificazione delle unità professionali (NUP) adottate dall'ISTAT (schema decreto, nuovo testo).

Assetto organizzativo

  • Le istituzioni scolastiche possono organizzare le azioni didattiche formative ed educative in periodi didattici (schema decreto, nuovo testo). In precedenza l’organizzazione in periodi didattici si riferiva al primo biennio.

Assetto didattico

  • La VII Commissione della Camera propone che il Progetto Formativo individuale (art. 5 comma 1 lettera a) dello schema) venga redatto dal Consiglio di Classe entro il 31 gennaio del primo anno e non entro tre mesi dall'inizio delle attività didattiche del primo anno
  • la VII Commissione della Camera propone di inserire tra gli elementi qualificanti dell’assetto didattico degli istituti professionali “la progettazione interdisciplinare dei percorsi didattici caratterizzanti i diversi assi culturali”.

Strumenti per l'attuazione dell'Autonomia

  • Nel nuovo testo proposto dal MIUR è previsto l’inserimento all’articolo 6 comma 1 di una nuova lettera c) concernente la possibilità per gli istituti professionali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di “sviluppare le attività e i progetti di orientamento scolastico nonché' di accesso al lavoro con modalità idonee a sostenere le eventuali difficoltà e problematiche degli studenti”. Conferenza Unificata e VII Commissione della Camera chiedono che tale lettera sia così riformulata: “sviluppare le attività e i progetti di orientamento scolastico nonché di inserimento nel mercato del lavoro anche attraverso l'apprendistato formativo di primo livello di cui al decreto legislativo 81/2015”.

Commento

Le modifiche apportate al testo approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri e presentati in Parlamento, non sembrano in grado di modificare l’impianto complessivo della proposta normativa. Si conferma l’abrogazione della filiera tecnico-professionale, spariscono settori e opzioni, si individuano indirizzi di studio senza specificarne i criteri e si demanda a un futuro incerto la loro modifica anche nel confronto con le parti sociali, si introducono nuove figure (il tutor) si generalizzano strutture (l’Ufficio Tecnico) si assegnano nuovi compiti (il Piano Formativo Individuale) senza prevedere risorse e demandando all’utilizzo del fondo di istituto. A tutto questo si aggiunga un evidente eccesso di delega (la Legge 107/15 non prevede affatto l’emanazione di un nuovo regolamento sull’istruzione professionale) e la mancanza di confronto con chi opera quotidianamente nelle scuole.

Anche alla luce della constatazione che il decreto legislativo prevede inevitabilmente una fitta decretazione successiva, preceduta da accordi e intese in Conferenza Stato Regioni e in Conferenza Unificata, proprio a ridosso della conclusione della legislatura, la FLC CGIL sul versante dei percorsi dell’istruzione professionale, chiede:

  • l'elaborazione di un decreto molto snello che:
  1. intervenga chirurgicamente sul DPR 87/10, senza modificare la struttura in settori, indirizzi, articolazioni e opzioni e che operi direttamente sui piani orari vigenti nel senso di ampliare in maniera molto significativa il numero di ore in compresenza e di laboratorio e di ridurre le cosiddette “discipline flash”
  2. preveda una significativa riduzione del numero di alunni per classe (max 20), modificando il DPR 81/09
  3. preveda, nel primo biennio, che eventuali problematiche di insufficiente livello degli apprendimenti, siano affrontate in una prospettiva biennale. Conseguentemente nel primo biennio la bocciatura nella classe prima deve essere ponderata con molta attenzione
  • l’elaborazione di un disegno di legge, con tempi di discussione più distesi, su tutte le altre materie.

Raccordi con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale

Sussidiarietà

  • Le Commissioni della Camera e del Senato propongono l’inserimento nell’articolo 4 di un nuovo comma che prevede che gli istituti professionali possano attivare, previo accreditamento regionale, in via sussidiaria, percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per il rilascio delle Qualifiche professionali e diplomi professionali quadriennali nel rispetto degli standard formativi definiti da ciascuna regione secondo
    • i criteri definiti in una specifica Intesa in sede di Conferenza Stato Regioni e recepita in un decreto del Ministro dell’Istruzione
    • le modalità realizzative indicate in appositi accordi tra regione e Ufficio Scolastico Regionale nel rispetto dell'esercizio delle competenze esclusive delle regioni in materia di istruzione e formazione professionale.

Conseguentemente le Commissioni chiedono l’abrogazione dell’art. 6 comma 2 dello schema di decreto che prevedeva che i percorsi di IeFP potessero essere erogati dagli istituti professionali nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa e in classi distinte.

Riguardo al diploma professionale, il MIUR si è espresso nella seguente maniera ”Non si ritiene di accogliere la proposta delle regioni di prevedere anche un quarto anno per il conseguimento del diploma professionale in quanto tale previsione non sarebbe supportata dalla necessaria copertura finanziaria”

  • La VII Commissione della Camera propone un emendamento secondo cui le istituzioni scolastiche possono prevedere, per la realizzazione dei percorsi sussidiari di IeFP, specifiche attività finalizzate ad accompagnare e supportare gli studenti, anche facendo ricorso alla rimodulazione dei quadri orari e nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.

Rete Nazionale delle scuole professionali

La VII Commissione della Camera propone una riformulazione della parte dell’articolo 7 relativa alla rete nazionale delle scuole professionali. In particolare la “Rete” di cui fanno parte, nel rispetto della loro diversa identità e pari dignità, le istituzioni scolastiche statali o paritarie che offrono percorsi di istruzione professionale e le istituzioni formative accreditate, ha lo scopo di:

  • promuovere l'innovazione, il permanente raccordo con il mondo del lavoro
  • promuovere l'aggiornamento biennale degli indirizzi di studio e dei profili di uscita dei percorsi dell’istruzione professionale
  • rafforzare gli interventi di supporto alla transizione dalla scuola al lavoro
  • diffondere e sostenere il sistema duale realizzato in alternanza scuola-lavoro e in apprendistato.

A tal fine la Rete si raccorda con la "Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro" di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150.

Passaggi tra i sistemi formativi

  • Premesso che le fasi del passaggio tra i percorsi di istruzione professionale e i percorsi di istruzione e formazione professionale e viceversa, sono disciplinate con accordo in Conferenza Stato Regioni, le Commissioni di Camera e Senato chiedono che per tale passaggio le istituzioni scolastiche e quelle formative accreditate tengano conto dei crediti maturati dagli studenti al termine del terzo anno (e non del biennio come previsto nella prima versione dello schema di decreto)
  • lo studente, conseguita la qualifica triennale, può decidere di passare al quarto anno dei percorsi di istruzione professionale, secondo le modalità previste dal presente articolo, oppure di proseguire il proprio percorso di studi con il quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale sia presso le istituzioni scolastiche sia presso le istituzioni formative accreditate per conseguire un diploma professionale (Schema decreto, nuovo testo).

Passaggio al nuovo ordinamento

  • Gli standard formativi e il repertorio dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, e le relative correlazioni con i nuovi indirizzi dell'Istruzione Professionale, sono ridefiniti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (Schema decreto, nuovo testo)
  • a decorrere dall'anno 2018 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con proprio decreto destina annualmente, nell'ambito delle risorse del “Fondo per l’occupazione25 milioni di euro aggiuntivi per la prosecuzione della sperimentazione dell'apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore nell’IeFP (formazione duale ai sensi dell'art. 32, comma 3, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150) (Schema decreto, nuovo testo)
  • la VII Commissione del Senato prone l’inserimento di un articolo con il quale si chiede l’adozione del regolamento relativo alla “definizione degli standard minimi formativi, richiesti per la spendibilità nazionale dei titoli professionali conseguiti all'esito dei percorsi formativi, nonché per i passaggi dai percorsi formativi ai percorsi scolastici” (art. 7 comma 1 lettera c) della Legge 53/03)
  • sono previste specifiche intese con le Province autonome di Trento e Bolzano sulla realizzazione dei corsi annuali che si concludono con l'esame di Stato, per coloro che sono in possesso del diploma professionale al termine del percorso di istruzione e formazione professionale quadriennale.

Commento

I raccordi tra Istruzione Professionale e Istruzione e Formazione Professionale sono stati oggetto di un serrato confronto con la Conferenza Unificata ed in particolare con le Regioni. Il risultato di questo confronto può essere così sintetizzato:

  1. Viene abrogata la norma primaria che prevedeva gli organici raccordi tra filiera tecnico-professionale e IeFP
  2. i raccordi vengono “recuperati” a livello di decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, adottato di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
  3. viene ripristinata la possibilità per gli istituti professionali di erogare percorsi IeFP in regime di sussidiarietà in coerenza con il decreto ministeriale di cui al punto 2) e con le modalità organizzative definite mediante appositi accordi tra la regione e l'Ufficio scolastico regionale, nel rispetto dell'esercizio delle competenze esclusive delle regioni in materia di istruzione e formazione professionale.
  4. in cambio alcune regioni, e in particolare la Lombardia, Veneto e Liguria, ottengono che il finanziamento dell’apprendistato nell’IeFP a partire dal 2018, da sperimentale diventi strutturale. A tal fine il Ministero del lavoro prevede risorse stabili pari a 25 milioni di euro per tale intervento prelevati dal Fondo per l’occupazione di cui all’art. 68 comma 4 lettera a) della Legge 144/99.

Appare evidente come si tratti di un accordo al ribasso: gli organici raccordi da essere un obbligo diventano di fatto una mera possibilità.

Nella fitta rete di scambi tra le parti è evidente che si sta perdendo il senso e la necessità di un sistema nazionale di IeFP. Le famiglie e gli alunni non riceverebbero alcun vantaggio da una situazione tanto confusa in cui si amplierebbero ulteriormente le disparità territoriali.

Non è affatto chiaro a quale tipologia di sussidiarietà si faccia riferimento. L’integrazione dei percorsi non è nemmeno citata, lasciando nell’indeterminatezza le scelte delle regioni che, invece, dovrebbero operare in un sistema con titoli spendibili in tutto il territorio nazionale.

La FLC CGIL chiede l’integrazione dei percorsi IP e IeFP diventi il vero oggetto di discussione a partire dalla possibilità di erogare i diplomi professionali quadriennali.

A tal fine è necessario:

  • dare completa attuazione a tutti gli accordi e intese previsti dal Capo III del D. Lgs. 226/05
  • mantenere in vigore l’art. 13 comma 1-quinquies del Dl 7/2007 che prevede la realizzazione di organici raccordi tra i percorsi degli istituti tecnico-professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale
  • difendere l'attuale struttura ordinamentale dell’IeFP che prevede titoli relativi a figure nazionali, declinabili (con attività aggiuntive) a livello regionale
  • delineare una cornice di riferimento nazionale per gli interventi di rafforzamento e integrazione (laboratori, progetti finanziati dai Fondi SIE, coinvolgimento e collaborazione dei Centri di Formazione Professionale) a cura delle Regioni.

Per le medesime ragioni indicate nel commento alla revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, la FLC CGIL ritiene necessario che il decreto si limiti a:

  • prevedere un percorso per la realizzazione dei percorsi di diploma professionale quadriennale anche in sussidiarietà integrativa
  • intervenire sull’assegnazione degli organici per la realizzazione dei percorsi sussidiari
  • rimandare ad un disegno di legge questioni più complesse a partire da ruoli e competenze istituzionali sull’obbligo di istruzione e dalla realizzazione di una reale integrazione tra istruzione professionale e istruzione e formazione professionale.

Per un approfondimento dello schema di delega è possibile consultare il seguente link.

Ricordiamo che il 4 aprile 2017 al MIUR i sindacati scuola incontreranno il sottosegretario On. De Filippo, per discutere in merito all’attuazione dei decreti legislativi previsti dall’articolo 1, comma 181, della legge 107/15.