Ancora tagli al sistema universitario
Il Ministro Gelmini presenta la bozza di decreto sul Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2011.
Con il solito ritardo di questi ultimi anni il Ministro Gelmini presenta alla CRUI al CUN ed al CNSU la bozza di decreto sul FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) per il 2011. Pesantissimi i tagli previsti per il sistema universitario:
- 3,3% rispetto al FFO 2010
- 7,4% rispetto al FFO 2009
A ciò si aggiunge il già preventivato taglio di un ulteriore 5,5% nel 2012.
Il Ministro certifica di fatto la fine del sistema di istruzione universitario così come l'abbiamo conosciuto sino ad oggi, ipotecando con cecità e furore ideologico il futuro stesso del Paese. Privi di un vero e competitivo sistema nazionale di istruzione universitaria siamo destinati al declino ineluttabile ed ad una devastante prospettiva di impoverimento culturale scientifico ed economico.
La bozza di decreto prevede che tutti gli adempimenti della Legge 240/2010 siano dentro l'FFO deprivando ulteriormente le Università delle risorse per poter "sopravvivere". Per poter sbandierare l'incentivo al "merito" le risorse a questo dedicate crescono di oltre 100 milioni rispetto al 2010. Ma poiché le Università sono già allo stremo, l'ineffabile Ministro prevede che non si potrà scendere sotto il 5% di tagli rispetto al finanziamento del 2010, né crescere di un euro. Quindi da un lato si incrementano le quote soggette al "merito", dall'altro si mettono paletti.
Inaccettabile tutto ciò mentre le risorse non bastano neppure per pagare il riscaldamento, aprire le aule, pagare gli stessi stipendi. Il merito si può incentivare ma se e solo se se ci sono risorse adeguate, non quando tutti sono ormai alla canna del gas. Le risorse per favorire la mobilità dei docenti, invece di essere incrementate, vengono per il secondo anno consecutivo, drasticamente ridimensionate, contraddicendo gli impegni del Ministero.
Ma questo Ministro è interessato agli "annunci", poco o niente alla soluzione dei problemi.
Al di là di qualsiasi proclama mediatico, le politiche di questo Governo smantellano coscientemente il sistema universitario pubblico:
- il personale è ai livelli degli anni 90 mentre gli studenti sono raddoppiati
- non c'è nessuna prospettiva di nuovo reclutamento, stante le risorse disponibili e si brucia così un' intera generazione di giovani studiosi con il precariato che cresce invece di diminuire
- si dimezzano i corsi di studio rispetto a quelli previsti prima dell'introduzione del 3+2
- il personale tecnico-amministrativo è costretto a sopperire con sempre maggiori carichi di lavoro ai tagli di organico
- gli stipendi di tutto il personale subiscono una perdita del potere d'acquisto che nei prossimi anni raggiungerà livelli insopportabili e che ci allontanerà ulteriormente dall'Europa
- il finanziamento alla ricerca è al suo minimo storico
- il diritto allo studio delle classi meno abbienti è sempre più una chimera
- il governo democratico degli atenei, dopo l'emanazione della cosiddetta riforma, è sempre più nelle mani di pochi
- le università vendono i propri immobili, si indebitano con gli affitti e campano alla giornata in attesa del "default"
Questo Ministro, questo Governo se ne devono andare e subito perchè ogni giorno che passa ci avvicina sempre di più ad un punto di non ritorno.