Istruzione professionale: pesante riduzione degli iscritti per il prossimo anno scolastico
Scelte affrettate e scarsa condivisione con le scuole stanno mettendo a rischio un intero ordine di scuola. Per la FLC CGIL sono necessari forti investimenti per salvaguardare uno dei settori strategici del nostro sistema educativo.
Nei giorni scorsi il MIUR ha comunicato i primi dati sulle iscrizioni degli studenti alle classi prime dei vari ordini e gradi scuola per l’anno scolastico 2018/2019. Per la secondaria di secondo grado il dato più eclatante è quello dell’istruzione professionale che con il 14% sul totale delle iscrizioni raggiunge il minimo storico e rappresenta un dato allarmante per la stessa tenuta di questo ordine di scuola. In base ai dati dello scorso anno la riduzione è di oltre il 2% con una caduta del numero di iscritti che non ha precedenti.
La FLC CGIL già in precedenza aveva denunciato come le incertezze causate dall’indeterminatezza dei nuovi percorsi ordinamentali non avrebbero consentito né alle famiglie che intendevano iscrivere i figli agli istituti professionali una scelta consapevole, né alle scuole di effettuare una “ordinaria” attività di orientamento, né a tutto il personale che opera negli istituti professionali di realizzare le necessarie attività di formazione connesse all’attuazione di riordino. Queste stesse preoccupazioni erano state espresse dal CSPI (vedi correlati).
La riduzione delle iscrizioni rischia di avere come inevitabile conseguenza un esodo del personale verso altri ordini di scuola.
Per questo motivo la FLC CGIL, consapevole della gravità della situazione che richiede un investimento straordinario e che la scelta più efficace sarebbe stata il rinvio di un anno dell’avvio del riordino, ha presentato al MIUR precise richieste:
- nonostante il calo delle iscrizioni, deve essere mantenuta la dotazione organica del personale docente così come calcolata dalla relazione tecnica del del DLgs 61/17. Pertanto il numero delle classi prime deve essere pari a quelle dell’anno scolastico 2016/2017 e che tale modalità di calcolo, nel caso in cui non si registrino incrementi di iscrizioni, venga mantenuta anche negli anni a seguire per le classi via via coinvolte dal riordino. Ciò consentirebbe di trasformare la débâcle delle iscrizioni in una opportunità di rilancio attraverso la costituzione di classi più piccole, percorsi individualizzati, rinnovamento dei processi educativi, che possano condurre a dare un significativo contributo alla lotta alla dispersione scolastica e all’elevamento dei livelli di istruzione. Conseguentemente anche la dotazione organica del personale ATA non deve subire alcuna riduzione rispetto a quella del 2016/2017.
- deve essere chiarito che la frequenza con esito positivo del primo biennio dell’istruzione professionale statale, così come declinato da ciascuna istituzione scolastica in base a disposizioni e ai piani orari che saranno previsti dal decreto interministeriale in applicazione dell’articolo 3 comma 3 del DLgs 61/17, consente automaticamente, non solo l’ammissione al terzo anno del percorso quinquennale, ma anche, in alternativa, l’ammissione al terzo anno della qualifica professionale regionale coerente con il percorso frequentato in base alle correlazioni stabilite dallo stesso decreto
- La presenza in tutti gli istituti professionali dell’ufficio tecnico affidato ai docenti ITP deve essere comunque garantita
- Devono essere previste procedure semplificate per l’accreditamento dei percorsi IeFP erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali statali.
Gli studenti, le famiglie, i lavoratori degli istituti professionali statali non possono essere trattati come figli di un dio minore. La FLC CGIL sarà al loro fianco nel rivendicare parità di diritti e di opportunità.