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Docenti inidonei, inaccettabile intervento del Governo

Con la manovra varata dal Governo siamo in presenza dell’ennesimo accanimento contro i docenti inidonei per motivi di salute.

11/07/2011
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Il ministro Tremonti, ed il Governo Berlusconi, dopo averci già provato nel 2003 a licenziare il personale docente della scuola inidoneo per motivi di salute, ritornano di nuovo alla carica con la manovra di questi giorni in via di approvazione definitiva in Parlamento.
Un tentativo che sta gettando nel panico questi docenti, creando una situazione di grande confusione e preoccupazione, soprattutto in vista delle operazioni che il Miur dovrà fare per il regolare avvio del prossimo anno scolastico.

Come già detto nel nostro commento alla manovra, per la FLC CGIL è incomprensibile, e inaccettabile, questo accanimento verso questi docenti che hanno scelto di continuare a lavorare nella scuola, con mansioni diverse, pur in presenza di riconosciute condizioni di inidoneità all’insegnamento che avrebbero consentito loro, in moltissimi casi, l’accesso alla pensione.

Questi docenti, anche in passato, sono già stati ripetutamente sottoposti a controlli e verifiche per accertare l’effettiva sussistenza della condizioni di inidoneità e per fugare ogni sospetto sul loro reale stato di salute.

La FLC CGIL denuncia questa ennesima persecuzione e chiede con forza che il Parlamento riveda rapidamente questa parte della manovra approvata dal Consiglio dei ministri, anche perché la mobilità verso altri comparti è da tempo prevista, anche nei contratti, ma nei fatti mai attuata per precise responsabilità dello stesso Governo e dei vari ministri.

Per i docenti inidonei per motivi di salute, infatti, tale procedura è stata già definita per legge con la “Finanziaria 2008” (legge 244/07, art. 3, comma 127), la quale ha disposto la loro iscrizione in un ruolo speciale ad esaurimento, in attesa di attivare procedure di mobilità nello stesso o in altri comparti. E’ partendo da tale norma (che concluse positivamente l’iter di ripetuti interventi avviati sin dal 2003, sempre dallo stesso ministro Tremonti) che fu stipulato il contratto collettivo nazionale integrativo sottoscritto al Miur  nel giugno del 2008, oggi in vigore, proprio per disciplinare le  modalità di utilizzazione del personale inidoneo, sempre in attesa dell’attivazione della mobilità intercompartimentale.

L’ipotesi di inquadramento coatto di questi docenti nei ruoli del personale ATA, come si prospetta ora e funzionale solo ad attuare ulteriori tagli di posti Ata, se attuato costituisce una inaccettabile dequalificazione e demansionamento di questi docenti ed una ulteriore riduzione di risorse alla scuola pubblica. A nulla vale il mantenimento dell’attuale trattamento economico, visto che poi lo stesso verrà riassorbito e, dunque, di fatto congelato. Tutto questo è inaccettabile, a maggior ragione, visto che mai è stato attivato un percorso qualificato di ricollocazione di questi docenti in altre pubbliche amministrazioni nel rispetto del loro profilo, della loro professionalità, delle loro competenze e con diritto ad essere inquadrati in livelli idonei.

Inoltre, è inaccettabile un intervento unilaterale su di una materia come questa e l’assenza di qualsiasi riferimento al ruolo della contrattazione cui la materia deve essere necessariamente affidata. Nel testo della manovra, infatti (art. 19, commi 12 e seguenti), non c’è alcun riferimento al ruolo della contrattazione.

Su tutto questo, per la FLC CGIL, non ci sono mediazioni possibili, la norma va semplicemente cassata! In caso contrario la FLC CGIL opererà in tutti i modi possibili per tutelare questi lavoratori sia in sede negoziale che legale.