Dirigenti scolastici: incontro al MIUR sul FUN 2015/2016 e sui contratti integrativi regionali
Le organizzazioni sindacali denunciano le pesanti conseguenze dell’ingerenza dell’MEF sulle retribuzioni dal 2011/12 al 2015/16. Si confermano i motivi della partecipazione dei dirigenti scolastici allo sciopero del 20 maggio.
Il 4 maggio 2016 si è svolto l’incontro richiesto al MIUR da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL.
Nell’incontro, avvenuto dopo che il MIUR aveva già inviato agli USR una nota contenente le indicazioni per l’utilizzo dei fondi del FUN 2015/16, abbiamo, ancora una volta, fortemente criticato la scelta di convocare le organizzazioni sindacali a cose fatte.
Nella discussione sono di nuovo emerse le inaccettabili invasioni di campo del MEF sulla contrattazione integrativa e l’incapacità del MIUR di contrastarne gli effetti deleteri sui diritti dei lavoratori.
Non si tratta di un problema tecnico, ma delle conseguenze di scelte politiche di cui è responsabile il Governo.
Al termine dell’incontro i responsabili nazionali dei dirigenti scolastici di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL hanno emanato il comunicato unitario che segue e ribadiscono le ragioni della partecipazione dei dirigenti scolastici allo sciopero del 20 maggio 2016.
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Comunicato unitario dei Coordinatori Nazionali dell’Area V – Dirigenti Scolastici
Nell’incontro di ieri 4 maggio, convocato dopo l’emanazione della Nota prot. 11558 del 28/4/2016, concernente la ripartizione agli UU.SS.RR. del Fondo Unico Nazionale per l’a.s. 2015-2016 e non prima, come da noi formalmente richiesto, con la legittima motivazione “…di assicurare certezza e tempestività alla liquidazione di quanto spetta ai dirigenti scolastici, in credito da diversi anni, relativamente al pagamento della parte variabile della posizione, del risultato e delle reggenze…omissis”, abbiamo preliminarmente espresso dissenso per il metodo e riserve per il contenuto della Nota suddetta che, tra l’altro, è stata oggetto di successiva rettifica da parte dell’Amministrazione stessa a causa della presenza di “mero errore materiale” .
Infatti le “precisazioni” contenute nella nota 11558/2016 eludono i nodi sostanziali e le reali difficoltà che stanno emergendo dalle contrattazioni integrative regionali e non contengono indicazioni utili a salvaguardare l’autonomia negoziale delle parti trattanti rispetto alle incursioni dell’UCB che, attraverso l’abuso dei “rilievi” e il “ricatto” delle mancate certificazioni, tenta, riuscendovi, di condizionarne gli esiti, con l’obiettivo di dirottare le risorse dalla retribuzione di posizione - parte variabile- a quella di risultato.
L’effetto, di cui il MIUR ostentatamente non coglie la gravità, è la tanto sofferta quanto generalizzata posizione delle OO.SS. rappresentative a livello regionale – pienamente condivise dai rispettivi coordinamenti nazionali - verso la mancata sottoscrizione delle Ipotesi di CIR, i contenuti delle quali vengono assunti dagli UU.SS.RR. attraverso atti datoriali unilaterali.
Siamo quindi in presenza di un oggettivo deterioramento delle relazioni sindacali, imputabile alla tendenza dell’Amministrazione a residualizzare il ruolo partecipativo delle rappresentanze dei lavoratori, che denotano inequivocabilmente il disagio, l’insofferenza e la ferma contrarietà dei dirigenti scolastici nei confronti delle scelte di politica scolastica perseguite dall’Amministrazione e dal Governo, tanto prodighi nell’attribuzione di oneri e responsabilità quanto avari nei sacrosanti riconoscimenti salariali.
L’Amministrazione, facendo eco alle enfasi governative circa i presunti aumenti delle retribuzioni dei dirigenti scolastici derivanti dalle risorse stanziate nella Legge 107/2015, continua a sbandierare incrementi che non corrispondono affatto alla realtà, cosicché siamo stati ancora una volta costretti, come abbiamo già fatto nel caso degli incontri per il tentativo di conciliazione dei giorni 10 marzo e 12 aprile uu.ss., sia nel precedente incontro del 14 aprile u.s., a precisare, esibendo le documentazioni di alcuni CIR regionali che:
- non viene ripristinata la retribuzione media professionale dei DS rispetto al 2010;
- la retribuzione dei DS nei prossimi anni tornerà a diminuire;
- parte della retribuzione verrà spostata sul risultato e sarà collegata alla valutazione effettuata dai Direttori Regionale;
- si ridurrà la base di calcolo per la liquidazione e la pensione;
- si dovrà precedere a ulteriori recuperi di somme percepite da DS in servizio e in quiescenza.
La situazione non è più sostenibile.
I Dirigenti Scolastici non possono accettare un minuto di più l’indifferenza del Governo alla loro condizione retributiva, assolutamente inadeguata e penalizzante rispetto alle responsabilità, ai rischi e ai carichi di lavoro che continuano ad aumentare.
Vengono dunque confermate e rafforzate le ragioni per la partecipazione dei dirigenti scolastici allo sciopero del prossimo 20 maggio.
Roma, 5 maggio 2016
I coordinatori nazionali Area V – Dirigenza Scolastica
FLC CGIL |
CISL SCUOLA |
UIL SCUOLA |
SNALS CONFSAL |