Unione degli Studenti: “sosteniamo lo sciopero degli scrutini e continuiamo la mobilitazione!”
In una lettera indirizzata ai docenti, l’UdS li esorta ad aderire “in massa” allo sciopero degli scrutini proclamato dai sindacati e a proseguire insieme a loro la mobilitazione partecipando e organizzando iniziative in tutto il Paese.
Cari docenti,
siamo le studentesse e gli studenti di questo Paese che si sono mobilitati quest’anno in opposizione alla “Buona Scuola”. Sin dalla sua presentazione siamo scesi in piazza e abbiamo contrastato radicalmente questa riforma che dietro la maschera del rinnovamento nascondeva l’ennesimo tentativo di privatizzare e aziendalizzare le nostre scuole. In tutto l’autunno e non solo abbiamo occupato le nostre scuole, costruito cortei, flash-mob, incontri, dibattiti e assemblee. Da Nord a Sud del paese abbiamo creato noi una vera discussione sulla scuola e non il Governo che intanto procedeva con una consultazione farsa e pilotata. Abbiamo creato la nostra “Altra Scuola” una proposta alternativa di un modello di scuola che nasce dalle esigenze e dai bisogni di chi la scuola vive quotidianamente.
Dopo questa mobilitazione inedita sia per durata sia per numeri, con lo sciopero generale siamo riusciti finalmente ad aprire uno squarcio nella narrazione del Governo, riportando per davvero il tema della scuola al centro del dibattito, e aprendo una seria questione democratica. Da allora si sono conseguiti dei tentativi affannosi da parte di un Governo e di un Partito che non sanno rispondere nei meriti della contestazione e continuano a ripetere gli slogan di inizio anno. Questo è il chiaro segnale di come loro siano oggi in difficoltà di fronte a chi continua a difendere il valore di una scuola pubblica, laica e gratuita e non una “azienda formativa” fatta di manager, competizione e meritocrazia.
Le aperture che sono state fatte negli ultimi giorni sono, infatti, soltanto una farsa se questo governo non è disposto a mettere in discussione gli assi portanti della riforma, ma solo a smussare qualche articolo e offrire alcune concessioni. Noi non ci accontentiamo delle briciole se in gioco c’è il futuro nostro e della scuola pubblica di questo paese.
Non saranno certo i pochi e ininfluenti emendamenti presentati dopo lo sciopero unitario a fermarci, contentini di un Governo che è stato finalmente messo alle strette. Finché il nucleo essenziale della Buona Scuola rimarrà questo noi non potremo fermarci. E finché il DDL Scuola continuerà a muoversi in Parlamento, noi continueremo a muoverci nella vera scuola, tra studentesse e studenti, nelle piazze. L’approvazione di un disegno di legge immutato nei suoi assi portanti alla Camera è la prova dell’ovvio: questo esecutivo non si fermerà se non lo obbligheremo noi a fermarsi. Al Senato i numeri di questo Governo sono limitati, e si apre la possibilità di infliggere un duro colpo e riuscire finalmente a bloccarli.
Il Governo sta provando a dividere quel mondo straordinario che è quello della scuola, e che ha iniziato a flettere i suoi muscoli. Tenta di dividere i docenti dagli studenti, tenta di strumentalizzare gli uni contro gli altri, racconta di interessi confliggenti nascondendo consapevolmente invece quel senso di comunità e solidarietà che vive nelle scuole e che il 5 maggio era rappresentato nelle piazze. Tenta, inoltre, di criminalizzare chi vuole continuare a mobilitarsi nonostante la fine dell’anno scolastico alle porte. Non possiamo accettare la retorica di chi vorrebbe far passare come criminali quegli studenti repressi per aver boicottato le prove Invalsi e quei docenti che sono pronti allo sciopero degli scrutini, ma soprattutto non accettiamo che venga fatto in nostro nome. Oggi il Governo attacca le legittime forme di lotta discusse dai docenti in nome degli studenti e dei genitori, provando a dividere il mondo della scuola.
Per questo chiediamo a tutti i docenti di continuare a contrastare la Buona Scuola insieme a noi, oggi più di ieri, per dimostrare che siamo ancora uniti, noi ci siamo e vi supporteremo, perché per noi il senso civico, la necessità di cambiamento reale, la volontà di non accettare passivamente questa riforma sono più importanti di un voto in pagella.
Vi chiediamo di partecipare e organizzare insieme a noi iniziative in tutto il Paese, per tenere il tema della scuola, della precarietà e della democrazia aperto e non lasciarlo chiudere con l’ultima campanella di quest’anno scolastico, solo per poi ritrovare una scuola devastata alla prima del nuovo anno.
Ci appelliamo a voi, perché aderiate in massa allo sciopero degli scrutini, per organizzare assieme assemblee e iniziative in quei giorni per ridare il senso di unità e comunità contro il corporativismo che ci vogliono imporre, perché l’unica cosa che ci penalizza davvero è questa riforma. È la Buona Scuola di Renzi infatti a ledere gli studenti, non certo la lotta per contrastarla, vogliamo dirlo forte e chiaro.
Noi studentesse e studenti ci siamo, per continuare a dire che scuola e democrazia sono #nellenostremani e non abbiamo intenzione di farcele sottrarre.