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Procedere con il concorso di fronte alla crescita esponenziale dei contagi è una scelta molto grave: diffidato il Ministero per avere prove suppletive

Il Ministero dell’Istruzione fornisca i dati sui contagi e la quarantena: abbiamo diritto di sapere quanti precari saranno esclusi dal concorso ed esposti al rischio di contrarre il virus.

20/10/2020
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I numeri dei contagi nel nostro Paese stanno crescendo in maniera molto preoccupante, nelle scuole la situazione è molto pesante in quanto l’organico che avrebbe dovuto garantire il distanziamento ancora non è tutto in cattedra.

Il conferimento delle supplenze dalle GPS è ancora in alto mare, non solo a Milano, ma anche in tante altre città grandi e medie, dove le nomine sotto tutt’altro che concluse.

Il Ministero non sta dando alcuna indicazione alle scuole su come gestire i punteggi sbagliati delle GPS e ancora una volta tutto il peso di questa ripresa della scuola in presenza è stato scaricato su docenti e alunni che devono sopperire alle carenze su reclutamento, organico e investimenti del Ministero.

In questo contesto l’unica certezza che ci offre la Ministra è che il concorso si farà, anche se la scuola è in ginocchio, anche se questo escluderà migliaia di persone che si trovano in quarantena per motivi di servizio, anche se si favoriranno spostamenti e contatti promiscui che andrebbero evitati per limitare i contagi.

Per questo il 7 ottobre abbiamo inviato una diffida ufficiale al Ministero dell’Istruzione, chiedendo le prove suppletive e per questo chiediamo di avere i dati sui contagi e la quarantena dentro le scuole per sapere quanti dei 66 mila candidati al concorso saranno esclusi.

Si può non condividere un’idea sul reclutamento o sul concorso, ma la trasparenza è un obbligo della pubblica amministrazione e noi oggi abbiamo diritto a conoscere l’impatto di queste scelte sui candidati che aspettano una stabilizzazione da anni.