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Il Ministro Valditara incontra i sindacati. Le nostre proposte

Queste le priorità: chiusura del contratto scuola, apertura CCNL dei dirigenti, assunzioni in ruolo, basta con gli interventi per legge in materia di rapporto di lavoro.

03/05/2023
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Si è svolto il 3 maggio 2023 in presenza nella sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito l’incontro tra il Ministro Valditara e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto e della dirigenza scolastica con all’ordine del giorno “Prosieguo informativa sul riparto risorse PNRR per nuove competenze, nuovi linguaggi e formazione del personale scolastico”.

Leggi il commento di Francesco Sinopoli


La riunione è stata aperta dal ministro che ha presentato una rapida carrellata degli interventi messi a punto dopo i primi mesi del suo ministero, in gran parte contenuti nel decreto legge potenziamento PA e nel decreto legge lavoro:

  • Accordo economico per la liquidazione del 95% degli aumenti e degli arretrati dovuti al personale della scuola.
  • Rinvio di un anno del blocco della mobilità per il personale neo assunto.
  • Interventi per rafforzare le misure di sicurezza per PCTO.
  • Istituzione del tutor e personalizzazione formazione.
  • Stanziamenti risorse sulla sicurezza ulteriori 1.2 miliardi che si aggiungono ai 3.9 già stanziati.
  • Piano straordinario di assunzioni personale docente che porterà alla copertura di circa 100.000 posti dal 1° settembre 2023.
  • Piano di semplificazioni per il lavoro amministrativo scuole articolato in 20 punti.

Relativamente allo stato di avanzamento del PNRR ha assicurato l’impegno del ministero per la risoluzione delle criticità segnalate e il rispetto delle tempistiche previste.
Per la dirigenza scolastica ha sottolineato la volontà dell’amministrazione per una rapida conclusione della trattativa avviata sulle fasce nazionali e per la soluzione delle problematiche legate alla mobilità interregionale.

L’intervento del Segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli.

Rinnovo CCNL 2019-2021

Riteniamo che serva un intervento politico per chiudere la parte normativa (revisione ordinamenti Ata, formazione del personale, relazioni sindacali) del Contratto Istruzione e Ricerca uscire dallo stallo in cui la trattativa si trova in questo momento. Senza questo intervento non sarà possibile cominciare a negoziare il prossimo contratto su cui vanno investite grosse risorse a beneficio di una categoria di lavoratrici e lavoratori tra le peggio pagate della pubblica amministrazione e i cui salari sono, in questo momento, fortemente erosi dall’inflazione. Il negoziato sulla parte economica del Contratto è stato frutto di un’autentica condivisione tra i sindacati e il Ministero, occorre dunque rendere sistematica una prassi di collaborazione che ha dato ottimi frutti in tutte le occasioni in cui si è utilizzata.

PNRR

È stato sempre un fermo nostro obiettivo di implementare nella scuola il Piano nazionale di ripresa e resilienza nella maniera più completa. Non solo per dimostrare la nostra capacità di utilizzare al meglio i fondi europei ma anche perché abbiamo sempre pensato che la scuola avesse bisogno di grandi investimenti per sollevarsi da una situazione di deficit strutturale che va dagli asili alle secondarie di secondo grado. Crediamo che il modo più efficace consista nel coinvolgimento e nella partecipazione informata e convinta di tutto il personale della scuola, docenti, ATA, dirigenti scolastici, che noi rappresentiamo. Tale modalità è peraltro prevista anche dalla normativa contrattuale, nel senso che tutte le risorse che impegnano il personale sul piano organizzativo o hanno come destinatario il personale in termini remunerativi (cioè il salario accessorio) non possono non passare dagli incontri di informativa, confronto e/o contrattazione. Il fatto che i fondi derivino dal contesto europeo non inficia naturalmente le modalità di utilizzazione che sono previste dalle leggi nazionali. Facciamo alcuni esempi:

  • rimaniamo contrari all’introduzione della figura del tutor all’orientamento cosi come presentato. Ribadiamo come i compiti previsti per il docente tutor debbano ricadere nella responsabilità dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e nelle prerogative esclusive degli organi collegiali, che dovranno essere protagonisti nella definizione delle priorità organizzative, frutto delle scelte didattiche dei Collegi dei docenti e dei Consigli di classe. I fondi stanziati per il tutor, seppure introdotti tramite decreti ministeriali, non possono non essere ricondotti integralmente nelle potestà degli organi collegiali e nelle potestà delle relazioni sindacali, integralmente, cosa che ora non è.
  • I fondi previsti per la formazione del personale per i tutor, per gli orientatori, per la scuola didattica digitale integrata e per la formazione sulla transizione digitale debbono secondo le nostre leggi essere sottoposti alla contrattazione nazionale integrativa. Cosa che non sta avvenendo.
  • A ciò non possiamo non aggiungere la considerazione su una novità che abbiamo appreso da un comunicato stampa del ministero sul coordinatore del PCTO. Sembrerebbe una nuova figura che sostituisce l’attuale tutor per i PCTO: era necessario intervenire per decreto quando questa materia, di organizzazione e di utilizzo del personale, è di prerogativa contrattuale? Ci chiediamo anche se questa figura verrà pagata o no, e con quali risorse. Inoltre qualsiasi misura di rafforzamento delle misure di sicurezza sui PCTO è condivisibile anche se, per quanto ci riguarda, dovrebbe cadere l’obbligatorietà dei PCTO lasciando alle scuole l’autonomia della programmazione di questi percorsi didattici.

Dirigenza scolastica

Nel nostro intervento abbiamo chiesto al Ministro l’emanazione dell’Atto di indirizzo per l’apertura immediata della trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021 e confermato l’impegno della FLC CGIL a individuare soluzioni che assicurino l’adozione delle fasce nazionali dal 1° settembre 2023 e l’armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici su tutto il territorio nazionale.
Abbiamo infine sollecitato soluzioni immediate per una mobilità interregionale dei dirigenti scolastici senza vincoli e sbarramenti e l’impegno del ministero a risolvere la problematica dei dirigenti scolastici vincitori di concorso che, per gravi motivi personali e familiari, sono stati costretti a rinunciare all’incarico.

Semplificazioni

In fase di elaborazione delle misure di semplificazione: prima che il ministro si insediasse, in lunghi mesi di confronto, sono stati messe a punto delle azioni da parte nostra e del dipartimento del Dott. Greco e della Direzione dell’Ing. D’Amico di cui stiamo vedendo i frutti in questi giorni.
Approfittiamo per dire che vorremmo essere maggiormente coinvolti nelle fasi elaborative sul piano delle immissioni in ruolo e degli incarichi dei supplenti entro il primo settembre e vorremmo che tale piano riguardasse anche la copertura dei posti ATA di cui il Ministro non ha parlato. Terremmo a questo perché è una nostra rivendicazione storica avere tutti gli operatori al loro posto il primo settembre.

Assunzioni docenti

La scelta del Ministro di accogliere la nostra proposta sulle assunzioni da GPS su posto di sostegno è un buon risultato che portiamo a casa, dopo mesi di impegno su questo fronte. Rileviamo invece che la decisione di non estendere il piano alle GPS di posto comune sia un limite della proposta governativa, che determinerà ricadute negative in termini di cattedre scoperte per il prossimo anno scolastico. In relazione ai nuovi concorsi annunciati, rimane forte la nostra attenzione al tema della tutela degli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari 2020 già svolti. Come FLC CGIL rivendichiamo lo scorrimento delle graduatorie, in modo che tutti gli  idonei possano arrivare all’immissione in ruolo.

Mobilità

Sui vincoli di permanenza per i neo-assunti bene il rinvio, ma è una misura transitoria in quanto le criticità restano: abbiamo bisogno di riportare tutta la mobilità nell’alveo della contrattazione perché il tema riguarda le condizioni di lavoro e solo la negoziazione può trovare il punto di equilibrio tra le esigenze di continuità didattica e le legittime aspettative dei docenti. Occorre interrompere il continuo ricorso alla decretazione in sostituzione del confronto tra le parti, negli ultimi anni sempre più svilito e limitato dall’ingerenza della legge. La mobilità è strettamente collegata al reclutamento e agli organici e in questo contesto va regolata col contratto, superando quelle impostazioni aprioristiche che ora risultano così ostili.