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La FLC CGIL chiede al Parlamento di bloccare il bando per il concorso a cattedre

Un accorato appello ai Capigruppo parlamentari.

20/09/2012
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La FLC CGIL ha inviato al Parlamento italiano un appello perché si faccia promotore della sospensione delle procedure per il bando di concorso a cattedre autorizzato dal Governo Monti nella seduta del 24 agosto del consiglio dei Ministri.

La FLC CGIL ritiene che l’attuale fase non sia adatta per bandire un concorso i cui fondi potrebbero essere destinati alle tante esigenze della scuola italiana, come ha dimostrato la recente indagine OCSE, ma anche il grido di aiuto delle tante istituzioni scolastiche che rischiano di non poter garantire ai loro alunni un’adeguata offerta formativa.

I tagli del governo Berlusconi uniti alla spending review del governo Monti sono un combinato deleterio per la scuola pubblica.

La FLC CGIL ritiene sia prioritario avviare un piano di investimenti sia in risorse economiche che di organico che tenga conto delle reali esigenze della scuola, che favorisca la continuità didattica attraverso la stabilizzazione di quei precari che da molti anni con professionalità operano nelle istituzioni scolastiche.

La FLC CGIL ha  chiesto da tempo l’apertura di un tavolo di confronto sui temi del reclutamento: la risposta non può essere un concorso affrettato.

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Roma, 19 settembre 2012

Ai Capigruppo Parlamentari
della Camera dei Deputati
Ai Capigruppo Parlamentari
del Senato della Repubblica

Oggetto: Appello al Parlamento.

La scuola pubblica sta vivendo uno dei momenti più drammatici degli ultimi 10 anni. La mancanza di risorse economiche e di personale si coniuga con i problemi strutturali delle scuole: dall’edilizia scolastica fatiscente alla mancanza di laboratori adeguatamente attrezzati si sconta un ritardo di investimenti che rischia di incancrenire i problemi storici della scuola italiana.

In questo scenario si colloca l’autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri di un prossimo bando di concorso a cattedre nella scuola pubblica.

La FLC CGIL ritiene il concorso pubblico lo strumento di reclutamento dei docenti in grado di garantire alla scuola il mandato costituzionale, ma in questo momento giudica grave l’indizione della procedura, tenuto conto dei bisogni della scuola pubblica e della necessità di stabilizzazione di quei precari che, con i titoli adeguati, da anni garantiscono la qualità dei Piani dell’Offerta Formativa.

La FLC CGIL si appella al Parlamento perché recepisca l’urgenza di bloccare un inutile e costoso concorso, perché intervenga a salvaguardare la qualità della scuola pubblica, anche attraverso la stabilizzazione di tutto l’organico che ogni anno serve al regolare funzionamento, per mettere poi in campo un piano di investimenti che restituisca dignità di obiettivi alla scuola pubblica e consegni speranze anche ai giovani che vogliono impegnarsi nella docenza.

Il Segretario generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo

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