Orario docenti a 24 ore: lettera al Ministro
Francesco Profumo riceve montagne di posta negli ultimi mesi. Si spera che la legga. È la civile, ma ferma protesta del mondo della scuola alle sue decisioni. E l'espressione di una profonda delusione.
Le ore in più che farò gratis, scrive un'insegnante, "non saranno ore aggiuntive nelle mie classi. Fosse così, sarei anche contenta. Attualmente io alle medie ho 6 ore di italiano, 4 di storia e geografia. Vogliamo aumentare la qualità dell'insegnamento? Concedetemi di farne almeno 8 di Storia e Geografia e due in più di Italiano per classe. Potrei lavorare meglio, approfondire il programma, avere più tempo per i recuperi di chi rimane indietro e per fare esercitazioni. No, quelle 6 ore in più serviranno ad ammollarmi un'altra classe da seguire, e risparmiare così i soldi dello stipendio di un collega".
Questa lunga lettera, che si può leggere integralmente a questo indirizzo, esprime mirabilmente lo stato d'animo dei docenti italiani, di quelli, e sono la maggioranza, che hanno voglia di fare e fare bene.
La scuola non ha bisogno di bastoni, né di carote, ma di un progetto.
Come la FLC CGIL dice da tempo, presentando le proprie proposte. L'orario di lavoro, che tra l'altro è materia contrattuale, va adattato e modulato proprio sul progetto e sul modello di scuola. Altrimenti diventa un'ennesima operazione di caos e inefficienza. E la scuola ne sta subendo fin troppo.