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Ministero dell’Economia e Finanze: sbloccata la contrattazione integrativa

Con una nota il MEF specifica che non sono più bloccati i fondi per il trattamento accessorio, i trattamenti economici individuali, le progressioni di carriera, i passaggi tra le aree.

18/02/2015
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Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato (RGS), Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi del lavoro pubblico, rispondendo al Dipartimento del Tesoro Direzione VII Finanza e Privatizzazioni, che chiedeva chiarimenti circa l’applicabilità anche per l’anno 2015 delle disposizioni di blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali (art 9 comma 1, 2 21 del dl 78/10), ha emanato una nota datata 6 febbraio 2015 in cui si dice esplicitamente: dal 1 gennaio 2015 cessano gli effetti delle norme di contenimento delle spese del personale previste dal citato articolo 9. Si conferma quanto da noi già detto in un precedente comunicato subito dopo l'approvazione della Legge di stabilità 2015.

Perciò non sono più operanti né il blocco dei fondi per l'accessorio al valore del 2010, né il blocco dei trattamenti economici individuali, né il blocco economico delle progressioni di carriera, né i passaggi tra le aree professionali.

E, dunque, non è più operante neppure il blocco della contrattazione dei lavoratori pubblici.

Certo, trattandosi di una riattivazione di automatismi, si dice anche che è “impossibile” riconoscere gli arretrati per gli anni dal 2011 al 2104, ma il recupero salariale sarà materia del tavolo negoziale.

Le amministrazioni non hanno più alibi: non sono più ammissibili boicottaggi nei confronti dell’apertura dei tavoli negoziali per le applicazioni contrattuali relative al salario accessorio alle indennità, allo sviluppo professionale, alle posizioni economiche.
I lavoratori, che ricordano come l’ultimo contratto sia scaduto dal 2009, non possono più aspettare per negoziare su orario, salario, organizzazione del lavoro.
Temi, questi, che si affrontano al tavolo e non per legge, come pure sembra voler fare il Governo.

Noi siamo pronti a far ripartire la contrattazione decentrata e a rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro. La FLC CGIL ha già presentato tutte le piattaforme contrattuali: della Scuola, della Dirigenza Scolastica, dell’Università, della Ricerca, dell’AFAM.