Estero: l'anno scolastico si apre in salita
Nonostante le richieste e le sollecitazioni non è ancora stato fissato nessun incontro del MAE con le Organizzazioni Sindacali.
Mentre gli uffici del MAE lavorano sodo per tentare di arginare i problemi aperti in quasi tutte le realtà scolastiche italiane all'estero, e consentire per quanto possibile un avvio dignitoso dell'anno scolastico, la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese è a dir poco latitante.
La FLC CGIL aveva chiesto formalmente al MAE un incontro urgente già in data 28 agosto. Nel frattempo la situazione di molte realtà scolastiche è divenuta ingestibile (vedi per esempio Istanbul e Asmara) e si sono addensati una serie di problemi, molti di ordine collettivo e non individuale, che richiederebbero un intervento rigoroso, motivato e condiviso da parte dell'Amministrazione.
Nonostante l'impegno di molte funzionarie e funzionari del Ministero, la maggior parte delle questioni poste al firma dei dirigenti degli uffici giacciono inevase sulle scrivanie. Le nomine nelle scuole europee sono in ritardo, i trasferimenti non sono stati ultimati, l'individuazione dei supplenti procede con difficoltà, molti docenti attendono la risposta a reclami o esposti presentati, le attese graduatorie definitive non sono state pubblicate.
È inspiegabile anche perchè non vengano attivate le nomine dei Dirigenti Scolastici in realtà dove sarebbero indispensabili, nonostante quanto previsto nel decreto legge 101 e in barba a quanto richiesto dal vice ministro Archi.
Le organizzazioni sindacali non vengono convocate nemmeno per fornire la dovuta informazione successiva relativa a provvedimenti già adottati, mentre viene negata ogni possibilità di dialogo e collaborazione nell'ottica di una soluzione negoziata dei problemi.
Questo atteggiamento, che la FLC CGIL denuncia con forza già da tempo, conduce di fatto a una gestione unilaterale, improvvisata e burocratica dei problemi delle scuole.
Se il MAE vorrà insistere con questa modalità al limite del provocatorio risponderemo con forme di mobilitazione nelle scuole che accendano i riflettori sulle vere responsabilità del malfunzionamento del sistema.