Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

Home » Scuola » Tutor e Orientatore: completata la fase di adesione alla formazione, ora la parola passa agli organi collegiali

Tutor e Orientatore: completata la fase di adesione alla formazione, ora la parola passa agli organi collegiali

Raggiunto il numero di richieste individuali in quasi tutte le scuole, bisognerà che i docenti riescano a coordinare i propri interventi nell’ambito delle prerogative dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di classe.

05/06/2023
Decrease text size Increase  text size

Entro il 31 maggio 2023 le istituzioni scolastiche hanno inserito nella piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti”, i nominativi dei docenti che hanno manifestato la disponibilità a partecipare ai percorsi di formazione per assumere la funzione di tutor e docente orientatore. Si tratta delle figure introdotte dalle linee guida sull’orientamento adottate con il DM 328 del 22 dicembre 2022,  dal D.M. 63 del 5 aprile 2023 e con la Circolare 958 di pari data, che ha dato forma all’iniziativa governativa sull’orientamento, in attuazione della Riforma 1.4 – Missione 4 – Componente 1 del PNRR.

Apprendiamo che, nonostante le perplessità dei docenti legate alla sovrapposizione di questa figura a quelle già esistenti, la quasi totalità delle scuole coinvolte (2.728 su 2.734) hanno potuto individuare gli insegnanti che parteciperanno al corso di formazione di 20 ore organizzato sulla piattaforma di INDIRE. Qui le informazioni sulle procedure.

Si tratta di circa 56 mila docenti che, una volta formati, dovranno essere individuati nell’ambito delle prerogative degli organi collegiali e intervenire sulle 70 mila classi del secondo ciclo della scuola secondaria di II grado.

Ribadiamo, ancora una volta, la contrarietà della FLC CGIL ad una operazione che mostra evidenti incongruenze sia dal punto di vista pedagogico e professionale, oltre che da quello economico e contrattuale. Abbiamo già segnalato i rischi che intravediamo, confermati anche nel parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e dall’autorevole commento dell’associazione professionale Proteo Fare Sapere. Oggi richiamiamo i temi che consideriamo centrali:

  • il rispetto delle prerogative del Collegio dei docenti in materia organizzativa e pedagogico-didattica, in analogia a quanto avviene per l’individuazione delle altre figure funzionali al Ptof come le funzioni strumentali;
  • il rispetto delle prerogative della contrattazione in materia di attribuzione dei compensi e della definizione dei criteri di ripartizione delle risorse.

L’adesione individuale dei docenti alla formazione è solo il primo passo di un percorso che, per non produrre frammentazione dell’azione didattica, ha bisogno di una ampia condivisione collegiale. Infatti, sebbene l’orientamento e l’intera azione di istruzione e formazione siano azioni proprie del Consiglio di classe, assistiamo oggi alla creazione di uno specialista che riassume una prerogativa che si dovrebbe realizzare attraverso la pluralità delle prospettive dei diversi docenti. Intravediamo nei fatti il rischio di creare figure estranee al lavoro collegiale.

Da questo momento in avanti, dopo la formazione dei singoli insegnanti che si sono dichiarati disponibili, ogni Collegio dei Docenti dovrà progettare con grande attenzione i compiti di tutor e orientatori, valutando i tempi e le modalità degli interventi per evitare che si sovrappongano, al lavoro già programmato. Il rischio è che si realizzino azioni inutili per i singoli studenti, perché sganciate dall’insieme degli apprendimenti e dannose per la coerenza didattica dei gruppi classe perché rivolte a parte di essi o durante i momenti in cui si svolgono altre lezioni.

Si tratta di una sfida complessa, perché le scuole dovranno rifuggire dalla tentazione di delegare ad alcuni la comune funzione dell’orientamento e perché orientare non significa abbassare le attese di chi ha qualche difficoltà a tenere il passo.

Si tratta di un’operazione di programmazione estremamente delicata perché sarà necessario depotenziare l’intenzione, sbagliata, di indirizzare gli studenti in difficoltà verso “passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi” e di produrre progetti personalizzati diversificati e rinunciando ad integrarli nei percorsi “alti”. Sarà, invece, indispensabile progettare con cura in modo da utilizzare le risorse economiche, introdotte solo per un anno, al fine di potenziare l’idea di una scuola inclusiva, capace di saper rivedere organizzazione, tempi, contenuti e modalità di insegnamento.

Per la FLC CGIL, i compiti previsti per docente tutor e orientatore devono ricadere nella responsabilità delle istituzioni scolastiche autonome e dei Collegi dei docenti e dei Consigli di classe, protagonisti nella definizione delle priorità organizzative e delle scelte didattiche.