La battaglia dei lettori di madrelingua arriva al Parlamento europeo
Eurodeputati irlandesi chiedono al Commissario per il lavoro e i diritti sociali Nicolas Schmit di deferire immediatamente il caso dei lettori alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Il 24 maggio 2023 sette eurodeputati irlandesi hanno presentato una interrogazione (testo in italiano e in inglese) nel Parlamento europeo che stigmatizza l’Italia per la discriminazione decennale contro i lettori di madrelingua nelle università italiane e chiede alla Commissione europea il differimento subito dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Indichiamo di seguito il link all’articolo in merito di Henry Rodgers dal titolo “Lettori, 7 MEPs demand Commissioner Schmit for Justice at EU Court”, apparso venerdì 2 giugno sull’European Times. Vai all’articolo.
Traduzione in italiano (bozza non corretta)
PE749.521v01-00
Interrogazione a risposta scritta E-001630/2023
alla Commissione europea
Articolo 138
Clare Daly (La Sinistra), Mick Wallace (La Sinistra), Luke Ming Flanagan (La Sinistra), Billy Kelleher (Renew), Colm Markey (PPE), Ciarán Cuffe (Verts/ALE), Barry Andrews (Verts/ALE).
Oggetto: Discriminazione nei confronti degli insegnanti non nazionali (Lettori) nelle università italiane
È stata aperta una procedura d’infrazione INFR(2021)4055 contro l’Italia per la mancata esecuzione della sentenza C-119/04, l’ultima di quattro sentenze in un contenzioso che risale a 36 anni fa, quando il caso Alluè fu deferito alla Corte di giustizia dell’UE. (1)
In questo periodo, l’Italia ha negato ai Lettori il diritto alla parità di trattamento, un diritto che la Commissione europea ritiene che sia "forse il diritto più importante del diritto comunitario".
Nel suo parere motivato del 26 gennaio 2023, la Commissione ha dato all’Italia due mesi di tempo per pagare i risarcimenti per decenni di trattamento discriminatorio. È molto semplice calcolare gli importi dovuti ai Lettori con riferimento al parametro minimo di un ricercatore a tempo parziale o ai parametri più favorevoli prescritti dalla CGUE nella causa C-119/04. Il censimento nazionale depositato presso la Commissione, condotto dai sindacati Asso.CEl.L e FLC CGIL, il più grande sindacato italiano, documenta i beneficiari della sentenza.
In barba all’ultimatum contenuto nel parere motivato della Commissione, l’Italia, con un decreto legge del 4 maggio, ha invece chiesto un ulteriore periodo di tempo per elaborare una legislazione aggiuntiva per soddisfare presumibilmente gli obblighi del Trattato che ha violato per oltre tre decenni.
Dato che il decreto legge essenzialmente non fa altro che prolungare decenni di negazione della giustizia, la Commissione è disposta a deferire immediatamente il caso di infrazione INFR(2021)4055 alla Corte di giustizia?
Presentato: 24.5.2023
(1) Causa C-33/88, Allué e altri contro l’Università degli studi di Venezia.
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Testo originale
PE749.521v01-00
Question for written answer E-001630/2023
to the Commission
Rule 138
Clare Daly (The Left), Mick Wallace (The Left), Luke Ming Flanagan (The Left), Billy Kelleher (Renew), Colm Markey (PPE), Ciarán Cuffe (Verts/ALE), Barry Andrews (Renew)
Subject: Discrimination against non-national teachers (Lettori) in Italian universities
Infringement proceeding INFR(2021)4055 was opened against Italy for non-implementation of enforcement ruling C-119/04, the last of four rulings in a litigation extending 36 years back to the first referral of the Alluè case to the Court of Justice of the EU (1).
Over that period, Italy has denied Lettori their right to parity of treatment, a right which the Commission holds is ‘perhaps the most important right under community law’.
In its reasoned opinion of 26 January 2023, the Commission gave Italy two months to pay settlements for decades of discriminatory treatment. It is very simple to calculate the amounts due to Lettori with reference to the minimum parameter of a part-time researcher or the more favourable parameters prescribed by the CJEU in Case C-119/04. The national census lodged with the Commission, which was conducted by unions Asso.CEl.L and FLC CGIL, Italy’s largest trade union, documents beneficiaries of the sentence.
In defiance of the ultimatum in the Commission’s reasoned opinion, Italy, in a Decree Law of 4 May, has instead legislated for additional time to come up with additional legislation to supposedly meet Treaty obligations it has infringed for over three decades.
Given that the Decree Law essentially only prolongs decades of denial of justice, will the Commission immediately refer infringement case INFR(2021)4055 to the Court of Justice?
Submitted: 24.5.2023
(1) Case C-33/88, Allué and Others v Università degli studi di Venezia.