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Docenti inidonei: il ministero accelera l'utilizzazione sui posti Ata

Il Miur vorrebbe utilizzare da subito i docenti inidonei sui posti ATA come se si trattasse di una mera operazione amministrativa. La FLC è contraria a questi atti unilaterali e chiede l'apertura di un tavolo contrattuale.

24/02/2012
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Il punto sulla vicenda

Come noto la legge n. 111 del 15 luglio 2011 (art. 19 c. 12) ha introdotto la norma che prevede la possibilità di passaggio dei docenti inidonei nei ruoli del personale Ata. Tale passaggio, inizialmente previsto come obbligatorio, è diventato poi nel testo definitivo della legge (anche per le forti pressioni da parte della FLC ) solo a domanda volontaria.

Il Miur, con decreto n. 79 del 12 settembre 2011, ha regolato tempi e procedure per la presentazione delle domande per tale passaggio nell’ambito del comparto scuola.

Dai dati forniti dal ministero, sono circa 800 i docenti inidonei (su oltre 5.000) che hanno presentato la domanda e indicato la provincia (anche diversa da quella attuale), mentre i posti accantonati per i passaggi nei ruoli Ata nel triennio sono stati ben 3900. Il Miur ha accantonato per il 2011-2012 un terzo di questi posti, e cioè 1300, di cui  458 sono già stati “scongelati” per le assunzioni del personale ATA inserito nelle graduatorie permanenti dei 24 mesi. Si veda in proposito la nota Miur del 7 novembre 2011.

Entro 90 giorni dall’emanazione della legge (quindi entro il 15 ottobre 2011), il Ministero della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'Economia e Miur, avrebbe dovuto emanare un decreto per individuare i posti e le modalità per dare avvio anche alle domande per la mobilità verso altri comparti pubblici.
Ad oggi nulla è stato fatto in questa direzione.

Questa è la riprova che si è trattato dell’ennesimo provvedimento fatto solo per fare cassa nella scuola, attraverso il tentativo di inquadrare, più o meno forzatamente, questi docenti nei ruoli Ata e tagliare altri posti nell’organico del personale amministrativo e tecnico della scuola

Un provvedimento inaccettabile!

Per questa ragione la FLC CGIL si è battuta, e si batterà, a fianco e a tutela di questi docenti, perché sia riconosciuto in questo contesto il diritto a conservare l’attuale situazione di utilizzo, cosi come prevede l’art. 17 c. 5 del CCNL/07 e il CCNI del 25 giugno 2008.

Nessuna ricollocazione forzata potrà essere mai accettata.

La FLC CGIL, sin da questa estate, ha chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto su tutte le problematiche connesse ed ha chiesto che tutte le possibili opzioni siano attivate contestualmente e siano nelle disponibilità di scelta volontaria di questo personale, ivi compreso l’accesso alla pensione per dispensa sulla base della certificazione già in possesso e senza ulteriori vessazioni.

Durante la trattativa per definire il nuovo contratto integrativo sulla mobilità per il 2012/2013 abbiamo ribadito tale richiesta e dichiarato la nostra indisponibilità ad affrontare il solo tema dell’assegnazione della sede definitiva a chi ha presentato domanda volontaria di passaggio. Nessuna mobilità sarà possibile, se prima non sono stati definiti anche tutti gli altri aspetti, ivi compreso l’inquadramento ed il trattamento economico spettante.

Anche nell’incontro con il nuovo ministro abbiamo ribadito la nostra richiesta urgente di apertura di un tavolo di confronto che affronti contestualmente tutte le problematiche relative a questi docenti.

Esito dell’incontro di oggi

L’amministrazione ha rappresentato ai sindacati l’esigenza, a fronte dell’esplicita richiesta da parte del Tesoro, di dover procedere all’utilizzo di questi docenti che hanno fatto domanda volontaria, visto l’aggravio di spesa derivante dal mantenimento dei supplenti sui posti accantonati per tale passaggio. E’ stata illustrata una bozza di circolare con la quale verrebbero impartite disposizioni agli uffici scolastici territoriali per procedere. E’ evidente, come confermato dalla stessa amministrazione, che qualora il personale non dovesse accettare di essere utilizzato in alcuna delle sedi disponibili e, dunque, non dovesse sottoscrivere il nuovo contratto di lavoro, la stessa domanda di passaggio, che era volontaria, si deve intendere come revocata.

L’utilizzazione in questa fase, ovviamente, sarebbe su sede provvisoria (tra quelle accantonate e disponibili), mentre la sede definitiva si avrebbe a decorrere dal prossimo settembre a seguito delle procedure specifiche che saranno definite nel contratto sulla mobilità. Nella bozza di circolare il Miur avrebbe l’intenzione di indicare già i riferimento contrattuali che farebbero al caso, ivi compresa le modalità di valutazione del servizio, come se interamente prestato nei ruoli Ata.  

La posizione della FLC CGIL

Nel corso dell’incontro la FLC CGIL ha ribadito:

  • che oggi, più che mai, è necessario rinviare tutta l’operazione di passaggio per coloro che ne hanno fatto domanda al prossimo anno scolastico, tenendo conto che siamo ormai al mese di marzo e con le scuole che hanno già subito troppi disservizi e disagi. Di conseguenza occorre sbloccare per le immissioni in ruolo, quantomeno giuridicamente, tutti i posti ATA accantonati per questa operazione per il 2011-2012 e mantenere in servizio coloro che ci stanno lavorando;
  • che si devono definire per via contrattuale, e non con circolare, tutte le procedure di passaggio sia ai ruoli ATA  che ad altre amministrazioni e, in particolare, tutti gli aspetti che attengono all’inquadramento e al trattamento salariale;
  • che la mobilità intercompartimentale, se mai si attivasse, deve essere anch’essa volontaria;
  • che si deve comunque garantire la possibilità di accedere alla pensione per dispensa nel caso in cui non fosse più possibile permanere nelle modalità attuali di utilizzo in attuazione del Ccni del giugno 2008;
  • che, per quanto riguarda il passaggio nei ruoli Ata, l’assegnazione della sede e, dunque, la connessa mobilità, per la FLC CGIL deve essere assolutamente chiaro che questi docenti che hanno presentato domanda di passaggio nei ruoli Ata dovranno avere diritto a scegliere a domanda una delle sedi disponibili e che nessuna assegnazione di sede potrà essere imposta d’ufficio;
  • che, qualora le richieste non dovessero essere soddisfatte o non vi fosse la volontà di passaggio ad altre amministrazioni, vigono le disposizioni dell’art. 17 c. 5 del CCNL/07 e del CCNI del 25 giugno 2008 che prevedono la possibilità di conservare l'attuale situazione di utilizzo;
  • infine, la FLC CGIL, ha chiesto che l’amministrazione emani disposizioni chiare con riguardo alle nuove certificazioni di inidoneità permanente. Per il sindacato, in questi casi, deve rientrare nella disponibilità del docente chiedere la dispensa, oppure chiedere “volontariamente” il passaggio  sempre nei ruoli Ata, ma anche il collocamento fuori ruolo con utilizzazione in altre mansioni in attuazione sia dell’art. 17 del Ccnl che del Ccni del giugno 2008. Questo, a maggior ragione, dal momento che nessuna procedura di mobilità verso altra amministrazione pubblica è stata, ad oggi, ancora attivata. Inaccettabile che, in qualche territorio, si collochi d’ufficio tale personale “in congedo per malattia a prescindere dalla volontà dell’interessato”.

La FLC CGIL ha fatto presente che impugnerà atti unilaterali dell’amministrazione, se invasivi di prerogative sindacali.

L’amministrazione si è impegnata a dare riscontro ai sindacati su quanto intende fare.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!