Precari scuola. 59.000 assunzioni in 4 anni: ancora troppo poche
Il Ministro Carrozza risponde alla Camera. Confermato l'effetto negativo della riforma Fornero.
Nel corso delle interrogazioni a risposta immediata del 19 giugno 2013 alla Camera, il Ministro Carrozza ha risposto ad un quesito relativo alle modalità con le quali intende affrontare il tema dell'assorbimento del personale attualmente precario della scuola.
Nella risposta, il Ministro ha riconfermato che i dati del turnover restano limitati a sole 59.000 unità nei prossimi 4 anni ed in particolare per il 2013/2014 non sono ipotizzabili più di 15.000 assunzioni tra docenti ed ATA a causa degli effetti della riforma Fornero sui requisiti pensionistici.
Si tratta di numeri limitatissimi al confronto degli oltre 130.000 supplenti attualmente in servizio e dei posti messi a concorso.
Solo una reale scelta di consolidare in organico di diritto i posti dell'organico di fatto e l'introduzione dell'organico funzionale potrebbero garantire in tempi ragionevoli l'effettivo assorbimento degli attuali precari che garantiscono il funzionamento delle scuole.
Abbiamo dimostrato, nel nostro Dossier "La scuola vince in quattro mosse", che con sono sufficienti alcune scelte dal costo limitatissimo per ottenere sicuri benefici per la funzionalità delle scuole e per il futuro dei lavoratori precari.
Ora il Ministro passi dagli annunci ai fatti, iniziando a sbloccare le 5.300 assunzioni del personale ATA del 2012/2013.
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Camera dei Deputati: interrogazioni a risposta immediata del 19 giugno 2013
MARIA CHIARA CARROZZA, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, si ricorda che per garantire stabilità e continuità nell'erogazione del servizio scolastico ed educativo e per conferire il maggiore e possibile grado di certezza nella pianificazione degli organici della scuola, l'articolo 9 del decreto-legge n. 70 del 2011 ha previsto la definizione di un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA per il triennio 2011-2013.
L'attuazione del piano ha consentito di ridurre l'entità del personale precario della scuola, con ciò rispondendo all'esigenza di allineare il sistema nazionale alle normative comunitarie concernenti i contratti a tempo determinato, materia sulla quale si è recentemente sviluppato un significativo contenzioso davanti ai giudici del lavoro.
Nell'anno scolastico 2011/2012 è stato possibile assumere 33 mila unità di personale docente ed educativo, nonché 36 mila unità di personale ATA, mentre per il successivo anno scolastico sono stati immessi in ruolo 21 mila docenti ed è stata richiesta l'autorizzazione per circa 5.300 unità di personale ATA.
Nell'anno scolastico 2013/2014 il suddetto piano triennale giungerà a conclusione, con la richiesta di immissione in ruolo di 15 mila precari circa, e potrà essere avviata la programmazione delle nuove assunzioni, previa verifica delle disponibilità esistenti. Proprio per l'anno scolastico 2013/2014 le nomine saranno necessariamente limitate al numero suddetto, attesa l'incidenza preponderante dell'ultima riforma del sistema pensionistico sulle cessazioni dal servizio al prossimo 1o settembre 2013. In particolare, le stime del turnover del personale, per i prossimi anni scolastici, sono di circa 44 mila unità di personale docente e ATA. Da tali dati emerge che l'entità del personale che potrà essere assunto, in conseguenza diretta del turnover, ammonta complessivamente a circa 59 mila unità nel prossimo quadriennio.
Naturalmente, tale stima vale a normativa vigente, tanto per ciò che riguarda i requisiti minimi per il pensionamento, tanto per ciò che attiene alla gestione degli organici.
Al riguardo, come ho già annunciato alle VII Commissioni congiunte, è allo studio la definizione di un piano triennale di immissione in ruolo, 2014-2017, del personale precario, che consenta di ridurre il numero di soggetti che ancora prestano servizio nella scuola con contratti a tempo determinato, nonché misure per introdurre, gradualmente e compatibilmente con le risorse disponibili, l'organico funzionale del sostegno e raggiungere la sostanziale equivalenza tra organico di diritto e di fatto nel sostegno, con l'inquadramento in ruolo dei circa 30 mila docenti di sostegno che vengono utilizzati annualmente e, in prospettiva, avere l'organico funzionale come nuovo metodo di gestione degli organici.