Università e Ricerca: altro che stabilizzazioni! Licenziamenti pianificati e voluti
Ecco la soluzione al problema del precariato annunciata dal governo: la soppressione dei precari.
Arrivano pessime notizie dalla Camera dei Deputati. In commissione lavoro sono stati accantonanti tutti gli emendamenti sostanziali al testo del decreto 101, depositati dai gruppi di PD e Sel e ripresi dalle nostre proposte, tranne uno che consente di utilizzare solo per i profili di tecnologo e ricercatore le risorse su fondi di progetto ex art. 1 comma 188 legge 266/ 05.
“188. Per gli enti di ricerca, l'Istituto superiore di sanità (ISS), l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), l'Agenzia per i servizi sanitari regionali (ASSR), l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), l'Agenzia spaziale italiana (ASI), l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA), il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), nonché per le università e le scuole superiori ad ordinamento speciale e per gli istituti zooprofilattici sperimentali, sono fatte comunque salve le assunzioni a tempo determinato e la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per l'attuazione di progetti di ricerca e di innovazione tecnologica ovvero di progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti, i cui oneri non risultino a carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo di finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento ordinario delle università.”
Trattasi di un norma dannosa perché, se confermata, limiterebbe la portata del comma 188 solo al personale ricercatore e tecnologo degli Epr escludendo il personale amministrativo e tecnico a tempo determinato e in collaborazione non solo degli Epr ma anche delle università. Il paradosso è che l'articolo 1 comma 188 legge 266 2005, previsto in una delle finanziarie Tremonti (!) era stato pensato, all’epoca, per fare salvi proprio dal vincolo della dotazione organica e dalle limitazioni alla spesa il personale pagato su progetti di enti di ricerca e università.
Ecco cosa intendeva il governo quando ha annunciato il decreto come la soluzione al problema del precariato. La soppressione dei precari. Se questa è la stabilità preferiamo decisamente il caos.
Siamo in contatto con i parlamentari affinché, quanto meno, recuperino il danno.
Diventa indispensabile rilanciare la mobilitazione sede per sede, in vista dello sciopero generale di CGIL CISL e UIL, come già sta avvenendo in queste ore all’Isfol occupato con l’obiettivo di modificare il decreto, condizionare la discussione sulla finanziaria, stabilizzare i precari restituendo un futuro a università ed enti pubblici di ricerca.