La retribuzione dei dirigenti scolastici non deve diminuire
Secondo il Ministero dell’Economia i dirigenti scolastici dovrebbero essere “premiati” con una diminuzione della loro retribuzione per aver continuato a far funzionare il sistema scolastico. Chiediamo l’intervento del Governo.
Ieri 18 dicembre si è svolto al Miur l’incontro di informativa sulla costituzione del fondo nazionale di posizione e risultato dei dirigenti scolastici dell’a.s. 2012/13. Si tratta del fondo con il quale viene annualmente pagata ai dirigenti scolastici quella parte della loro retribuzione fondamentale connessa alla complessità degli incarichi assegnati. Il fondo nazionale non paga, come avviene per il resto dei lavoratori, le eventuali prestazioni aggiuntive, ma costituisce un elemento della retribuzione fondamentale.
Il MIUR ha informato le OO.SS. di aver chiesto all’U.C.B. presso il Miur (Ufficio Centrale per il Bilancio – Dipartimento della Ragioneria Generare del Bilancio – Ministero dell’Economia e delle Finanze) di dare corso ai contratti collettivi regionali integrativi proposti dagli Uffici Scolastici Regionali per l’a.s. 2012/13.
Con questa comunicazione il problema pareva avviato positivamente a soluzione, ma questa mattina (19 dicembre) il MIUR ha trasmesso alle organizzazioni sindacali la nota dell’U.C.B. che risponde al MIUR e dichiara di non assentire all’ulteriore corso dei contratti integrativi proposti dagli USR per l’a.s. 2012/2013.
Le due note sono in assoluta contraddizione e evidenziano come il Miur sia consapevole delle conseguenze della eventuale revisione dei contratti regionali firmati, a causa della riduzione del fondo nazionale di 15.803.305,16 euro.
Si tratterebbe di una diminuzione di oltre l’11% del fondo nazionale e di oltre € 2.000 euro annui medi pro-capite di riduzione delle retribuzioni, peraltro distribuita in modo disuguale nelle diverse regioni, in conseguenza della disomogenea distribuzione delle reggenze sulle sedi sottodimensionate e su quelle vacanti per la mancata conclusione dei concorsi regionali.
L’U.C.B. mostra di non tenere in alcun conto tale conseguenza e non considera che l’art. 9 comma 2 bis del DL 78/2010 prevedeva il blocco e non la diminuzione delle retribuzioni rispetto al 2010, attestandosi su una interpretazione che per nessuna delle altre dirigenze pubbliche ha prodotto lo stesso pesante effetto di taglio delle retribuzioni.
Così come annunciato in sede di incontro con il MIUR da tutte le organizzazioni sindacali, se il Governo non dirimerà la diversità di posizione fra i due Ministeri, sarà indetto lo stato di agitazione dei dirigenti scolastici e sarà avviata la conseguente mobilitazione.
In questo senso va la lettera immediatamente inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti dal Segretario generale della FLC CGIL.
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Roma, 19 dicembre 2013
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Enrico Letta
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
Prof.ssa Maria Chiara Carrozza
Al Ministro dell’ Economia e delle Finanze
Prof. Fabrizio Saccomanni
Al Capo Dipartimento per l’Istruzione
Dott. Luciano Chiappetta
MIUR
Al Direttore generale per la Politica finanziaria ed il Bilancio
Dott. Marco Ugo Filisetti
MIUR
loro sedi
Oggetto: Area V della dirigenza. Applicazione dei contratti integrativi regionali per l’anno scolastico 2012-2013
La sottoscritta Organizzazione Sindacale, rappresentativa dell’Area V della dirigenza, chiede alle SS.LL. di dare soluzione al blocco dei contratti integrativi regionali dell’Area V della dirigenza scolastica per l’anno scolastico 2012-2013 la cui esecutività è stata sospesa dall’intervento dell’Ufficio Centrale del Bilancio presso il MIUR, a seguito di una interpretazione restrittiva e penalizzante dell’art. 9 comma 2 bis del DL 78/2010.
I dirigenti scolastici dal 2010 si sono fatti carico del funzionamento delle scuole italiane in un contesto caratterizzato dai dimensionamenti e dalla progressiva riduzione del numero dei dirigenti in servizio e, sebbene diminuiti di numero, hanno gestito istituzioni scolastiche divenute più complesse. Secondo l’interpretazione del Ministero dell’Economia, diversa da quella del Ministero dell’istruzione e che contestiamo radicalmente, dovrebbero ora essere “premiati” con una diminuzione della loro retribuzione rispetto al 2010 in gran parte delle regioni d’Italia.
Quando i criteri di applicazione del citato art. 9 comma 2 bis definiti dal MEF per il 2012/13 verranno applicati alla determinazione del fondo nazionale per la retribuzione dei dirigenti per il corrente anno scolastico 2013/14 si verificherà un’ulteriore e inaccettabile diminuzione del loro salario in tutte le regioni.
In mancanza di soluzione al problema della corretta quantificazione del fondo nazionale per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici la FLC CGIL dichiarerà lo stato di agitazione del personale e avvierà le necessarie iniziative di mobilitazione.
Distinti saluti.
Domenico Pantaleo Segretario generale FLC CGIL |
Giovanni Carlini Responsabile Area V FLC CGIL |