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Stabilizzazione precari: segnali positivi in Corte di Giustizia Europea

L'operato del governo non è conforme alle leggi europee. Arriva la messa in mora dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea nei confronti dello Stato Italiano che abusa dei contratti a tempo determinato su posti stabili. Soddisfazione della FLC CGIL impegnata da anni in un'azione politica e legale per il superamento del precariato.

17/07/2014
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"Il governo non ha più alibi per rinviare o centellinare le immissioni in ruolo su tutti posti disponibili della scuola". È il primo commento a caldo fatto dal Segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo dopo aver letto le conclusioni dell'Avvocato della Corte di Giustizia Europea.

Queste conclusioni sono state pubblicate il 17 luglio 2014, a seguito della udienza tenuta a Lussemburgo lo scorso 27 marzo 2014 in merito alle questioni rimesse alla Corte di Giustizia Europea dal tribunale di Napoli e dalla Corte Costituzionale riguardanti la stabilizzazione dei precari della scuola.

La Corte di Giustizia Europea dunque avvalora le ragioni poste dal nostro sindacato a sostegno dei diritti dei lavoratori precari, docenti e ATA, assunti con contratti di lavoro a tempo determinato reiterati illegittimamente per diversi anni consecutivi.

Emerge chiaramente l'abuso commesso dallo Stato italiano nell’utilizzo di tali contratti al fine di sopperire ad esigenze permanenti del settore scolastico e in violazione delle normative europee, così come viene messa in risalto la circostanza che la normativa italiana applicata al settore scolastico non limita né la stipulazione né tantomeno il rinnovo dei contratti a termine per il conferimento delle supplenze.

Ora è attesa la sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea che si prefigura e si auspica sia coerente con quanto affermato e sostenuto dall'Avvocato Generale.

Questo va a beneficio delle legittime aspettative dei tanti precari della scuola (e non solo) che da tempo aspettano il riconoscimento dei propri diritti, ma ha ricadute positive anche sulla qualità della didattica e del servizio scolastico.

Da qui un'ulteriore esortazione del Segretario generale della FLC CGIL che ricorda al governo "Le memorie della Corte non lasciano scampo al governo italiano e lo mettono in mora davanti al mondo della scuola che adesso deve recuperare in fretta il ritardo cumulato nell'approvazione del piano di assunzioni visto che l'inizio dell'anno scolastico è ormai alle porte".