Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Università » Precari » Università e Ricerca: altro che stabilizzazioni! Licenziamenti pianificati e voluti

Università e Ricerca: altro che stabilizzazioni! Licenziamenti pianificati e voluti

Ecco la soluzione al problema del precariato annunciata dal governo: la soppressione dei precari.

22/10/2013
Decrease text size Increase  text size

Arrivano pessime notizie dalla Camera dei Deputati. In commissione lavoro sono stati accantonanti tutti gli emendamenti sostanziali al testo del decreto 101, depositati dai gruppi di PD e Sel e ripresi dalle nostre proposte, tranne uno che consente di utilizzare solo per i profili di tecnologo e ricercatore le risorse su fondi di progetto ex art. 1 comma 188 legge 266/ 05.

“188. Per gli enti di ricerca, l'Istituto superiore di sanità (ISS), l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), l'Agenzia per i servizi sanitari regionali (ASSR), l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), l'Agenzia spaziale italiana (ASI), l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA), il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), nonché per le università e le scuole superiori ad ordinamento speciale e per gli istituti zooprofilattici sperimentali, sono fatte comunque salve le assunzioni a tempo determinato e la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l'attuazione di progetti di ricerca e di innovazione tecnologica ovvero di progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti, i cui oneri non risultino a carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo di finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento ordinario delle università.”

Trattasi di un norma dannosa perché, se confermata, limiterebbe la portata del comma 188 solo al personale ricercatore e tecnologo degli Epr escludendo il personale amministrativo e tecnico a tempo determinato e in collaborazione non solo degli Epr ma anche delle università. Il paradosso è che l'articolo 1 comma 188 legge 266 2005, previsto in una delle finanziarie Tremonti (!) era stato pensato, all’epoca, per fare salvi proprio dal vincolo della dotazione organica e dalle limitazioni alla spesa  il personale pagato su progetti di enti di ricerca e università.

Ecco cosa intendeva il governo quando ha annunciato il decreto come la soluzione al problema del precariato. La soppressione dei precari. Se questa è la stabilità preferiamo decisamente il caos.

Siamo in contatto con i parlamentari affinché, quanto meno, recuperino il danno.

Diventa indispensabile rilanciare la mobilitazione sede per sede, in vista dello sciopero generale di CGIL CISL e UIL, come già sta avvenendo in queste ore all’Isfol occupato con l’obiettivo di modificare il decreto, condizionare la discussione sulla finanziaria, stabilizzare i precari restituendo un futuro a università ed enti pubblici di ricerca.