DL 112/08, le associazioni della docenza universitaria convocano una manifestazione nazionale unitaria a Roma
Martedì 22 luglio 2008 all'Università La Sapienza assemblea nazionale.
Le iniziative di mobilitazione negli atenei
Mentre proseguono negli atenei le iniziative, le assemblee e le prese di posizione contro il DL 112/08, le associazioni della docenza universitaria hanno convocato a Roma per il prossimo 22 luglio una manifestazione nazionale.
L'assemblea si terrà presso l' Aula Magna dell'Università La Sapienza, ingresso Piazzale Aldo Moro.
Pubblichiamo di seguito il documento già sottoscritto da ADI, ANDU, APU, CISAL-UNIVERSITÀ, CNRU, CNU, FEDERAZIONE CISL UNIVERSITÀ, FLC CGIL, RNRP, UDU, UILPA - UR AFAM, SUN.
Roma, 15 luglio 2008
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Documento delle associazioni della docenza universitaria
I contenuti del Decreto-Legge 112/08:
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limitazione al 20 % del turn over, per gli anni 2009-2011, del personale docente e tecnico-amministrativo, dopo due anni di blocco dei concorsi;
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ulteriori drammatici tagli al Finanziamento pubblico dell'Università;
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la prospettiva della privatizzazione degli Atenei attraverso la loro trasformazione in Fondazioni;
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taglio delle retribuzioni dei docenti e del personale tecnico e amministrativo
determineranno la scomparsa in breve tempo dell'Università italiana, come sistema pubblico nazionale, previsto e tutelato dalla Costituzione, il cui mantenimento deve essere a carico dello Stato e non a carico degli studenti e delle loro famiglie.
E saranno soprattutto gli studenti ad essere danneggiati perché non sarà più garantita una offerta formativa di qualità, che può essere fornita solo da Atenei in cui i docenti possano svolgere - inscindibilmente - ricerca e didattica di alto livello.
Il blocco del turn over, riducendo drasticamente il numero dei docenti in ruolo, impedisce il necessario ricambio generazionale, aggravando ulteriormente il problema del precariato, e non consente il giusto riconoscimento del merito a quanti operano nell'Università.
Il mondo universitario e il Paese non possono accettare che venga smantellata l'Università pubblica, che invece va riformata e rilanciata nel suo ruolo - riconosciuto a parole da tutti - di promotrice dello sviluppo culturale ed economico nazionale.
L'Università non intende sottrarsi a qualsiasi tipo di valutazione che porti alla valorizzazione del merito, alla esaltazione dei risultati e all'ulteriore miglioramento del Sistema.
Per rilanciare il Sistema Universitario Nazionale é tuttavia indispensabile prevedere:
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maggiori finanziamenti per l'Alta formazione e la Ricerca pubbliche, adeguandoli agli standard internazionali, allo scopo di consentire a tutti i docenti di svolgere adeguatamente le loro attività di ricerca e di insegnamento;
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maggiori risorse per un reale diritto allo studio;
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la riforma dell'Organizzazione del Sistema Universitario Nazionale;
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il superamento dell'inaccettabile fenomeno del precariato, attraverso
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procedure di reclutamento che premino il merito;
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la riforma del dottorato di ricerca, quale terzo livello dell'Istruzione universitaria, qualificandone l'accesso e il percorso formativo;
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la riforma della docenza, distinguendo nettamente il reclutamento dall'avanzamento di carriera, prevedendo per i neo-assunti una retribuzione più elevata e una reale autonomia scientifica, anche al fine di arginare la "fuga dei cervelli".
Per impedire la demolizione del Sistema Universitario pubblico è proclamato lo stato di agitazione.
In tutti gli Atenei saranno promosse Assemblee Generali per discutere sui contenuti, il significato e gli effetti dei provvedimenti governativi e sulle più adeguate iniziative di mobilitazione.
Si invitano tutti i professori e i ricercatori a non assumere carichi didattici non espressamente previsti dalla legge.
Si invitano tutti gli Organi collegiali (Senati Accademici, Consigli di Amministrazione, Consigli di Facoltà, di Corso di Studio e di Dipartimento) a pronunciarsi sui provvedimenti in corso.
É indetta per martedì 22 luglio 2008 alle ore 10.30 alla Sapienza di Roma un'Assemblea nazionale aperta a tutte le componenti e a tutte le rappresentanze universitarie.
Si auspica l'apertura di un confronto di merito su tutte le questioni universitarie e, in questa direzione, si chiede un incontro con i Ministri competenti.