Sciopero 12 ottobre 2012: né bastoni, né carote, ma una scuola di qualità
Da troppi anni la scuola riceve bastonate. È ora di cambiare musica. Per ricostruire l'Italia bisogna ripartire dalla conoscenza e dal lavoro. Questo il messaggio principale della giornata di sciopero dei lavoratori della scuola e degli studenti.
"Oggi è un'importante giornata per il Paese. Ha ridato speranza nella battaglia contro politiche che danneggiano il lavoro e i lavoratori". Ha esordito così Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL, dal palco di Piazza SS Apostoli a Roma. La giornata di sciopero della scuola e della formazione professionale, indetta dalla FLC CGIL, ha riempito le piazze d'Italia con cortei e presidi. Al personale della scuola si sono uniti gli studenti che, armati di carote, hanno chiesto a gran voce la fine delle bastonate sulla scuola e su chi protesta.
"Siamo grati agli studenti - ha proseguito Pantaleo - che ci chiedono di farci carico del loro futuro, perché altri vorrebbero negarglielo. Con loro abbiamo gettato le basi di un ponte rivolto al futuro del Paese". A Roma si sono mossi due cortei, quello degli studenti e quello del sindacato, che hanno percorso insieme il tratto fino a Piazza SS Apostoli. Gli studenti hanno poi proseguito la loro manifestazione davanti al ministero a viale Trastevere.
Quasi 10.000 partecipanti, tra studenti e lavoratori, hanno caratterizzato con la loro presenza il lungo corteo che da Largo Cairoli a Milano ha raggiunto il Pirellone, sede del Consiglio Regionale Lombardo, "accerchiandolo" simbolicamente per dire no ai tagli, sì al contratto, al salario e ai diritti, ma anche no alla mafia nelle istituzioni. La manifestazione, organizzata dalla CGIL e dalla FLC CGIL, ha visto anche la partecipazione del "movimento" degli studenti delle scuole superiori e dell'università che hanno aperto il corteo con uno striscione di cocente attualità che riportava la seguente frase: "Aprea e Formigoni dimissioni". Tutto il mondo della scuola si è radunato sotto le bandiere e gli striscioni della FLC CGIL, aderendo allo sciopero generale di tutto il personale scolastico e della formazione professionale che ha riscontrato un'ottima percentuale di adesione.
Il disgusto per l'infiltrazione della delinquenza nelle istituzioni ha portato al successo la manifesta di studenti, docenti e ATA a Reggio Calabria, una città che vuole rinascere, dove gran parte della popolazione è distante anni luce dal malaffare e dalla ndrangheta. La riuscita manifestazione incoraggia la Reggio onesta a non rassegnarsi di fronte al degrado delle istituzioni e della politica. Senza conoscenza non c'è futuro. Questo il leitmotiv della giornata.
Oltre 3000 manifestanti in corteo a Palermo tra studenti e personale della scuola.
Migliaia di studenti a Messina, aderendo alla manifestazione nazionale contro i tagli alla scuola annunciati dal ministro Monti, sono scesi in strada e hanno bloccato il traffico. Il corteo si è poi incontrato con quello della FLC CGIL ed ha attraversato il centro cittadino.
A Catania, in una calda giornata di ottobre, il popolo della scuola della provincia etnea è sceso in piazza insieme agli studenti e ai docenti precari, opponendosi e dicendo no al disegno d’impoverimento culturale e di risorse del Paese, dando vita ad un lungo corteo colorato, determinato e composto. Il presidio della FLC CGIL a piazza Stesicoro ha raccolto e adunato centinaia di lavoratori del mondo scolastico che si sono ricongiunti al corteo degli studenti per raggiungere tutti assieme piazza Università. Diverse migliaia gli studenti delle scuole della provincia catanese, coordinati dalla Rete degli studenti medi, hanno manifestato, sfilando con striscioni e bandiere e gridando i loro no alle politiche dei tagli che in questi anni sono pesati sulla scuola pubblica.
A Trapani l'appuntamento era alle ore 9.00 in Piazza Vittorio Veneto da dove è partito il corteo molto partecipato e ricco di entusiasmo. A seguire c'è stato un incontro dibattito alla Villa Margherita sul tema della giornata con interventi degli studenti e dei lavoratori della scuola. E per concludere un concerto con gruppi musicali studenteschi.
In tutte le province della Campania si sono tenute manifestazioni pubbliche, con cortei bagnati da fortissime piogge, ma con manifestanti che imperterriti hanno continuato a sfilare e a gridare slogan in difesa della scuola pubblica e di richiesta di politiche della formazione diverse da quelle che negli ultimi anni hanno impoverito la scuola pubblica. Alla manifestazione di Napoli hanno partecipato circa in 5.000. Le iniziative provinciali si sono concluse con incontri con i Prefetti ai quali sono state illustrate le motivazioni dello sciopero ed è stato denunciato lo stato drammatico in cui versa la scuola campana. Guarda il video.
A Caserta un corteo di circa 2.000 studenti e lavoratori ha attraversato le vie del centro dalla stazione ferroviaria a Piazza Redentore, tenendo poi un comizio davanti la sede municipale. Personale ATA e docenti hanno tenuto in contemporanea un sit in davanti la prefettura. Una delegazione composta dal Segretario generale della CGIL Camilla Bernabei, il Segretario generale della FLC CGIL Caserta Enrico Grillo, e i delegati sindacali Massimo Fusco e Caterina Vesta, è stata ricevuta dal Prefetto, al quale hanno rappresentato quanto sta accadendo ai lavoratori del comparto in provincia e le loro richieste.
In Umbria si sono tenuti due presidi organizzati dalla FLC CGIL di Perugia e di Terni presso le due rispettive prefetture. Lo sciopero, che dalle prime notizie pare aver avuto una buona adesione, è stato molto segnato dal profondo malcontento che ormai cresce nella scuola sia tra i lavoratori docenti ed ATA sia tra gli studenti. In concomitanza delle nostre iniziative si sono svolte manifestazioni studentesche. Molto significativa è stata la loro interlocuzione: rappresentanti degli studenti hanno partecipato alle iniziative della FLC CGIL e nostri rappresentanti hanno partecipato a quelle degli studenti in un clima di fattiva collaborazione e condivisione dei temi della protesta. Sia a Perugia che a Terni due nostre delegazioni sono state ricevute dai Prefetti ai quali sono state illustrate le motivazioni dello sciopero e delle manifestazioni. Ai Prefetti è stato chiesto di riferire al Governo dello stato di profondo disagio del mondo della scuola.
"È ora di cambiare musica!" Con questo slogan i lavoratori della scuola di Piacenza si sono dati appuntamento davanti alla sede dell'Ufficio scolastico. Cinque le parole d'ordine: contratto, diritti, salario, occupazione, risorse. Al presidio hanno partecipato anche un folto gruppo di studenti e una delegazione dello SPI-CGIL. Al megafono si sono alternati studenti, docenti, Ata, personale di ruolo, personale precario, docenti inidonei: tante voci diverse che hanno rappresentato le numerose problematiche presenti nelle scuole. Al termine della manifestazione (conclusa con un "girotondo del precariato") una delegazione è stata ricevuta dai dirigenti l'Ufficio scolastico.
"Se pensate che l'istruzione costi provate l'ignoranza", così recitava uno dei tanti striscioni della folta manifestazione di Firenze, oltre 2000 persone, tra studenti e personale della scuola. Due delegazioni sono state ricevute in Regione e in Prefettura dove hanno portato un documento del sindacato sulla situazione nel mondo della scuola.
Manifestazione anche a Pisa: circa 300 studenti universitari e medi superiori hanno sfilato in corteo per le vie del centro per contestare le politiche del Governo Monti su scuola e università. I giovani hanno esposto striscioni e scandito slogan contro i tagli e hanno improvvisato un'assemblea davanti al Comune.
Tantissimi i docenti e il personale ATA che hanno partecipato a Bari al presidio organizzato dalla FLC Puglia davanti all'Ufficio scolastico regionale l'USR che ha visto l'intervento anche del segretario generale della CGIL Puglia Gianni Forte e di una folta delegazione di studenti. Molti hanno chiesto di poter intervenire per comunicare il disagio nei confronti di provvedimenti ormai palesemente lesivi del diritto allo studio e dei diritti dei lavoratori della scuola; presenti molti iscritti ad altre sigle sindacali, alcuni dei quali sono intervenuti invocando l'unità dei sindacati di fronte alle tragiche condizioni del Paese.
Sotto una fastidiosa pioggia autunnale, a Ferrara si è svolta un'assemblea pubblica organizzata dalla FLC CGIL alla quale hanno partecipato circa 200 persone. Il tema dibattuto a microfono aperto è stato quello del diritto allo studio. Sono intervenuti Alessandro Somma, docente di diritto comparato presso l'Università di Ferrara, Tommaso Cibinetto, coord. precari di Ferrara, Mauro Presini, maestro elementare, Irina Aguiari studentessa coordinatrice locale UDS, Antonio di Tiberi e Roberto Felloni della segreteria FLC CGIL Ferrara. Nel pomeriggio, nella stessa piazza, flash mob degli studenti medi che hanno denunciato sotto gli sguardi curiosi dei passanti lo stato di degrado dell'edilizia scolastica.
Flash mob a Forlì con l'esibizione di uno striscione in difesa del diritto alla conoscenza e all'educazione come bene pubblico, promotore di crescita e sviluppo sociale srotolato dal terrazzo del salone comunale. Nel città romagnola si sa già della buona adesione allo sciopero.
A Parma, presidio e corteo al quale erano presenti circa 1000 lavoratori della scuola. Dopo il presidio sotto la prefettura e l'incontro con il prefetto il corteo ha raggiunto l'ITIS di Parma nel quale era in corso l'attivo dei delegati della CGIL in preparazione della manifestazione del 20 ottobre.
I lavoratori della scuola e della formazione professionale provenienti dalle province del Veneto si sono ritrovati a Venezia. Una loro delegazione alla presenza del Segretario regionale Mazza e del Segretario nazionale Rossi e di alcuni studenti è stata ricevuta da dirigenti dell'Ufficio Scolastico Regionale. Durante la riunione è stato consegnato un documento contenete le motivazioni della protesta. La delegazione ha manifestato la netta contrarietà ai contenuti della spending review e al concorso nazionale per docenti. È stata ribadita la necessità che l'offerta formativa complessiva tenesse conto anche della formazione professionale che mai come in questo periodo rischia di subire un ridimensionamento su scala regionale.
A Genova e Savona le manifestazioni sono state caratterizzate da una bella partecipazione di lavoratrici e lavoratori, molto vivace e colorata ricca di cartelli che segnalavano i problemi delle scuole. Con musica e slogan i partecipanti hanno informato i cittadini sulle difficili condizioni in cui versa il settore della scuola e della formazione. I primi dati di adesione allo sciopero sono molto confortanti... decine di scuole chiuse nel territorio ligure.
A Modena tra ombrelli e bandiere i lavoratori della scuola modenese hanno voluto ancora una volta segnalare la loro rabbia per i recenti provvedimenti e l'impegno per la difesa della scuola pubblica. Un gruppo significativo di docenti e ATA si è presentato davanti alla Prefettura, dove era organizzato il presidio. Dopo l'intervento del segretario Stefano Colombini, hanno preso la parola Enza Cozzolino, Coordinatrice regionale dei precari e diversi compagni e compagne, lavoratori e lavoratrici della scuola. Al termine, una rappresentanza della FLC è stata ricevuta da un funzionario della Prefettura al quale, volantini in mano, è stato riferito il profondo sentimento di disagio in cui versano l'istruzione e la formazione nel nostro Paese a causa dei ripetuti e sistematici tagli alle risorse. Lo sciopero generale della FLC CGIL è stato portato anche al Palapanini di Modena dove era in corso l'Assemblea Nazionale della FIOM; è intervenuto, davanti a 5.000 delegati, il segretario provinciale Stefano Colombini che ha illustrato le ragioni della mobilitazione. Interrotto da tre serie di applausi, Colombini ha chiamato i metalmeccanici alla solidarietà con il mondo della scuola, destinato ad un progressivo declino dalle manovre governative se non ostacolato dal nostro sindacato, con la ferma opposizione di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini.
A Cesena la giornata di protesta del mondo della scuola ha avuto il momento culminante nella manifestazione insieme alla Rete degli Studenti presso i giardini pubblici. Intorno alle 10, sotto una pioggia leggera ma insistente, si sono ritrovati lavoratori della scuola mentre oltre cinquecento studenti degli istituti superiori di Cesena, Cesenatico e Savignano sfilavano in un corteo variopinto, formatosi davanti alla Stazione e che ha poi percorso le vie del centro fino al bellissimo parco. Musica, slogan e brevi azioni scenografiche hanno sottolineato i brevi ma appassionati interventi per motivare la contrarietà del mondo studentesco alla proposta di legge ex Aprea. L'intervento forte e chiaro di un docente dell'Istituto Macrelli/Versari, in rappresentanza del nostro sindacato, ha evidenziato le ragioni della nostra giornata di sciopero.
A Campobasso una manifestazione colorata e molto vivace ha attraversato le strade del centro scandendo slogan tipo: "Con Profumo e la Fornero il futuro è ancor più nero" ed anche "Con la scuola di Profumo i diritti vanno in fumo". Quando il corteo è arrivato a Piazza Municipio ci sono stati gli interventi conclusivi dei rappresentanti degli studenti e del segretario della FLC CGIL Molise Sergio Sorella. In tutti gli interventi è stato giudicato positivamente l'unione tra gli studenti ed i lavoratori della scuola; è stata ribadita la necessità di far fronte comune per rilanciare le iniziative di lotta fino a quando non cambieranno le politiche scolastiche di questo governo.
La pioggia mattutina ha un pò scoraggiato le partenze dalle altre province, ma in Abruzzo la FLC CGIL è stata nella piazza della Prefettura di Pescara con più di cento lavoratori della scuola. Le nostre tante bandiere rosse hanno rallegrato la giornata uggiosa e l'austero palazzo del governo. Sono stati distribuiti volantini anche agli automobilisti che rallentavano incuriositi dalla voce al megafono che denunciava i tagli alla scuola, all'istruzione, agli organici e la necessità di salvare la scuola pubblica per garantire un futuro al Paese. Il Prefetto, insieme al Capo di Gabinetto, ha ricevuto la nostra delegazione accompagnata dal Segretario generale della CGIL Abruzzo, ed ha ascoltato con attenzione le ragioni dello sciopero e l'esposizione dei problemi delle scuole abruzzesi. Il Prefetto ha anche chiesto ulteriori testi di approfondimento rispetto al documento che abbiamo consegnato. Si è impegnato a riferire al Governo, al Presidente della Giunta regionale, ai Presidenti delle Province, e a svolgere la sua funzione istituzionale rispetto ai temi e problemi discussi.
A La Spezia manifestazione riuscitissima: sotto la prefettura si sono riuniti centinaia di docenti, studenti, assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici per dire NO ai nuovi tagli e per il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli studenti. Una delegazione, formata da rappresentanti di tutte le categorie, ha incontrato il Capo di Gabinetto della Prefettura per esporre le motivazioni dello sciopero. Al termine del presidio, i lavoratori della scuola si sono diretti all'ufficio scolastico provinciale per dare vita ad un'occupazione simbolica dell'edificio. Qualche tensione tra polizia e studenti a causa di un corteo spontaneo non autorizzato che, fortunatamente, si è risolta in breve tempo. La manifestazione si è conclusa con una precisa dichiarazione di intenti: calendarizzare ulteriori manifestazioni provinciali, nel caso questo attacco inaccettabile contro la scuola pubblica non dovesse cessare.
Ottima la riuscita della manifestazione a Foggia. Un corteo di circa 500 persone ha sfilato per le vie cittadine nonostante l'intensa e continua pioggia. Tra le tappe intermedie del corteo anche un flash mob, davanti ad una scuola privata del capoluogo, durante il quale è stato sottolineato il ruolo fondamentale della scuola e del sapere pubblico, quindi libero, rispetto a quello privato. Dopo l'arrivo in piazza e gli interventi dal palco un concerto ha concluso la giornata.
A Novara con la distribuzione di migliaia di volantini sono stati informati i cittadini delle scelte scellerate che colpiscono ancora una volta la scuola pubblica statale. Quello che si è colto fra la gente è la scarsa informazione su cosa comporterà tutto ciò e l'invito pressante a recuperare un'unità sindacale.
La FLC CGIL di Ravenna è scesa in piazza accanto ai lavoratori della scuola. In 250 hanno presidiato piazza Anita Garibaldi manifestando pacificamente il loro sdegno verso la politica dei tagli che dal 2008 si abbatte come una scure sulle loro teste. La manifestazione aveva il titolo "Io sciopero perché". Lavoratori della scuola e della formazione professionale si sono alternati davanti ai microfoni per raccontare a tutta la piazza i motivi per i quali stavano scioperando e protestando. Tra i manifestanti anche qualche docente e collaboratore scolastico in pensione. Toccante l'intervento di una docente pensionata che ha dichiarato: "manifesto per la mia nipotina di 4 anni" e, di enorme significato, l'intervento di un docente precario che ha dichiarato: "sono iscritto ad un altro sindacato e mi vergogno perché il mio sindacato oggi non c'è". Presenti alla manifestazione anche il Segretario Generale confederale della CGIL di Ravenna, Costantino Ricci, il quale durante il suo intervento ha ribadito quanto sia importante e necessario investire sulla scuola perché, investire sulla scuola è una garanzia per lo sviluppo civile, economico e sociale del nostro Paese. Anche il primo cittadino di Ravenna, Fabrizio Matteucci, è intervenuto durante la manifestazione dando il proprio apporto e la propria solidarietà a tutti i lavoratori presenti in piazza.
Ad Ancona la pioggia battente non ha fermato la mobilitazione dei lavoratori e degli studenti medi che assieme hanno manifestato dall'Ufficio scolastico provinciale fino ai palazzi della Regione Marche. Oltre 500 docenti, ATA e studenti delle scuole superiori hanno espresso in modo colorato le motivazioni dello sciopero ribadendo che tutte le ragioni stanno in una soltanto: nella difesa di una scuola pubblica di qualità e per tutti. Anche gli studenti dell'Università Politecnica di Ancona Gulliver – UDU sinistra universitaria si sono uniti alla manifestazione. Molte scuole oggi nella provincia di Ancona sono rimaste chiuse.
A Pesaro corteo di oltre mille persone tra le quali tantissimi studenti. Grande soddisfazione, dunque, per la riuscita della manifestazione. Il lungo corteo ha attraversato le vie principali della città per confluire in piazzale Lazzarini dove hanno parlato la segretaria generale, il responsabile della Rete studenti Matteo Spallacci e due docenti (uno di ruolo e uno precario) oltre ad un collaboratore scolastico. Contro il luogo comune che vorrebbe i nostri giovani apatici, disinteressati, demotivati a causa di un futuro incerto, oggi a Pesaro si sono visti tanti ragazzi pieni di energia e con la voglia di esserci e di contare. Significativa anche la scelta di citare alcune parole della scrittrice Virgina Woolf in adesivi distribuiti alla manifestazione: "Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente".
Il tempo decisamente avverso, con una pioggia insistente, non ha impedito lo svolgimento delle manifestazioni previste a San Benedetto del Tronto e Fermo. Entrambe svolte insieme agli studenti delle scuole della provincia, con una buona partecipazione. Alle due manifestazioni sono stati presenti e si sono confrontati con docenti, studenti e genitori alcuni amministratori locali. Particolarmente animato è stato il confronto nell'auditorium del Comune di San Benedetto, alla presenza del sindaco della città, Giovanni Gaspari, e dell'assessore regionale all'edilizia pubblica, Antonio Canzian.
A Cagliari migliaia di persone, studenti e personale della scuola di ogni parte della Sardegna, hanno pacificamente invaso le vie della città. C'erano anche le istituzioni Locali e gli Operai dell'Alcoa. Le ragioni al centro della protesta di oggi saranno sostenute anche nell'incontro che la FLC CGIL Sardegna a chiesto con forza all’Assessore Regionale della Pubblica Istruzione.
Al presidio convocato dalla FLC CGIL Bologna insieme alla Rete degli Studenti Medi hanno partecipato circa 3.500 persone tra studenti, docenti e personale ATA. Dal palco hanno preso parola i vari soggetti della protesta (oltre alla Segretaria generale della FLC CGIL Bologna Francesca Ruocco e al Coordinatore della Rete degli studenti di Bologna Giacomo Gualandi hanno parlato: un docente precario, una docente inidonea, un docente di scuola superiore, un precario ATA, uno studente e un esponente del Comitato art. 33 per la scuola pubblica). All'interno della piazza sono state distribuite mele recanti un bollino con uno degli slogan della protesta "Siamo alla frutta", ed è circolato un carro armato di cartone e palloncini contro l'aumento delle spese militari. Verso le 11 è partito un corteo che è passato sotto la Prefettura per poi fare ritorno in piazza, mentre una delegazione ha incontrato il vice Prefetto. Al vice Prefetto, Dr. Vivola, sono state rappresentate le principali ragioni dello sciopero e della mobilitazione studentesca, e sono state consegnate una decina di “storie” di docenti inidonei (scritte e raccolte in piazza) al fine di far comprendere fino in fondo al Governo la drammaticità della condizione di queste lavoratrici e lavoratori.
Il messaggio che arriva da questa giornata è forte e chiaro. È stato detto e ripetuto da tutti i sindacalisti della FLC che hanno preso la parola nelle piazze, ma anche dei tanti lavoratori e studenti che hanno parlato dai palchi, dai megafoni o nei cori dei cortei. "La misura è colma", come ha detto Pantaleo, richiamando i motivi per i quali la FLC CGIL ha proclamato lo sciopero che, lo ricordiamo, ha riguardato anche i settori della scuola non statale e della formazione professionale. Basta coi tagli, bisogna investire sull'istruzione e sul lavoro, rinnovare i contratti e rispettare i diritti di chi studia e lavora.
L'anno scolastico è cominciato nel solito caos. Manca tutto e non sono ancora arrivati i fondi contrattuali, quelli già stanziati e "coperti" finanziariamente. E intanto il blocco dei contratti e delle anzianità è reiterato, si aumenta l'orario di lavoro a titolo gratuito, si nega l'indennità di vacanza contrattuale. E non è finita. Mentre migliaia di precari lavorano e mandano avanti la scuola nella più totale incertezza, viene bandito un inutile e costoso concorso. La scuola, i giovani e i dipendenti pubblici con gli stipendi più bassi d'Europa continuano a pagare per gli sprechi, la corruzione, la mala politica. Bisogna cambiare musica.