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V ciclo del TFA di sostegno: grave carenza di posti negli atenei del centro nord e nessuna risposta per i precari storici

Il MIUR perde l'ennesima occasione per un confronto utile con i sindacati e ignora la richiesta unitaria di incontro presentata sin da novembre.

17/02/2020
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L'avvio del V ciclo del TFA di sostegno segna sicuramente un passo in avanti per i numeri dei posti disponibili che sono aumentati rispetto al IV ciclo, passando dai 14.224 posti dello scorso anno ai  19.585 attuali.

Tuttavia ritroviamo la medesima lacuna dello scorso anno sulla redistribuzione dei posti, che evidenzia l’assoluta mancanza di una cabina di regia ministeriale sulla definizione delle disponibilità espresse dai diversi atenei. La conseguenza, che ormai è sotto gli occhi di tutti, è che sono disponibili molti più posti negli atenei del sud, benché le cattedre siano largamente vacanti soprattutto nelle scuole del centro nord.

La richiesta di incontro che come sindacato abbiamo avanzato al MIUR a novembre voleva essere un'occasione per chiedere chiarimenti sui titoli di accesso e per presentare delle proposte. 

Ad esempio prevedere quote di posti dedicate ai precari che lavorano da più di tre anni su posti di sostegno e varare un piano per assorbire in organico di diritto le cattedre di sostegno autorizzate in deroga.

Ormai sono oltre 70 mila i posti che ogni anno vengono attribuiti a supplenza: in pratica 1 posto su 3 è precario, con la conseguenza che migliaia di studenti con disabilità ogni anno sono costretti a cambiare docente, a dispetto di qualunque continuità didattica.

Addirittura abbiamo visto che gli insegnanti con tre anni di servizio su cattedra di sostegno senza specializzazione non vengono ammessi al concorso straordinario per la classe di concorso, l'ennesima ingiustizia perpetrata in assenza di un vero confronto.

Noi speriamo che sui temi del sostegno e dell'inclusione ci sia una vera inversione di rotta, per il bene degli alunni e dei docenti precari.

Anche questi elementi rafforzano la nostra determinazione allo sciopero del prossimo 6 marzo.